Martedì 29 aprile, ore 18, Sanionista e inviato de La Stampa Quirico ci racconta gli estremismi a Oriente e Occidente…la Rossa del Comune. 2/Obiettivo del referendum: raggiungere la maggioranza di elettrici ed elettori.

Savona, ‘estremismi a Oriente e Occidente’. Alla Ubik il libro di Domenico Quirico vittima di due sequestri in Libia e Siria. Introduce Mimmo Lombezzi. “Le quattro Jihad.Lo scontro tra islam e Occidente da Napoleone a Hamas” (Rizzoli).
Con uno stile avvincente e il rigore del grande giornalismo, Domenico Quirico (noto opinionista e inviato per La Stampa, in passato vittima di due sequestri in Libia e Siria) intreccia eventi e personaggi in un viaggio nel cuore di tenebra dell’estremismo, e insieme demolisce la distinzione fra buoni e cattivi tracciata dalla propaganda dell’uomo bianco, la «banale sceneggiatura di un film in cui il nostro eroe, emblema di civiltà e progresso, si scontra con un fanatico assassino», dimostrando come la guerra santa, in tutte le sue declinazioni, sia stata e continui a essere una forza che modella il destino del mondo.
2/SAVONA: 5 SI’ NEL REFERENDUM DELL’ 8 GIUGNO, APERTA LA CAMPAGNA ELETTORALE
di Franco Astengo “Il rosso non è il nero”
Nel pomeriggio di sabato 12 aprile sala gremita con posti in piedi quella della società di mutuo soccorso “La Generale” di via San Lorenzo per l’apertura della campagna referendaria per i 5 sì nei referendum per il lavoro e la cittadinanza: prova referendaria che si svolgerà nei prossimi 8-9 giugno.
Obiettivo del referendum: raggiungere la maggioranza di elettrici ed elettori per farli partecipare al voto allo scopo di abolire punti di una legislazione che su licenziamenti illegittimi, lavoro nelle piccole imprese, contratti a termine, sicurezza e tempi necessari per l’acquisizione della cittadinanza tornino a rispettare l’articolo 1 della Costituzione (L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro) e l’articolo 3 della stessa carta fondamentale (eguaglianza davanti alla legge) e forniscano un nuovo orizzonte democratico in una situazione internazionale, europea, nazionale di grande difficoltà.
Gli interventi dei rappresentati di CGIL, PD, AVS, ARCI, ANPI, “Il rosso non è il Nero” sono stati intrecciati da un filo comune: quello dell’esito del referendum come momento di rottura rispetto al tentativo in atto di spostamento della democrazia repubblicana nata dalla Resistenza nella forma della “democrazia illiberale” cara alle tecnocrazie capitalistiche fondate sulla guerra, le disuguaglianze, le privazioni dei diritti fondamentali. Egualmente nel dibattito si è rimarcato il fatto che nel confronto referendario dovranno trovare posto i temi che uniscono la situazione generale con quella locale.
Una situazione locale nella quale i dati economici dimostrano come si presenti una situazione di grande difficoltà proprio nelle prospettive di sviluppo del territorio, nella eccessiva parcellizzazione del tessuto delle imprese, nel quale emergono punti drammatici di lavoro povero e precario.
I 5 sì nel referendum rappresenteranno una spinta importante per modificare profondamente lo stato di cose in atto elevando la dignità del lavoro e facendo in modo che una acquisizione in tempi più rapidi della cittadinanza italiana consenta quegli inserimenti necessari nella scuola e nel mondo del lavoro a persone che hanno cercato e cercano anche nel nostro Paese una opportunità di crescita personale e di possibilità di fornire a noi tutti un contributo sul terreno della convivenza civile e della solidarietà sociale.