Credevo che Spotorno, nel corso degli anni, l’avessi vista e apprezzata, posso dire, da ogni angolazione.
di Pier Francesco Gardino
Come tanti l’ho vissuta, in estate e in inverno, dalla spiaggia oppure con una ascesa fino al sovrastante monte Mao dove, dai suoi 440 metri di altezza, è possibile godere di un impareggiabile panorama fatto di un magnifico susseguirsi di golfi sia a levante, fino a punta Chiappa, e sia a ponente, fino a Capo Mele. Ricordo addirittura che qualche simpaticissimo anziano locale, bevendo un bicchiere fresco di spuma, mi dicesse che nelle giornate terse, da lassù, si intravvedeva anche la Toscana. E in virtù di ciò, ancora oggi in certe giornate, la Toscana la cerco ancora.
Come pochi l’ho vissuta anche dal mare grazie ad un piccolo motoscafo posseduto negli anni 90.
La visuale ad una distanza di un paio di miglia dalla costa fa ben comprendere quanto ampio e aperto sia il suo golfo, soprattutto se lo si confronta con quello vicino di Noli che appare, quest’ultimo, come un prezioso scrigno. E la costa, vista dal mare, è abbastanza unica perché variegata. Infatti da Torre del Mare alla località Chiariventi si può vedere una unica corona di monti ricoperta da un fittissimo bosco di conifere, che come si usa dire oggi, è veramente tanta roba. Ed è da quei boschi che alla sera arriva quasi sempre la fresca e leggera brezza di monte. Scendendo con lo sguardo dai monti, si spazia partendo dall’ex colonia del Merello ai grattacieli, alla stupenda chioma di pini marittimi secolari fino ad arrivare alla maestosa Casa al Mare dell’Incoronata.
Ma è, come pochissimi hanno fatto, vivere Spotorno sorvolandola dall’alto, grazie al piccolo idrovolante ultraleggero (pilota e passeggero) che in estate offre tale opportunità.
Ecco che l’anno scorso, vinto un leggero timore, mi sono affidato al pilota di nome Alessandro per decollare ed ammarare da località Chiariventi. Le due fasi di volo, decollo ed ammaraggio, svolte ovviamente sull’acqua, già offrono da sole fortissime emozioni ma è dall’alto che cuore e mente si inebriano di immensa gioia.
Il volo durato una ventina di minuti ad una altezza, credo di 5/600 metri, con itinerario dall’isola di Bergeggi a Capo Noli, è sicuramente una delle esperienza più belle che si possano vivere. L’isola di Bergeggi da quell’altezza appare come un sasso rotolato giù da Torre del Mare dopo uno smottamento. E lì si è fermato e lì si fa ammirare orgoglioso!
E semplicemente magnifico appare il fondale color verde smeraldo brillante grazie ai raggi solari del primo pomeriggio, che obliqui, irradiano i banchi di posidonie. Al verde si contrappone un blu chiaro sempre più intenso a mano a mano che lo sguardo si inoltra verso il largo fino a diventare cobalto.
Le scie bianche delle barche nel mare calmo e piatto sembrano degli aerei in cielo ed è a quel punto che la magia è compiuta: mare e cielo si fondono.
Ma l’apice del piacere l’ho raggiunto quando Alessandro dandomi la possibilità, per qualche minuto di pilotare, mi sono sentito il gabbiano Jonathan Livingston: “puoi arrivare da qualsiasi parte, nello spazio e nel tempo, dovunque tu desideri”.
Quest’anno mi riprometto sicuramente di rivivere l’emozione nella speranza che tanti altri possano provarla e godere della ‘SPOTORNO MAGICA’.
Pier Francesco Gardino