Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Provincia di Savona dove imperversano centrali eoliche e mountain bike da competizione


In provincia di Savona imperversano tanto le centrali eoliche quanto le mountain bike da competizione (lo chiamano Outdoor, senza aver capito nulla del significato di questo termine americano, creato dai cacciatori e pescatori e poi utilizzato da tutti i gli amanti di attività all’aria aperta.

di Franco Zunino* 

Ma non agonistiche, bensì meramente ricreative). In realtà, sia nell’uno che nell’altro caso, chi cavalca queste iniziative (va da sé, i politici di ogni estrazione e livello!) pensa solo ai soldi: Make Liguria Great Again, per intenderci! Le centrali eoliche, che proprio qui ebbero i primi esempi “sperimentali”, con una torre nell’alta Langa (poi smantellata) e poi nell’alta Val Bormida (in fasi di esserlo), ritenute all’inizio come green da tutti, ma, visto che siamo in Liguria, regione dove le palanche (i soldi!) hanno sempre dominato ogni iniziativa, non furono MAI contestate (avremo l’elettricità gratis!), se non da pochi idealisti della salvaguardia ambientale e paesaggistica e dei loro valori spirituali legati alla bellezza dei luoghi. Snobbati, criticati e anche vilipesi, questi idealisti ora trovano masse di gente pronta a schierarsi con loro contro gli ultimi progetti proposti, che vanno dall’alta Langa al crinale appenninico-padano (Monte Cerchio, Camponuovo, Ferrania, Altare, Mallare… e già si mormora Rialto e Magliolo!); opposizione, però, ovvia e comprensibile per la ragione suddetta: infatti, se i primi campi eolici riguardavano aree isolate e selvagge, ora si stanno sempre avvicinando ai paesi e alle case!

E allora, eccoli i lai di protesta, finalmente fattisi movimento in nome del solito Nimby! Sperando che almeno ora si riesca ad ottenere un blocco se non a tutte, almeno a quelle centrali più impattanti. Con le biciclette da montagna da uso competitivo, si sta verificando la stessa cosa. Inizialmente confuse come attività ludiche di mero apprezzamento degli scenari naturali in cui si pratica il loro uso, e quindi ritenute green, piano piano si è scoperto che in realtà i veri amanti dell’outdor come andrebbe effettivamente inteso, se ne vanno a pedalare da altre parti, e sulle montagne della riviera savonese tra Savona ed Albenga, restano solo i “predatori”; ovvero gli spericolati appassionati del downhill e dell’enduro, ai quali non tanto la bellezza dei luoghi (che stanno infatti violentando!) interessa quanto la spericolatezza degli itinerari; peccato che più sono spericolati, più violentano sentieri e habitat forestali, anche con erosioni del suolo, che a stretto rigore delle leggi di difesa ambientale e forestale non potrebbero superare il vaglio dei giudici qualora ne fossero interessati!

In realtà, a parte gli stranieri che vengono da noi a praticare quest’attività (soprattutto Svizzera, Austria e Germania: non per nulla paesi noti per il loro rispetto dell’ambiente e severità legislativa nel farlo rispettare!), ai liguri – commercianti e politici, in primo luogo – ciò che interessa sono i dati che ancora di recente i media hanno riportato: “Si stima la presenza di 750 partecipanti su un percorso di 43 Km con 1700 metri di dislivello. Mettendo alla prova tecnica e resistenza dei partecipanti” (il che ci dice tutto in quanto ad erosione ambientale!); “ogni anno la ricchezza generata dall’outdoor è pari a 80 milioni di euro di valore aggiunto per circa 400mila presenze annue” (ma una volta il valore aggiunto dei luoghi non era la loro bellezza?).

