Artigianato, commercio e servizi. Bonus affitti per nuove imprese dei piccoli comuni dell’entroterra (Imperia e Savona).
Bucci e Alessio Piana: ‘Chi apre un’attività può chiedere fino a 300 € al mese per 5 anni’. E’ la soluzione ottimale? Vedi commento di trucioli.it. Leggi altro articolo: Regione Liguria stanzia 2,8 milioni per pulizia delle spiagge dei Comuni costieri, con un incremento rispetto al 2024 di 200mila€. Marco Scajola: ‘Grazie alla giunta Toti’
In provincia di Imperia il paese con più residenti (1307) è Pieve di Teco, il più piccolo Montegrossop Piana Latte (111) Il provincia di Savona al primo posto Altare (1931), all’ultimo posto Massimino (111).

COMUNICATO STAMPA- GENOVA. “Cinque anni di bonus affitto per le imprese dell’artigianato, del commercio e dei servizi che apriranno nell’entroterra ligure. Un’opportunità che, alla luce dei 5 milioni di euro di dotazione assegnata allo strumento, potrebbe portare potenzialmente in ognuno dei 123 piccoli comuni coinvolti l’apertura di due nuovi negozi. Con la possibilità di implementare le disponibilità del fondo in caso di esaurimento risorse”. È quanto annunciato dal presidente Marco Bucci e dal consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana, a seguito dell’approvazione in giunta della misura sperimentale varata da Regione Liguria per favorire l’insediamento di nuove attività economiche nei comuni non costieri con meno di 2 mila abitanti. In particolare, lo strumento consentirà agli interessati, a fronte di un contratto di locazione commerciale finalizzato all’insediamento in locali con vetrine e accesso a piano strada, di richiedere un contributo a fondo perduto che potrà raggiungere i 300 euro mensili. Lo strumento sarà attivo entro la fine di aprile e verrà gestito dal Sistema Camerale.
“Il provvedimento approvato oggi in giunta rappresenta un’altra promessa mantenuta. Lo avevamo detto in campagna elettorale. Ci eravamo assunti un netto impegno per il tessuto commerciale ligure, in particolare per quello delle piccole realtà. Dopo pochi mesi, abbiamo già messo in campo questa prima misura che è un atto concreto a favore dei commercianti ma in generale di tutti i cittadini liguri” ha aggiunto il presidente Bucci.
“L’entroterra è una risorsa da custodire e sviluppare con azioni mirate al reinsediamento abitativo e lavorativo. Regione Liguria da tempo ha avviato un percorso d’incentivazione, in linea con la strategia nazionale aree interne, per contrastare lo spopolamento e favorire i servizi essenziali alla cittadinanza delle vallate – spiega il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana – Con questa nuova misura, in forma sperimentale, andremo a dare ulteriore impulso a quest’azione, sostenendo economicamente per un periodo di 5 anni l’affitto delle nuove imprese che apriranno nei 123 piccoli comuni liguri non costieri. Un’opportunità che si somma a quanto fatto con Garanzia Artigianato e Cassa Commercio in questi anni e a quanto stiamo facendo per i due settori con il bonus occupazione, misura ancora attiva che ha, al momento, raccolto l’interesse di 163 imprese e che potrebbe stimolare fino a 239 nuovi occupati nell’entroterra, di cui 138 a tempo indeterminato”.
“L’entroterra ligure è un patrimonio unico, ricco di storia, tradizioni e potenzialità economiche che meritano di essere valorizzate – ha aggiunto il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Entroterra e agli Enti locali Alessandro Piana – Con questa misura incentiviamo l’apertura di nuove attività in aree che, negli anni, hanno subito un progressivo spopolamento, contribuendo così a mantenere vivi i borghi, rafforzare i servizi locali e creare nuove opportunità di lavoro. È un ulteriore passo concreto nella strategia di rilancio delle nostre vallate, che affianchiamo ad altri strumenti regionali per il sostegno alle imprese e ai cittadini. La Liguria cresce quando tutto il suo territorio, dalla costa all’entroterra, ha le stesse possibilità di sviluppo e di attrattività”.
COMMENTO DI TRUCIOLI.it – L’iniziativa regionale finalizzata a “riprendere” una politica d’incentivazione delle

aree interne. Due negozi nuovi se giustamente finalizzati potrebbero scuotere dall’apatia i tanti nostri enti territoriali. Ma non è la mera distribuzione di qualche centinaia di euro mensili a rivitalizzare ancorchè piccole comunità montane, se all’unisono gli enti territoriali ed economici, le associazioni imprenditoriali non finalizzano obiettivi che non riusciamo nel loro complesso ad intravedere, o quanto meno non si propongono nel comunicato regionale. Non foss’altro presupponendo che per SOPRAVVIVERE anche il piccolo negozio di vallate montane, sia esso commerciale, artigianale ovvero di servizio, non solo deve contare su una clientela bene individuata ed assortita, assieme ad un introito di denaro (50-60mila euro) che ne assicuri nel tempo la sopravvivenza.
