Ha fatto notizia come meritava la scomparsa del più che benemerito Amedeo Mazza medico di famiglia. Nulla è stato scritto invece per ricordare la figura di Silvio Sarà già consigliere comunale di Borghetto S. Spirito.E poi con incarichi di rilievo nella Caritas diocesana.
di Luciano Corrado

Sarà eletto negli anni in cui, a Borghetto, era assai impegnata e battagliera la Dc con una forte presenza di esponenti progressisti della sinistra del partito rappresentata dal dr. Guido Trucco, poi eletto consigliere regionale e da Ernesto Piccinini. Sindaco era Angelo Tito Reale (1972-1975). Sarà che allora operava come socio nell’impresa edile Murialdo-Sarà (il primo continuerà da socio unico nella cementificazione in diverse località, ma ha a suo merito il complesso Le Caravelle di Ceriale (area di proprietà comunale data in concessione pluriennale oggi del gruppo Costa di Genova), la valorizzazione nella ricostruzione di ‘Casa Giarardenghi’ a Peagna, il porticciolo turistico di Borghetto all’asta e sempre in attesa di acquirente).
Del gruppo consiliare un ruolo molto attivo lo ebbe il giovane segretario comunale, oggi compianto, Guido Michelini. Più oltre diamo conto di cosa accadeva in quegli anni tormentati negli ambienti politico-amministrativi e imprese edili della cittadina in pieno boom e dissennato ‘sfascio’ edilizio con molti interessi trasversali.

L’unico manifesto funebre per ricordare la figura di Silvio Sarà è quello della Caritas Diocesana di Albenga-Imperia come ‘presidente emerito del Centro di Ascolto’ del quale, finché la salute l’ha permesso, è stato tra i maggiori e più attivi componenti, anche in momenti difficili e al centro di un’inchiesta giudiziaria (presunti ammanchi) dai quali è sempre stato rigorosamente estraneo Silvio Sarà, persona a modo, riservata, impegnata nel sociale, ideali di giustizia e di aiuto ai meno fortunati, agli emarginati, ai ‘dimenticati’.
Il rag Sarà abitava a Borghetto in via Pascoli e dopo l’esperienza da consigliere comunale (ci sfugge se fosse stato assessore con il vice sindaco Ernesto Piccinini). Certamente faceva parte del gruppo (Piccinini, Trucco, Sarà, Guido Michelini) impegnato nel varo di un primo Piano Regolatore a ‘misura d’uomo‘ in una città dove molti palazzoni erano già stati costruiti senza uno strumento urbanistico, con distanze ed altezze normate dal codice civile (basti pensare ai 3 metri tra fabbricati contigui o confinanti).
Una spietata ‘disgrazia’ che come non ci eravamo stancati di prevedere e sfociata tra i motivi dell’impoverimento del patrimonio edilizio esistente e del tessuto sociale turistico di massa. Chi allora vendeva le aree, ottenendo in cambio milioni di lire, alloggi, magazzini, box (c’è un caso di due fratelli non più in vita che ricevettero due interi palazzi). Oggi, Borghetto si ritrova con molte proprietà ora sfitte e in vendita, valori di mercato popolare (i più bassi dell’intera riviera ligure), oltre 11 mila seconde case, un centro storico con una desertificazione commerciale che non ha pari da Ventimiglia a La Spezia. Eppure esiste tuttora una forte presenza di interessi speculativi che lambisce il consiglio comunale e che forse ha reso non poche insidie e difficoltà allo stesso sindaco Canepa, ora leghista, al secondo mandato e che sta cercando di recuparere il possibile quanto a qualità di vita e valorizzazione del patrimonio pubblico. Un consiglio comunale in cui sono presenti pure due realtà massoniche (Piazza del Gesù e Goi -Grande Oriente d’Italia)
Come Trucioli.it ha riportato anni or sono contro quello strumento urbanistico scesero in campo una quindicina di costruttori che minacciavano, con il sostegno degli operai, scioperi ed il blocco di ogni attività. Si vissero momenti difficili, anche all’interno della maggioranza, dove il galantuomo e mite sindaco Reale cercava di mediare tra le due anime, ma che finì, a sua volta, per avallare un buon numero di mega edifici anche sul mare e lungo l’Aurelia. Allora eravamo impegnati come corrispondenti, a capo dell’ufficio del Secolo XIX di Albenga. Solo per documentare quel clima tesissimo aggiungiamo di essere stati bersagliati, a nostra volta, da minacce e danneggiamenti dell’auto. L’apice di intimidazioni stile mafioso ai danni di alcuni pubblici amministratori, finì sulla prima pagina del Secolo XIX e di altri giornali a diffusione nazionale.(Luciano Corrado)
L’ADDIO MOLTO PARTECIPATO PARTECIPATO NEL RICORDO DELL’OPERATO DI UNA STRAORDINARIA FIGURA DI MEDICO DI FAMIGLIA

