Domenica 13 aprile 2025 è stata organizzata la visita al cantiere aperto e agli scavi archeologici del Castello di Bagnasco. 2/Ecco Fascia, il paese più alto della Liguria, a 1.118 metri sul livello del mare, in provincia di Genova.
Ciò che resta del castello di Bagnasco che i Marchesi di Ceva divenuti padroni de! luogo, fecero innalzare nel secolo XII per controllare la strada per la Liguria. Costituiva il nucleo delle opere difensive del paese con cui comunicava per mezzo di due ponti levatoi e due porte chiamate rispettivamente “Poggia “e “Bramosa “. Nel 1270 il castello è citato nel passaggio di signoria al genero dei Ceva, Roberto di Laveno, signore di Serrez. Occupato in un primo tempo dalle truppe di Chieri, ad esse si sostituirono quelle dei Visconti di Milano e Gian Galeazzo lo donerà, nel 1387, alla figlia Valentina, sposa a Luigi duca di Turonia. Nel 1515 lo acquistò il genovese Sebastiano Sauli e venduto nel 1532, al marchese Giovanni Del Carretto. Infine fu distrutto per ordine del maresciallo Brissac, nel 1555, durante le vicende della guerra tra Francesco I e Carlo V, operando le truppe francesi nella zona.
COMUNICATO STAMPA – Il progetto della rifunzionalizzazione e valorizzazione dell’area fortificata del Castello di Bagnasco rappresenta uno degli interventi-cardine tra le azioni materiali comprese nel programma di rigenerazione urbana di “Borghi e Castelli lungo la ferrovia del Tanaro: recupero infrastrutture, rigenerazione culturale e sociale tra storia e paesaggio”.
PNRR Missione 1, componente 3 – Cultura 4.0 (MIC3) Mis.2 Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale – Investimento 2.1. Attrattività dei borghi storici. Intervento PNRR finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU. L’operazione viene attribuita all’ Azione 1.4 “Restauro/rifunzionalizzazione dell’area del Castello di Bagnasco e delle mura finalizzato alla fruizione turistica del sito, compresi percorsi e supporti esplicativi con contenuti storico-tecnici e di rappresentazione della “rete” dei siti di fortificazione in valle”.
L’intervento specifico sull’area fortificata è stato progettato dall’ Arch. Claudia Dante, con la collaborazione dell’ Arch. Maria Stella Caterina Odello e del Geom. Gianluca Salvatico, in linea con le altre azioni previste dal programma PNRR. Il progetto ha ricevuto l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo nel giugno 2024 e ha incluso una serie di scavi archeologici diretti dalla stessa Soprintendenza.
Per la realizzazione dei sondaggi archeologici propedeutici alla verifica del sedime di imposta del percorso in progetto, il Comune di Ormea ha affidato l’incarico alla ditta archeologica F.T. Studio s.r.l. di Peveragno. Gli scavi, condotti tra febbraio e marzo 2025 e diretti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti e Cuneo , sotto la supervisione dei funzionari di zona Dott. Francesco Rubat Borel e Arch. Loredana Fracchia, hanno portato alla luce importanti reperti, tra cui le fondazioni complete della torre e ampie porzioni degli ambienti residenziali del dongione.
Alla luce di queste significative scoperte, il Comune di Bagnasco, con la collaborazione scientifica della Soprintendenza, ha organizzato una giornata di “cantiere aperto” , comprensiva di visite accompagnate. L’evento ha offerto al pubblico un’opportunità unica di esplorare il sito e conoscere da vicino il lavoro degli archeologi e dei tecnici coinvolti.
Il Comune di Bagnasco, proprietario del bene, si è occupato delle attività logistiche e dell’organizzazione dell’evento, garantendo un’esperienza immersiva e istruttiva per tutti i partecipanti. L’ente si è attivato nel corso del 2024, presso la Fondazione CRC, ottenendo un contributo che concorrerà, nel prossimo futuro, all’implementazione delle opere di recupero e valorizzazione del sito, che si stanno realizzando attraverso il Progetto PNRR.
Davide Papalini, Wikimedia commons
2/La Liguria attrae turisti per la bellezza delle sue coste, le spiagge incantevoli e il clima temperato. Ma dirigendosi verso l’entroterra ci sono borghi e scorci quasi sconosciuti, altrettanto affascinanti e dove il silenzio crea un vero clima di relax interiore. Fra questi c’è Fascia, il paese più alto della Liguria, a 1.118 metri sul livello del mare, in provincia di Genova. Ha scritto un interessante ed approfondito articolo (idealista news) Matteo Squillante. Una guida ricca di informazioni Leggi….
IL PAESE DI FASCIA. UN PEZZO DI GUERRA PARTIGIANA E’ STATA COMBATTUTA SU QUESTE MONTAGNE. PROPRIO A FASCIA SONO NATE DUE DELLE PIU’ IMPORTANTI FORMAZIONI PARTIGIANE. La pagina dell’Enciclopedia della Liguria tutti i comuni dall’A alla Z. edizioni 2000 a cura del Secolo XIX. Nel 1999 Fascia aveva 122 abitanti. Oggi sono scesi a 69.
Le frazioni sono: Beinaschi, Carpeneto (sede comunale), Casa del Romano, Cassingheno, Fascia. I Comuni confinanti: Carrega Ligure (AL), Fontanigorda, Gorreto, Montebruno, Propata, Rondanina, Rovegno.