Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Provincia di Savona: 17.700 sanzioni stradali. Ingiunzioni anche dopo 5 anni e prive del numero di targa. Ma gli eletti, ‘nani’ e non ‘gnomi’, erano distratti. Solo l’ex sindaco Cangiano chiede annullamento cartelle


Il TGR Liguria ha finora taciuto. Il Secolo XIX ha affrontato con perseveranza la cronaca in pagina locale ma contrariamente a quanto accadeva nel lontano passato, nessun richiamo in prima pagina, né un commento, né inviato speciale per doveroso approfondimento al servizio dei propri lettori e della comunità.

di Luciano Corrado

E non passeranno molti giorni, secondo la tradizione informativa ormai dilagante, che lo ‘scandalo’ finirà in soffitta o diluito.. Almeno che non finisca, come sarebbe opportuno, nelle carte di indagine preliminare della Procura della Repubblica, o segnalazione informativa della Guardia di Finanza. Ci sono infatti molti curiosi interrogativi finora senza risposta. Uno tra tutti. Come è possibile che tutto sia avvenuto (altro che indagine interna alla Provincia e forse un capro espiatorio non propri sconosciuto) senza il minimo preallarme? Chi doveva verificare e controllare per dovere d’ufficio e chi ha seguito l’affidamento e il suo decorso, chi ha ‘istruito’, verificato (?), confermato sanzioni, anche a sei anni di distanza, o ha pagato regolarmente, mettendo in angoscia migliaia di cittadini-automobilisti. Chi ha autorizzato il sub ‘appalto’ dell’appalto ?  Tutti nello stesso sacco. Chi ha notificato ingiunzioni di pagamento (5 pagine), con la certificazione formale del presidente del CDA (Giampiero Felice) laBconsulenze, sede legale in via Giorgio Ribotta 11, Roma e sede operativa in via che Petrarca 4, Montalto Uffago, provincia di Cosenza.

Nell’intestazione del primo foglio si legge: “In caso di mancato recapito restituire a laBconsulenze c/oKominika via Brescia Caraffa  di Catanzaro. (Dal sito della stessa Kominika:…..Chi siamo. Stampa a dati variabili e servizi digitali: Dimensioni dell’azienda 11-50 dipendenti. Sede principale Caraffa di Catanzaro. Tipo Società privata non quotata. Data di fondazione 2020″

Prendiamo una ingiunzione a caso, a campione, ovviamente non sono tutte uguali, per importo, tempo, violazione al codice della strada (velocità oltre il limite stabilito). Risulta, senza indicare ora, località, numero di targa, quale superamento del limite. Indicati solo l’anno il ‘codice sanzioni (I 689/81’), indicanto l’anno 2019, la data della notifica (spesso mai avvenuta), ovvero 2020. Più fortunato chi ha pagato e ha custodito il documento di avvenuto versamento della sanzione complessiva. Nelle ingiunzioni, oltre alla cifra prevista dal codice, vengono aggiunti maggiorazione, spese di recupero,  spese notifica ‘ dell’ultima ingiunzione’, ‘oneri di riscossione’, persino le ‘spese di redazione’.  Buon ultimo ‘ oneri di riscossione calcolati sull’importo totale  6,00%.’. Sono indicati: ‘avvertenze per il ricorso entro 30 giorni dalla notificazione’. Si precisa che “il giudice non può entrare nel merito degli atti preliminari dell’ingiunzione e non impugnati nei termini previsti”.  E’ possibile “chiedere la rateizzazione accesso agli atti….”  E’ indicato un numero telefonico (0984/1780721) al quale (come abbiamo dato conto la settimana scorsa) nessuno risponde negli stessi orari stabiliti dal testo dell’ingiunzione.