Il Sole 24 Ore, autorevole e prestigioso quotidiano della Confindustra, con commenti di esperti, anche di recente, ha riproposta analisi e possibili rimedi contro spopolamento montano. Per fermare la ‘fuga’ dei giovani e famiglie, , ormai popolati soprattutto da anziani, la mancata natalità e chiusura di attività commerciali, non si risolve con aspirine, ovvero contributi una tantum, interventi pur indispensabili per riparare i danni alla viabilità per frane e dissesto idrogeologico, causati anche dall’abbandono di boschi e terrazzamenti un tempo coltivati.
E’ strategico invece creare condizioni di sviluppo duraturo e ripresa economica produttiva con interventi strutturali, ma anche fiscali (Imu, Tari, Irpef regionale) e dei costi (gasolio da riscaldamento, Enel, gas, acqua). E’ indispensabile come il pane e l’acqua potabile allargare il credito alle piccole imprese alle piccole imprese artigiane e commerciali, turistiche tenendo presente della sorte toccata persino alla sopravvivenza di ‘agriturismo’.
Non basta un servizio medico in parte esistente da anni, il trasporto alunni e la parziale ‘rigenerazione urbana’ specialità dell’assessore imperiese Marco Scajola. Ci sono paesi dove un normale pullman turistico non ha possibilità di accedere, magari basterebbe allargare qualche curva a gomito e stretta. Ci sono paesi dove c’è vita gitanti una paio di mesi all’anno, poi è deserto. Quale risposta non illusoria agli ultimi abitanti resilienti?
Perché non si prende ad esempio strategie e risultati positivi ottenuti nel Trentino Alto Adige, in Val d’Aosta (qui inizialmente erano arrivati pastori magrebini), sulle Alpi Marittime francesi. E ancora sui Pirenei che sembravano destinati alle sorti di tantissime desolanti realtà del Bel Paese. Occorre che prima di tutto i sindaci ne siano consapevoli formulando le loro richieste, nei frequenti confronti con gli amministratori regionali assai spesso per inaugurazioni di interventi pubblici, feste, sagre, campagne elettorali. Sindaci che non si devono accontentare nel sensibilizzare ciò che resta della loro comunità. E non anteporre l’ottimismo di maniera alle delusioni di chi amministra rispetto al bengodi della città di mare e turismo di massa.
Nella liguria di Ponente abbiamo il triste esempio della sorte di Monesi che non doveva essere creata da zero, lasciata agonizzante per morire ed ora si aprono nuove speranze con gli ultimi progetti e parziali finanziamenti di cui ha dato conto il sindaco-presidente-big regionale. Claudio Scajola deve indicare la tempistica. E’ tornato nelle file di Forza Italia dopo aver militato nella Dc del miracolo economico anni ’50 e ’60. E’ considerato pur sempre un ‘numero tutelare’ per la nostra terra.
Monesi e la presentazione progettuale (vedi Trucioli.it….e 2 vedi………) da parte del Comune di Triora. Per anni si è scritto e ‘predicato’ che il rilancio e le soluzioni per Monesi turistica erano dietro l’angolo. Con la cassa di risonanza della defunta Imperia TV e gionaliste-i compiacenti. Colpe gravi della politica e di chi era al potere per anni. Che dire delle amministrazioni comunali dell’opulenta Riviera che hanno sempre continuato a chiedere contributi per ‘abbellire’ le passeggiate a mare, tra concerti gratis e cantanti di grido. Contributi a pioggia ad associazioni.
Nei centri storici più rivitalizzati, con gran parte delle ‘case antiche’, il fronte mare, con i costa a vano abitabile, oppure di un box, di quanto si ricava dalla vendita di una casa nell’entroterra. E presto lo documenteremo (attraverso vetrine di agenzie immobiliari) per sbugiardare chi mente.
Non è nostra missione salire sul pulpito, semmai non tacere la verità e scuotere le coscienze. Evitare che il potere della comunicazione e finanziario mondiale – hanno ricordato ripetutamente e invano papa Francesco e il presidente Mattarella– plasmino la mente della popolazione. Lo stessa tema che ha ricordato in Tv Don Roberto Spataro, salesiano, dottore in Lettere Classiche e in Teologia Dogmatica, già Preside della Sezione inglese della facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana a Gerusalemme, Professore ordinario di Lingua e Letteratura greca presso il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis a Roma. (L.C. e S.R).
2/SVILUPPO ECONOMICO: IN ARRIVO FONDO DA 30 MILIONI PER LE IMPRESE LIGURI. CONSIGLIERE DELEGATO PIANA: “SOSTEGNO A PRODUZIONE E OCCUPAZIONE. DOMANDE DAL 31 MARZO AL 7 APRILE”
GENOVA. Sarà attivo dal 31 marzo al 7 aprile il bando da 30 milioni di euro con cui Regione Liguria intende sostenere la produzione, lo sviluppo tecnologico, la competitività e l’occupazione delle micro, piccole e medie imprese. Il fondo, a valere sulle risorse del PR Fesr 2021-2027 (azione 1.3.2), è strutturato su tre linee di attività, per investimenti: nei territori non ricadenti in aree di crisi industriale complessa e non complessa (linea A), nei territori ricadenti nelle aree di crisi industriale complessa e non complessa (linea B), effettuati da strutture ricettive alberghiere di piccola e media dimensione (linea C). A quest’ultima linea di finanziamento è riservato il 10% del fondo, ossia 3 milioni di euro.
