Nel gennaio 2025, pressoché contemporaneamente, sono uscite due opere che trattano- in forme e contenuti molto differenti- un tema comune: la spedizione dei Mille da Quarto in Sicilia e oltre.
Si tratta del film di Roberto Andò “L’abbaglio” e del libro di Tiziano Franzi “Una donna garibaldina- L’avventurosa storia di Rosalia da Quarto a Calatafimi”.
Il film. E’ un mix di riflessione e comicità che racconta una pagina fondamentale del passato italiano.
“L’abbaglio”racconta il Risorgimento dalla prospettiva dei combattenti in alto grado ma anche da quella di due malcapitati che non vorrebbero farne parte.
La narrazione del regista Roberto Andò segue da un lato l’impresa dei Mille nelle sue tappe fondamentali dietro il comando di Garibaldi (Tommaso Ragno) e del generale Orsini (Toni Servillo), affiancato da un giovane tenente idealista e fumantino (Leonardo Maltese); dall’altro il peregrinare di Domenico e Rosario (Ficarra e Picone) attraverso conventi e paesini di campagna. Anche l’accoglienza dei siciliani è divisa; la povera gente si schiera dalla parte dei combattenti, rischiando la vita e fornendo ospitalità e rifugio; i baroni, i preti pavidi e i mafiosi invece si terrebbero volentieri i Borbone, pur di non rischiare di perdere i loro privilegi.
Il libro- Protagonista del libro “Una donna garibaldina- L’avventurosa storia di Rosalia da Quarto a Calatafimi” (Erga ed.) è Rosalia Montmasson – presente anche come personaggio secondario nel film di Andò, unica donna che, travestita da uomo, partecipò alla spedizione dei Mille, portando sostegno e conforto ai partecipanti ai combattenti.
A 37 anni (non più giovanissima quindi), disobbedendo al marito Francesco Crispi, prese questa decisione contro tutti e tutto, dimostrando di essere uno spirito indomito e coraggioso allo stesso tempo, dopo essere stata portatrice di missive segrete da parte di Mazzini fra Malta, Parigi, Londra, Firenze e Roma. Nella battaglia di Calatafimi si prodigò senza posa per aiutare fisicamente e moralmente i garibaldini feriti, guadagnandosi sul campo l’appellativo di “Angelo dei Mille”. Nel corso della sua esistenza, Rosalia conobbe il ripudio da parte del marito, capo del governo del tempo e per questo accusato di bigamia, l’accettazione di umili lavori per potere sopravvivere, fino a morire sola e quasi in povertà ed essere sepolta in un loculo pagato dal Comune, nel cimitero del Verano a Roma
In questo libro l’autore ripercorre le tappe dell’avventurosa vita di Rosalia, evidenziandone le azioni, le convinzioni, gli ideali e, soprattutto l’impegno sociale di donna, fiera di essere tale. Moglie di un uomo che non la capì mai e non seppe coglierne i profondi valori morali, tanto che finì per disconoscerla come tale, crocerossina ante litteram, patriota nell’animo e nelle azioni, orgogliosa si sé e di ciò in cui aveva creduto durante tutta la vita, Rosalia merita che ciò che ha fatto e in cui ha creduto sia conosciuto dal pubblico, pur a distanza di tanti decenni, e la sua figura riconosciuta come esempio di donna e patriota.
Il libro sarà presentato sabato 8 marzo (giornata della donna) nella biblioteca civica di Varazze alle ore 17.