La Provincia di Savona cosa c’entra in tutta questa vicenda? Ecco quanto si da atto nell’ingiunzione della laBconsulenze. “L’Amministrazione Provinciale di Savona ha trasmesso alla scrivente affidatario apposite liste di carico dei crediti certi (sic ndr ), liquidi, esigibili, per procedere alla riscossione coattiva…”. E ancora “.. dalle liste  trasmesse dall’Amministrazione provinciale risulta che il debitore a tutt’oggi non ha provveduto a versare gli importi scaturiti da uno o più atti relativi al cds….” e che ‘pertanto occorre la riscossione coattiva...”.

E dire che il presidente della Provincia è un avvocato e apprezzato, dinamico, sindaco di Calizzano da tre mandati. E che il dirigente del settore della Provincia è un architetto dell’organico provinciale. Come giudicare, dopo lo ‘scoppio dell’incendio’ il comportamento della minoranza del consiglio che chiede un seduta ad hoc sulla tematica. Non toccava alla minoranza il compito di ‘controllore’ sulle scelte, l’affidamento, l’iter degli atti amministrativi quantomeno in una materia tanto delicata e che coinvolge migliaia di cittadini?  Alcune segnalazioni fanno presente che alle prime ingiunzioni, i sanzionati si sono rivolti amichevolmente a esponenti del Consiglio provinciale, parrebbe senza risposte. Semmai ‘sto verificando’ ‘ ho chiesto agli uffici’. Ci voleva il primo articolo ‘denuncia’ rivelato da SavonaNews, poi TRUCIOLI.IT CHE HA TITOLATO- Savona, vergogna in Provincia e ‘laBconsulenze Srl’ di Montalto Uffugo (Cosenza). Multe già pagate o che non recano luogo e ora dove sono state rilevate. Pazzesco, neppure il numero di targa.

Dobbiamo riconoscere che l’Ufficio stampa della Provincia ha risposto in tempi brevi alla nostra richiesta (l’annunciato comunicato ufficiale), inviandoci una nota esplicativa della stessa amministrazione provinciale. Ciò che emerge in assoluto dalla nota che “Non è una truffa” ai danni dei cittadini. Ovvero noi siamo in buona fede. Se ci sono stati degli errori rimediamo. Aggiungiamo meglio tardi che mai? Dopo aver creato preoccupazioni, perdite di tempo tra rimostranze per sanzioni pagate o proprio non dovute. Non significa create ad hoc. (Luciano Corrado)

L’avv. Giorgio Cangiano, consigliere comunale, candidato non eletto in Regione, con la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein in tour elettorale ad Albenga

8 febbraio 2025, ore 10. IVG.IT pubblica- Albenga. “Questo non è il modo corretto di procedere. L’amministrazione provinciale deve richiedere che vengano annullate tutte le cartelle inviate”. Così Giorgio Cangiano, ex sindaco di Albenga, interviene in merito al “caso” delle circa 16.000 ingiunzioni di pagamento per vecchie multe che molti cittadini si sono visti recapitare in questi giorni.

Sul tema Cangiano può vantare una certa “esperienza”. Nel 2016, infatti, insieme ad altri primi cittadini del territorio si era occupato (nella sua duplice veste di primo cittadino e di avvocato) dell’analogo caso riguardante le numerosissime sanzioni prodotte dagli autovelox posti sulle provinciali di San Fedele-Lusignano e Cosseria: “Nel 2016 insieme a colleghi sindaci di altri comuni eravamo riusciti, grazie all’intervento della Prefettura e della Provincia, a far annullare tutte le ingiustizie sanzioni che riguardavano questi autovelox”, conferma Cangiano.

“Ora è assolutamente necessario un altro provvedimento di tal tipo. Non è giusto che molte persone si trovino nella condizione di dover fare costosi ricorsi per impugnare delle cartelle che fra l’altro non indicano neppure la targa del mezzo che avrebbe commesso l’infrazione, in molti casi riguardano sanzione già pagate per le quali visto il tempo trascorso non si è conservata la documentazione attestante il pagamento con la conseguente difficoltà di riuscire a difendersi appropriatamente”.