Lo strumento, per le prime due linee (A-B), opera attraverso l’erogazione di prestiti rimborsabili agevolati (tasso 1,5% annuo, durata massima 8 anni) a copertura massima del 75% dell’investimento (importo massimo del prestito: un milione di euro), combinati con contributi a fondo perduto che possono raggiungere il 25% delle spese ammissibili (contributo a fondo perduto massimo concedibile: 500 mila euro a domanda). I programmi d’investimento per essere ritenuti ammissibili devono superare i 200 mila euro e possono riguardare interventi per: acquisto macchinari, impianti produttivi e attrezzature nuove di fabbrica, acquisto programmi informatici, brevetti, licenze, know-how, mezzi mobili (solo se a servizio esclusivo della struttura produttiva, nel limite massimo del 30% della spesa per acquisto macchinari e beni immateriali), acquisto fabbricati, opere edili e impiantistiche, acquisto suolo aziendale (nel limite del 10% della spesa per acquisto fabbricati), prestazioni consulenziali (massimo 10% dell’investimento). Nel caso della linea A, sono consentiti programmi d’investimento avviati a partire dal 1° settembre 2024.
Per quanto riguarda la linea C del bando, possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese che esercitano, con regolare autorizzazione, attività ricettivo-alberghiera (alberghi, residenze turistico-alberghiere, locande, alberghi diffusi e condhotel).
Sono ammissibili programmi d’investimento, non inferiori ai 50 mila euro, diretti: alla realizzazione di nuove strutture ricettive, alla riqualificazione e all’ampliamento di strutture ricettive esistenti, all’offerta di nuovi servizi alla clientela. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto al 50% degli investimenti effettuati e fino all’importo massimo di 200 mila euro.
“Con orgoglio annunciamo l’approvazione di una misura molto attesa, che riguarderà trasversalmente tutte le imprese della Liguria: da quelle che operano in territori di aree di crisi industriali a quelle che ne sono al di fuori. Un pacchetto da 30 milioni di euro con cui accompagneremo la crescita delle attività economiche in termini produttivi e occupazionali, con particolare riguardo a chi assume a tempo indeterminato – sottolinea il consigliere delegato allo Sviluppo economico Alessio Piana – In più, per consolidare il ruolo della Liguria nel panorama turistico, abbiamo riservato una dotazione di 3 milioni di euro del fondo al comparto ricettivo-alberghiero. A dimostrazione di quanto l’amministrazione regionale sia impegnata a sostenere tutti i settori del nostro tessuto economico”.
Le imprese interessate potranno presentare richiesta di agevolazione, accedendo al Sistema “Bandi On Line” di Filse, dal 31 marzo al 7 aprile. A partire dal 20 marzo sarà possibile iniziare a compilare la domanda in modalità offline. Le domande presentate nei termini verranno ordinate, per l’esame istruttorio, sulla base del rapporto tra la nuova occupazione generata dall’intervento nell’unità produttiva oggetto dell’agevolazione in termini di nuovi posti di lavoro creati a tempo indeterminato.
FEBBRAIO 2025- POLITICHE SOCIALI, MINORI IN COMUNITA’: UN MILIONE DI EURO A FAVORE DEI PICCOLI COMUNI LIGURI
COMUNICATO STAMPA – GENOVA. Un milione di euro in favore dei comuni liguri con una popolazione fino a 10.000 abitanti per spese sostenute in favore di minorenni inseriti in strutture residenziali socioeducative. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche Sociali Massimo Nicolò: «Abbiamo deciso di portare avanti questo contributo in favore dei piccoli comuni – commenta l’assessore Nicolò – che incontrano spesso difficoltà maggiori anche dal punto di vista dei bilanci, per rientrare delle spese sostenute in relazione ai minori che risiedono nelle strutture socioeducative». Ai comuni con popolazione residente al 31 dicembre 2024 fino ai 1.000 abitanti saranno destinati 300 mila euro; 350 mila ai comuni con popolazione residente al 31 dicembre 2024 compresa fra i 1.001 e i 3.000 abitanti; 350 mila saranno destinati ai comuni con popolazione residente al 31 dicembre 2024 compresa fra i 3.001 e i 10.000 abitanti.
Il contributo è riconosciuto in misura non superiore a 80 euro per ciascuna giornata rendicontata dai comuni con popolazione fino ai 1.000 abitanti; 60 euro per ciascuna giornata rendicontata dai comuni con popolazione tra i 1.001 e i 3.000 abitanti; 40 euro per ciascuna giornata rendicontata dai comuni con popolazione tra i 3.001 e i 10.000 abitanti. Sono ammissibili le spese sostenute nell’anno 2024 riferite a rette per l’inserimento in strutture socio-educative residenziali di minorenni in carico ai servizi sociali del Comune, o per l’inserimento in strutture socio-educative residenziali di maggiorenni fino agli anni 21 per i quali sia stato disposto il “prosieguo amministrativo” della tutela.