IL SINDACO GIANCARLO CANEPA- Con profondo cordoglio l’amministrazione comunale di Borghetto Santo Spirito partecipa al lutto per la scomparsa del Dottor Amedeo Mazza che ha prestato servizio nel nostro paese per molti anni, curando intere generazioni di borghettini e rappresentando una figura di riferimento imprescindibile in un’epoca in cui il medico di famiglia ricopriva un ruolo molto diverso da quello di oggi. Il suo impegno, la sua dedizione e l’umanità con cui ha servito la comunità rimarranno impressi per sempre nella memoria di tutti noi. Ai familiari vanno le più sentite condoglianze a nome mio personale, dell’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza.
FRANCA MATTIAUDA, GIA’ SINDACO DI BARDINETO – Ancora una brutta notizia mi è pervenuta. È mancato il Dottor Amedeo Mazza, medico di famiglia. Lo ricordo con affetto e stima perché per tanti anni è stato il medico della mia famiglia a Borghetto Santo Spirito, ricordo la sua professionalità e la sua umanità. Lo ricordo anche perché insieme alla moglie e ai figli, specie nel periodo estivo, era sempre presente in Bardineto. Alla moglie Rosy, ai figli Giovanna e Pietro e a tutti i familiari porgo le mie più sentite condoglianze. Che la terra Ti sia lieve caro Dottor Amedeo e riposa in pace per l’eternità.
TRUCIOLI.IT- 24 OTTOBRE 2019. Borghetto riconoscente con i 3 A.A.A- Aldo Gianatti, Amedeo Massa, Angelo Laurino. Medici di famiglia d’altri tempi.
Il Premio biennale alla Lungimiranza assegnato a tre medici di famiglia che hanno svolto la loro professione -missione a Borghetto S. Spirito e nel comprensorio: Aldo Gianatti che è stato sindaco di Ceriale e assessore a Borghetto, Amedeo Massa e Angelo Laurino. L’iniziativa di Assoutenti con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Quanti ricordi per generazioni di borghettini, quanti pargoli hanno ‘visto’ nascere. Quanti episodi di umanità li ha visti protagonisti per quel c’era una volta il medico condotto.
IL PREMIO LUNGIMIRANZA 2019 A TRE MEDICI DI FAMIGLIA IN PENSIONE – Due anni fa il Premio Lungimiranza era andato alle aziende commerciali ed artigianali che avevano raggiunto i 50 anni di attività sul territorio borghettino. Oggi i destinatari sono personalità che per oltre 30 anni si sono presi cura di tanti cittadini, famiglie, di piccoli, adulti, anziani. Con uno spirito di servizio ed di abnegazione che non è facile trovare ai nostri giorni. Non perchè la benemerita ed apprezzata categoria di sia incattivita, sia peggiorata e meno sensibili ai bisogni dei cittadini pazienti, ma perchè il sistema sanitario nazionale ha finito per trasformarli anche in burocrati, passacarte. I meno giovani possono ricordare che si ricorreva agli specialisti solo in casi diciamo seri e gravi. Oggi si ricorre allo specialista ad ogni piccola necessità, una moda dei tempi moderni si direbbe, forse anche a causa dell’innovazione tecnologica, della attrezzature diagnostiche.
Al di là della perfetta conoscenza del corpo umano, si potrebbe dire, era la grande disponibilità che i medici di famiglia all’antica erano soliti praticare con i ricchi e con i poveri, anni in cui erano di fatto in servizio 24 ore su 24. Se necessario accorrevano al capezzale del malato anche nel cuore della notte. Li svegliavi al telefono fisso, i telefonini arriveranno molto dopo, almeno per l’esperienza vissute da tre medici che operavano a Borghetto. E come non ricordare, di quegli anni, Eligio Roveraro, forse il personaggio borghettino più popolare tra i residenti ma anche i foresti delle seconde case. “Puntura d’oro” era soprannominato, preso com’era nell’attività di infermiere (è stato anche presidente della Croce Bianca e consigliere comunale DC) a correre da un malato all’altro, tra una terapia e l’altra.
Gianatti, Laurino e Massa hanno fatto esperienza quando il medico di famiglia oltre ad essere un ‘confessore’ di cui poterci fidare, era la persona più importante con il parroco, il direttore della Posta e il maresciallo dei carabinieri, Borghetto fino ai primi anni ’80 dipendeva dalla caserma di Loano, con il maresciallo Giuseppe Pantè e poi Remo Chiola che fu il primo comandante della nuova caserma cittadina.
Tre medici campioni di civiltà ed umanità ai quali la grande famiglia rappresentata dall’Amministrazione comunale e dal presidente Assoutenti, Gianluigi Taboga, oltre al significato del Premio Lungimiranza, vuole dimostrare una sincera riconoscenza, unito ad un forte abbraccio di ideali e di valori. Loro testimoni di generazioni e che hanno visto nascere centinaia di bambini, ma anche salvato tante vite e spesso accorrevano anche quando non era richiesti. Ecco sarebbe utile far tesoro di quell’esempio di vita e di altruismo che in molti casi non ha pari nella società. Medico di famiglia capace di curare il corpo e l’anima con il conforto, la vicinanza nei momenti difficili che un ammalato e la sua famiglia di riflesso si trovavano a vivere. E l’arrivo in casa ‘du megu’ dava forza, serenità, speranza.
Vedi fotoservizio di Silvio Fasano. La premiazione dei tre medici che per motivi grafici è impossibile ingrandire
