Il titolo de ‘Internazionale’. “L’ombra del nuovo rigassificatore agita ancora la Liguria’. 5 marzo 2025…”Questo succedeva lo scorso aprile. Da allora gli addetti della Snam continuano a fare ricognizioni”. Racconta Cristina Delfino: “L’altro giorno erano qui sotto casa. Entrano nel tuo terreno senza neppure avvisare, cominciano a fare buchi, non danno spiegazioni”. Trucioli.it riporta alcuni brani e dichiarazioni, ma è utile leggere l’articolo nella sua completezza.
di Marina Forti, giornalista/ Davvero un impianto rigassificatore galleggiante sarà ormeggiato davanti a Vado Ligure, nella rada di Savona, all’ingresso del porto e accanto a un’area marina protetta famosa per i cetacei? Il progetto è stato annunciato nell’estate 2023, e da allora nel savonese si sono mobilitati comitati di cittadini e associazioni ambientaliste, sindacati e organizzazioni professionali, sindaci della costa e dell’entroterra. Fino all’intero consiglio regionale della Liguria, che a gennaio ha approvato all’unanimità una mozione contraria.Il progetto però non è affatto archiviato. Le procedure di “valutazione di impatto ambientale” sono aperte, nell’entroterra continuano i sopralluoghi per il gasdotto che dovrebbe collegare Vado Ligure alla rete nazionale. Continua anche la più ampia mobilitazione vista nel savonese negli ultimi decenni. L’annuncio del rigassificatore, ormai è chiaro, ha toccato un nervo scoperto.
……..Avvistare i capodogli è comune, il comune di Bergeggi tiene un monitoraggio costante. “Abbiamo anche due idrofoni agganciati a boe che registrano fischi e click dei cetacei”, spiega Davide Virzi, direttore della Amp isola di Bergeggi: “Certo, registrano anche i rumori provocati da attività di origine umana, le navi in transito, lo spostamento della diga foranea di Vado con l’uso di esplosivi e l’affondamento dei cassoni”.
…….La notizia è stata una sorpresa per la cittadinanza. “Con l’aiuto di mappe e compasso abbiamo capito: il rigassificatore verrebbe messo proprio qui davanti”, spiega Monica Giovannini, presidente della società di mutuo soccorso Fornaci, a Savona. Erede della tradizione di solidarietà operaia novecentesca, la società si trova in una palazzina sulla spiaggia chiamata anche “i Serenella”, con ristorante e sale per riunioni ed eventi, o per giocare a carte.
…..Nel settembre 2023 quindicimila persone hanno formato una catena umana sul litorale da Savona a Vado. Da allora la mobilitazione è cresciuta. Ha contagiato le amministrazioni comunali: “Avevano depositato un progetto senza cercare intese con i comuni interessati”, spiega Nicola Isetta, sindaco di Quiliano, comune confinante con Vado Ligure. Sono scesi in campo operatori balneari, albergatori, parte dell’unione industriali. È nato un coordinamento di associazioni ambientaliste, Arci, Anpi, forze politiche del centrosinistra. “Ognuno con motivazioni diverse, ma l’opposizione al rigassificatore è diventata generale”, osserva Franco Zunino, presidente dell’Arci di Savona. Nel luglio 2024 la catena umana sul litorale si è ripetuta. Per Laura Bertolino, una delle anime del comitato Fermiamo il mostro, la battaglia contro il rigassificatore “ha riacceso una tradizione democratica che affonda nella resistenza e nelle lotte operaie”.
…..Non solo. Secondo il giornalista savonese Mimmo Lombezzi, la Liguria è “il sud del nord”: la sola regione in deficit tra quelle settentrionali, da cui per curarsi si va in Piemonte o in Lombardia, dove la popolazione è sempre più anziana anche perché i giovani scappano.
……“Su centomila occupati nella provincia di Savona, oggi appena diecimila lavorano nell’industria chimica e metalmeccanica. Altri sono impiegati nel sistema portuale o nella logistica. Mentre trentatremila, cioè un terzo, sono nel commercio, turismo e terziario”, spiega Pasa. Questo significa che “il lavoro è diventato più povero, perché nel commercio e nel turismo sono molto diffusi i contratti precari o part time, e abbiamo i salari più bassi di tutto il nordovest”. Il sindacalista spiega che servono nuovi investimenti: “Ma su un’industria innovativa, sostenibile, non inquinante. Il rigassificatore non porta lavoro e interferisce con le attività presenti a terra e in mare: ce la vedete una nave così grande in un piccolo porto, con un traffico intenso, di fronte alle spiagge?”.
……Secondo il progetto oggi sul tavolo, la Italis lng sarà collocata al limitare della zona marina protetta e all’imbocco di uno dei canyon sottomarini del ponente ligure. “I canyon creano il movimento verticale di masse d’acqua, tra fondali e superficie, che fa circolare batteri e nutrienti”, spiega Maurizio Wurtz, professore di biologia marina all’università di Genova ed ex conservatore del museo oceanografico di Monaco. “Il mare è una zuppa di batteri: e su quei batteri, con le correnti ascendenti e discendenti, si regge tutta la catena alimentare che arriva fino ai capodogli”, che in questa zona vengono a mangiare a un paio di chilometri dalla costa. “Una fabbrica galleggiante alla testa di un canyon mette in pericolo tutto questo”, spiega Wurtz nella sede della società di mutuo soccorso.
…..È dunque archiviata quella che Mimmo Lombezzi definisce “un’operazione di stampo coloniale”? Niente affatto, risponde il sindaco Russo. “Le procedure amministrative restano aperte. La valutazione d’impatto ambientale è in corso; la conferenza di servizi è solo sospesa”. Per questo, dice il sindaco di Savona, “abbiamo scritto alla presidente del consiglio Giorgia Meloni: chiediamo un atto formale di revoca del progetto Fsru Alto Tirreno a Vado Ligure”.
…..Mirri spiega che tutti i sindaci della valle si sono pronunciati contro il nuovo gasdotto “perché hanno capito che i cittadini sono contrari”. Parla di siti inquinati e di un termovalorizzatore che la regione Liguria potrebbe mettere proprio qui: “Chiamatelo con il suo nome, un inceneritore”. Non è contrario a nuovi progetti, spiega, “ma non solo su biodigestori e inceneritori. Magari vogliamo sviluppare un po’ di turismo, in fondo siamo a solo 18 chilometri dal mare”.
2/IL POST COMMENTO DI MIMMO LOMBEZZI GIORNALISTA