“Leggo che la società ha ricevuto questo incarico sostiene di non aver potuto verificare se e quando i verbali erano stati inviati – prosegue Cangiano – Ovviamente questo non è nel modo più assoluto il metodo corretto di procedere. L’amministrazione provinciale deve richiedere che vengano annullate tutte le cartelle inviate. Dopo di che la ditta incaricata dovrà effettuare le necessarie approfondite verifiche ed invierà le richieste solo a chi effettivamente è stato un trasgressore e, avendo ricevuto i relativi verbali nei termini di legge, non li ha impugnati ovvero non ha già provveduto al pagamento. Si dovrà inoltre comunque verificare i termini di prescrizione ed indicare con chiarezza i dati necessari per ricostruire la situazione”.

Il Secolo XIX che ha seguito con diligenza ….”Sono persino più di quante si pensasse: l’ultimo conto dice 17.700 ingiunzioni di pagamento inviate ad altrettanti cittadini che, secondo la società di riscossione che opera per la Provincia, laBconsulenze di Catanzaro (?), vanno pagate. Missive che, però, hanno scatenato l’inferno.

Tra la rabbia dei presenti e le minacce di querela. C’è persino chi si è già rivolto al giudice di pace . Chi alle associazioni dei consumatori per avanzare una richiesta danni e presentare una class action.

C’è chi, com e Patrizia Consiglio e Rosario Cosco , sono certi di non avere ricevuto la multa.

Luca Iannì cerca di mantenere la calma. «Non ho dormito tutta la notte per il nervoso – dice-. Mi vengono contestate due multe: una mi era stata annullata dal Comune di Cengio e ora mi viene riproposta.

Guido Pacciano è certo di avere già pagato la sanzione, ma non ha conservato le ricevute. «Era il 2019 – dice-. Avevo ricevuto una sanzione da 211 euro. L’avevo pagata. Ora mi viene presentata la stessa sanzione con la maggiorazione: 407 euro».

«Non ricordo di avere ricevuto la sanzione – fa Renzo Briano – se l’avessi ricevuta avrei immediatamente pagato, come faccio sempre. Ora mi chiedono 206 euro. Mi sembra una situazione fuori dal seminato. Come può un ente pubblico affidare a una società la riscossione coatta senza accertare che la documentazione consegnata sia corretta?»

Savona cerimonia Festa della Repubblica. A ds della foto il presidente della Provincia Oliveri (fascia blu), il procuratore capo della Repubblica, Ubaldo Pelosi, il consigliere delegato della Regione Angelo Vaccarezza, l’allora collega Brunello Brunetto

Il presidente della Provincia, Pierangelo Olivieri , sta lavorando per fornire adeguate risposte. «Da una verifica abbiamo constatato che l’ente vanta un importo notevole di verbali non incassati. Per questo abbiamo affidato alla società l’incarico del recupero. Sono circa 50 mila all’anno i verbali per autovelox che vengono inviati. Possono esserci degli errori e ci rendiamo conto che, per alcuni aspetti, la situazione poteva essere gestita meglio. Abbiamo messo a disposizione tre dipendenti nostri e due di laBconsulenze. Alcuni casi sono già stati sanati. Altri sono più complicati. Altri non sono errori, ma sanzioni che vanno pagate».

Il periodo in questione è ampio e ci sono alcuni aspetti da chiarire. « Anche il presidente della Provincia di Cuneo – dice Olivieri– si è rivolto a noi perché diversi cuneesi hanno ricevuto le ingiunzioni e avanzano gli stessi dubbi che emergono qui».
Olivieri ha poi precisato che «stiamo verificando se alla società di riscossione siano stati assegnati i nominativi corretti, effettuando la giusta scrematura con chi avesse già pagato. Se emergeranno delle anomalie, anche il nostro ente valuterà se e come autotutelarsi». A gestire il servizio degli autovelox era sino al 2021 la società Sarida. Ora è la Maggioli. —

 


L.Corrado

L.Corrado

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