Ceriale, mamma Nella e volata in cielo. 2/La storia dietro Mercatò e dei fratelli Revello che come tanti imprenditori della Granda, sono dei “self-made man”. Un viaggio nel tempo: il carretto di Giuseppe. E nel 2025 il gruppo Dimar “festeggia mezzo secolo di impegno e passione”. 3/La pista ciclopedonale che il mondo ci invidia.3
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Ci sono storie che partono da lontano, dai gesti semplici e faticosi di chi ha saputo guardare avanti con determinazione. Negli anni ‘50, il giovane Giuseppe aveva solo 12 anni, ma già conosceva il valore del lavoro. Non aveva ancora la patente, ma questo non gli impediva di consegnare la merce con il suo carrettino, percorrendo le strade del paese, imparando a conoscere i clienti uno a uno, stringendo mani, ascoltando storie.
D’estate accompagnava i rappresentanti dell’azienda di famiglia, osservava, imparava, cresceva. Quel carretto non era solo un mezzo di trasporto, ma il primo passo di un viaggio lungo una vita.
Un viaggio che non avrebbe mai affrontato da solo. Al suo fianco c’era Luciano, il fratello più piccolo, con cui condivideva sogni e sacrifici.
Luciano non era solo un compagno di avventure, ma una parte fondamentale di quella crescita. Insieme hanno imparato il mestiere, affrontato le difficoltà e costruito le basi di ciò che Dimar è oggi associata al Gruppo Selex.
Giuseppe con la sua visione e il suo spirito imprenditoriale, Luciano con il suo impegno instancabile e la capacità di dare concretezza ai progetti. Due fratelli, un’unica strada percorsa fianco a fianco, con lo stesso obiettivo: trasformare il piccolo commercio di famiglia in una realtà solida e radicata nel territorio.
Oggi, quel carretto è custodito all’ingresso della sede Dimar. Non è solo un cimelio: è il simbolo di un’epoca, della passione e della dedizione con cui tutto ha avuto inizio. 50 anni dopo, lo spirito di quei giorni vive ancora in Dimar.
Perché ogni grande storia inizia sempre da un piccolo passo.
1978 – Il primo punto vendita. Dove aprì il primo punto vendita di Dimar e sotto quale insegna?
50 anni di storia da rivivere insieme. Piccoli pezzi di storia che ci ricordano chi siamo e dove vogliamo andare, insieme a te. Riscopriamo insieme come ogni passo ci ha condotto fino a qui.
Tra i premiati con Sigillo d’oro anche Giuseppe Revello, fondatore come già riportato, insieme al fratello Luciano, del gruppo Dimar, l’unica catena di supermercati “made in Granda”, che via via si è estesa nel Torinese e in Liguria. La gran parte dei punti vendita hanno un’insegna del Gruppo: Famila, Maxisconto, Ok Market (gli altri marchi – Cash and carry e Big store – si trovano a Cuneo e Roreto).
I fratelli Revello, come tanti imprenditori della Granda, sono dei “self-made man”, perlomeno nel campo della Grande distribuzione. Il padre, Mario Revello, era sì imprenditore, ma nel campo della Torrefazione (Caffè Revello), mentre la moglie gestiva il negozio di pasticceria di famiglia in Alba.
Negli Anni ’60 Giuseppe, insieme al fratello Luciano (direttore Acquisti del Gruppo Dimar), era agente di commercio di caffè e dolciumi nella zona di Alba. La pasticceria di famiglia venne chiusa e i fratelli Revello aprirono il primo magazzino alimentare in Alba (Industrie biscotti albese Revello – Ibar).
“Quest’anno Dimar festeggia mezzo secolo di impegno e passione. Dal 1975, le nostre radici sono cresciute e si sono espanse nel territorio che amiamo, attraverso le nostre insegne Mercatò, Mercatò Local, Mercatò Extra e Mercatò Big. Abbiamo creato una rete di punti vendita pensata per soddisfare i bisogni dei nostri consumatori,restando sempre fedeli ai valori che ci contraddistinguono”.
2/MARCO CHIARLONE – CERIALE – “Mia mamma Nella e volata in cielo! E‘ stata mamma speciale in tutti i sensi che ha saputo indirizzare sia me che mia sorella Sandra nella percorso della vita! Grazie mamma! Fai buon viaggio !”. L’annuncio ha coinvolto oltre 500 amici e conoscenti, dall’Italia, dalla Germania, dall’Olanda e persino da un forte credente del Texas.
Marco Chiarlone fa parte I.P.A. ITALIANA, sezione di Savona.
L’International Police Association, il cui acronimo inglese è I.P.A., è un’associazione di polizia che si propone di perseguire, senza distinzione di grado, sesso, colore, razza o religione, il nobile scopo di curare l’unione, l’amicizia e la cooperazione fra gli appartenenti alle diverse forze di polizia di tutti gli stati del mondo e di elevarne, al contempo, il livello culturale sviluppando la collaborazione incoraggiando e sostenendo le attività professionali, ricreative, culturali e sportive. L’I.P.A. si ispira ai principi enunciati nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo declamata nel 1948 dalle Nazioni Unite e contribuisce, nel limite delle sue possibilità, all’intesa ed al mantenimento della pace nel mondo.
3/Cari cerialesi, abbiamo una pista ciclopedonale che il monto ci invidia. Con tanto di cartello ben visibile. I pedoni scansano i ciclisti e viceversa. Una presa per i fondelli ai Fondi europei. Ma francamente non so chi, in Municipio, dobbiamo battere le mani. Giovanni C.
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