Ora, non è che, come per l’eolico, si debba rifiutare tutto ciò: ma est modus in rebus! Dov’è finita la saggiae ragionevole legge che un politico di centro destra anni or sono voleva presentare per disciplinare tutta quest’attività, che se porta soldi e fa girare l’economia, è vero anche che andrebbe disciplinata per evitare che col tempo (le erosioni e i danni ambientali marciano veloci!) si finisca da un lato per uccidere la gallina dalle uova d’oro, e dall’altro il futuro dello stesso turismo ligure che è il vero valore della Liguria, vecchio di almeno cento anni, e che meriterebbe di essere tramandato ai posteri? Qualcuno continua ad ignorare la grande colata di cemento che già, come anche scrisse Indro Montanelli, è estesa da La Spezia a Ventimiglia? Vogliamo forse che un domani del selvaggio ed integro Monte Carmo savonese ne resti solo l’ossatura geologica? Come la Pace ha bisogno della Giustizia per esistere e mantenersi, così la bellezza e l’integrità dei luoghi ha bisogno delle leggi che ne disciplinino l’uso e, perché no? l’overuso! Anche le meretrici di un tempo, erano sottoposte a discipline e controlli medici!

Che anche la natura, e tutti i suoi valori, del Monte Carmo e dintorni siano sottoposti a disciplina e controlli da parte dei “medici dell’ambiente” è il minimo che si chiede, senza che per questo sia posto un veto a chi ama praticare l’uso estremo delle biciclette da montagna; e porre un freno deve voler dire limitare tali attività dannose per l’ambiente a soli pochi e ben individuati itinerari, come avviene per lo sci da competizione. E sia lasciata la maggioranza degli altri sentieri al turismo “lento” e naturalistico!

  • In merito alle centrali eoliche, non è che la Toscana sia da meno, ecco cosa ha scritto Albero Cuppini, uno dei pochi idealisti che hanno un vero interesse per la salvaguardia del patrimonio toscano di valore aggiunto rappresentato dai suoi paesaggi:

 

«Questa volta tocca a monte Bastione, in provincia di Firenze ma incombente su alcune località turistiche in provincia di Bologna e sul sentiero degli Dei, uno dei percorsi di trekking più frequentati d’Italia: https://www.reteresistenzacrinali.it/index.php/monte-bastione-sul-sentiero-degli-dei-tra-bologna-e-firenze-di-nuovo-sotto-attacco-eolico Ad uno ad uno, tutti gli impianti eolici dell’Alto Appennino a suo tempo respinti o archiviati vengono riproposti con aerogeneratori ogni volta più grandi. Temo che in questi anni, nonostante i miei moniti, nessuno si sia interessato a mantenere alta l’attenzione per impedire questi sgraditi ritorni che oggi, con gli stragrandi “obiettivi” di produzione da FER imposti dalla UE e le conseguenti “semplificazioni” volute dal governo Draghi (ma anche gli altri governi italiani che si sono succeduti in questi anni si sono sempre mostrati assolutamente favorevoli all’eolico), ben difficilmente potranno essere bloccati.

Quello che è peggio è accorgersi dalle osservazioni pubblicate sul sito della Regione Toscana che il progetto in questione era noto da tempo in Toscana ma NESSUNO, a cominciare dai comitati toscani che aderiscono a una “coalizione” che non voglio nemmeno più nominare e che hanno inviato per tempo le loro osservazioni, si è premurato di avvisare le migliaia di residenti potenzialmente danneggiati nel bolognese, che pure sarebbero stati pronti a dare battaglia contro l’impianto, a cominciare dal Sindaco di San Benedetto val di Sambro, che fino all’altro ieri ignorava tutto di questo progetto che pregiudica gravemente il suo Comune. Questo menefreghismo autolesionista, fino a poco tempo fa, si riscontrava solo nelle più desolate lande del Meridione e della Sicilia, dove non a caso la speculazione eolica sta imperversando. Temo che queste stesse persone siano tra coloro che alle elezioni danno il voto a Monia Monni e agli altri politici impalatori seriali dell’Appennino in nome della “salvezza del Pianeta” con le rinnovabili… purché pale e pannelli non vengano piantate a casa loro

Quindi, se la Liguria piange non è che la Toscana ride. Eppure le due Regione sono governate da linee politiche opposte! Il che ci fa capire come, quando salgono al potere, i politici di ogni estrazione politica ed ogni livello amministrativo, purtroppo, ritornano “uomini” uguali a tutti gli altri. Come scrisse decenni or sono un noto scrittore francese in un suo romanzo, riferendosi ai politici americani di fine Ottocento (giudizio oggi spalmabile senza problemi su quanto sta avvenendo col governo Trump!), essi sono: “uomini per i quali la politica è sempre un corollario dei loro affari”!

Franco Zunino (Segretario Generale AIW

 


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