Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

La mia verità. La storia di Fulco Pratesi non venga emendata né revisionata


La notte del 1 marzo 2025 è venuto a mancare Fulco Pratesi. Un mito per il protezionismo italiano.

di Franco Zunino*

Parco Nazionale d’Abruzzo 1971. A sinistra il Principe Filippo di Edimburgo, al centro Franco Zunino, a destra Fulco Pratesi, durante l’escursione per far osservare l’orso marsicano al principe. Foto F. Tassi

Lasciamo all’organizzazione di cui è stato tra i fondatori e poi per molti anni Presidente e infine Presidente Onorario, il compito di cantarne gli indubbi meriti. Certamente la sua dipartita è una grande perdita per tutto il mondo ambientalista. Umanamente, e doverosamente, anche l’Associazione Wilderness si unisce a quanti lo piangono, in quanto perdita di uno dei più strenui difensori della Natura; ciò a prescindere dalla non sempre condivisione delle sue idee, in molti casi discutibili, e, forse, anche condizionate da altri fattori, ma che restano nella sfera dell’essere umano.

Certo, dispiace, però, vedere l’eccesso di esaltazione animalista anticaccia con cui viene ricordato, quale Pratesi forse non è mai veramente stato; grande amante della natura e degli animali, questo sì, ma che fosse convintamente anticaccia restano molti dubbi in chi lo ha conosciuto e avuto anche come amico. A partire dalla narrazione della sua opposizione alla caccia dopo averla praticata per molti anni, e poi, almeno in un caso, anche anni dopo la sua, per così dire, “redenzione” e già impegnato nella dirigenza del WWF Italia. Basti sapere che quando si unì alla pattuglia di cacciatori-naturalisti per fondare il WWF Italia – ovvero dopo il famoso fatto divenuto quasi leggenda dell’orsa uccisa nei Balcani che lo avrebbe poi spinto a gettare via il fucile e rinnegare la sua giovanile passione per la caccia –, ben lieto di farlo e guardandosi bene dal rifiutare il loro aiuto, come probabilmente non pensò mai di criticarli per il fatto che loro continuassero a cacciare, allora come anche nei primi eroici anni del sodalizio (dei 4 veri fondatori del WWF, tutti erano convinti cacciatori, e così almeno tre del primo Consiglio direttivo). E questa è storia, e la storia non la si deve cambiare neppure per sostenere le cause più giuste; perché rinnegare le proprie radici non è mai una cosa buona, né onesta, né segno di coerenza.

A parte questi primi aspetti storici, chi scrive ebbe modo di conoscere per la prima volta Fulco Pratesi sul finire degli anni ‘60, lui già noto protezionista per la ragione suddetta, io ancora quasi imberbe naturalista col cuore gonfio di entusiasmo conservazionista e grato al neo nato WWF per la tutela che aveva saputo dare a quella che allora era l’Oasi Faunistica del Lago di Burano (bassa maremma toscana) dove casualmente ci incontrammo durante un mio viaggio turistico in centro Italia. Nacque allora la nostra amicizia.

Di Fulco Pratesi ricordo la sua grande sensibilità e amore per la bellezza della natura e di apprezzamento per tutti i suoi valori, che non tanti noti naturalisti avevano ed ancora hanno oggi, spesso più attenti a “cavalcarla” che non a difenderla. A Fulco Pratesi rimprovero solo la sua veniale abitudine di prendersi, a volte, meriti che mai ebbe, come quello di aver organizzato l’accompagnamento del Principe Filippo di Edimburgo, allora presidente del WW Internazionale, ad osservare l’orso marsicano, quando invece lui organizzò solo la visita al Parco d’Abruzzo; mentre l’incontro con l’orso marsicano fu chiesto a chi scrive di organizzarlo in tutte le sue fasi. E anche questa è storia. Come storia è che il primo bozzetto del famoso poster che lanciò in Italia la campagna per la difesa degli alberi secolari (“Il Grande Albero”) che tutti credono essere stato di Fulco Pratesi avendolo egli sottoscritto, fu invece stilato da chi scrive. Pratesi solamente lo migliorò, lo colorò e poi lo rese famoso a sua firma: né il Parco Nazionale d’Abruzzo, né il WWF che lo adottarono e diffusero, sentirono mai il dovere di almeno citare l’autore di quel bozzetto originale poi… “smarritosi” negli archivi, forse perché quasi fotocopia della stesura definitiva!

Nonostante questi fatti, l’amicizia con Fulco Pratesi non venne mai meno, seppure tra alti e bassi di rispettosa condivisa ammirazione. Chi scrive ricorda ancora l’abbraccio affettuoso che da lui ricevette quando “rientro” al Parco Nazionale d’Abruzzo dopo anni di vessazioni e di emarginazione, per eventi di cui non è il caso qui di narrare. Lui in quel periodo alla Presidenza di quell’Ente, dove egli stesso dovette poi subire una non piacevole mancanza di rispetto che, fiducioso, non si aspettava (con strascichi giudiziari che durano poi anni). Sebbene quell’abbraccio chi scrive lo avrebbe accettato assai più volentieri se gli fosse stato dato qualche anno prima, quando infuriava una guerra intestina e lui stava schierato dall’altra parte!

Infine, ancora negli ultimi anni, come non ricordare quando mi scrisse per complimentarsi per l’avvenuta designazione dell’Area Wilderness Bric Gettina o “Purin” (Savona) e per condividere la critica alla pratica dell’enduro e downhill su quei versanti liguri.

Per concludere, e con rispetto del grande personaggio ambientalista e protezionista per cui Fulco Pratesi merita di essere ricordato, abbinati dall’essere stati entrambi fino a ieri i due Soci più anziani (ovvero, senza aver mai mancato un anno di rinnovo!) iscritti al WWF Italia. Da oggi, almeno per questo, chi scrive si sentirà più solo… Anche perché l’associazione che Fulco Pratesi aveva contribuito a fondare è solo più una parvenza di quel libero e idealistico associazionismo che entusiasmò tanti, cacciatori compresi, in un momento in cui gli animalisti pensavano solo a salvare gatti randagi e a riempirsi le case di cocorite e canarini, mentre chi decise di dare vita a una compagnia di difensori delle specie faunistiche più rare ed i loro habitat e mondi selvaggi furono i cacciatori più illuminati.

Perché è in quell’atmosfera sociale che nacque il WWF. E anche questa è storia, purtroppo oggi dimenticata o fatta dimenticare! Che con la scomparsa di Fulco Pratesi non si finisca di affossare per sempre questa verità: sarebbe un’offesa anche alla sua persona!

Murialdo, 2 Marzo 2025

Franco Zunino (Segretario Generale AIW)


Avatar

Trucioli

Torna in alto