Il vocabolo presepio o presepe deriva dal latino praesepium o praesepe «greppia, mangiatoia», comp. Di prae– «pre-» e saepire «cingere, chiudere con una siepe (lat. saeps, saepis)».
di Tiziano Franzi
Nell’uso comune è la rappresentazione plastica della nascita di Gesù che si fa nelle chiese e nelle case, nelle festività natalizie e dell’Epifania, riproducendo scenicamente, con figure formate di materiali vari e in un ambiente ricostruito più o meno realisticamente (talora anche anacronistico), le scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi.
La storia del presepe nasce nel 1223 quando San Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Terra Santa, volle mettere in scena la natività presso il paese di Greccio, in Umbria, che tanto gli ricordava Betlemme. Da quel momento l’usanza si diffuse in tutto il mondo cristiano.
L’ambientazione del presepe può essere la più varia possibile, anche se, nella tradizione occidentale, preferiamo una scenografia campestre-montana, sicuramente ispirata dalle rappresentazioni pittoriche che ne fecero i maggiori artisti dal Medioevo in poi. In realtà tale ambientazione è frutto della nostra fantasia e male si adatta alla realtà della Palestina dove, secondo i Vangeli, nacque Gesù.
Peraltro, anche la datazione della nascita di Cristo è sempre stata oggetto di dispute, non essendoci – ovviamente- documenti del tempo a cui fare riferimento sicuro. La data di nascita di Gesù (anno e giorno) non è esplicitamente riportata dai Vangeli né da altre fonti del tempo. Poiché il Vangelo di Matteo la colloca negli ultimi anni del re Erode il Grande, gli studiosi generalmente datano la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C. Secondo la maggior parte degli storici, infatti, Erode sarebbe morto nel 4 a.C., anche se vi sono state in passato e vi sono anche oggi ripetute proposte di altre date. La datazione tradizionale all’anno 1 a.C., il cui anno successivo è il primo del calendario giuliano–gregoriano (il numero zero non viene infatti utilizzato per indicare un anno in quasi tutti i sistemi cronologici) risale al monaco Dionigi il Piccolo nel VI secolo. Questa datazione si discosta comunque solo di uno o due anni dalla datazione fornita dai Padri della Chiesa sin dal II-III secolo.
L’istituzione della festa liturgica del Natale, come ricorrenza annuale del giorno di nascita di Gesù, e la sua collocazione al 25 dicembre del calendario solare romano (giuliano, poi gregoriano) è documentata a partire dal 336 d.C.
Il presepe nella tradizione italiana- Partendo da Greccio, il presepe divenne così una tradizione popolare che si allargò in maniera capillare in tutta l’Italia centrale e in Emilia. Nel corso del XV secolo il presepe raggiunse la città di Napoli e nei decenni successivi conquistò un posto anche nelle case nobiliari, sotto forma di soprammobile o nelle vesti di cappella in miniatura.
Fu però il ‘700 il periodo più fiorente per il presepe, che ormai aveva raggiunto gran parte d’Italia e veniva già declinato nelle differenti tradizioni popolari (napoletano, genovese, bolognese, ecc). L’arte del presepio si diffuse nelle case delle famiglie più illustri delle città. In particolar modo a Napoli, il presepe raggiunse livelli espressivi originali e ricercatissimi, divenendo motivo di vanto per le famiglie che facevano a gara per avere il presepe più sfarzoso: i nobili non badavano a spese e ai presepi dedicavano intere stanze delle loro residenze per farne sfoggio durante i ricevimenti e le feste private.
Fu in questo periodo che venne istituita a Bologna la fiera di Santa Lucia, un mercato annuale (che ancora oggi richiama migliaia di appassionati da tutto il mondo) dove venivano esposte le statuine realizzate dagli artigiani locali.
Per ironia della sorte il presepe, nato come strumento di comunicazione con la popolazione, entrò nelle case popolari solo dopo aver trovato posto nelle chiese e nelle residenze nobiliari. Nel corso del XVIII e del XIX secolo, infatti, la tradizione del presepe guadagnò nelle abitazioni delle persone comuni il posto centrale che ancora oggi occupa nelle festività natalizie.
Oggi, grazie alla tecnologia, il presepe tradizionale si è arricchito di nuove funzionalità (le luci, i ruscelli d’acqua che scorre, le statuine che si muovono ecc) e soprattutto di nuovi materiali. Sebbene, infatti, siano ancora molti i presepi che vengono realizzati con materiali tradizionali (terracotta, legno, gesso e cartapesta), molti di quelli disponibili nei negozi sono in materiale plastico, che è più economico e durevole nel tempo.
Oggi i presepi si trovano anche all’aperto, esposti nelle piazze di tantissime città d’Italia e non solo, dove diventano parte integrante delle decorazioni natalizie del centro abitato, offrendosi a un pubblico vasto fatto non solo di residenti, ma sotto il periodo natalizio anche di numerosi turisti che con le loro foto e i loro video, nell’era dei social network, contribuiscono direttamente a promuovere l’immagine e la tradizione del presepe in tutto il mondo.
Presepi in Liguria
Preparare il presepe di Natale l’8 dicembre è, come detto, una tradizione italiana antichissima.
Oltre a quelli domestici, di presepi in Liguria allestiti in luoghi pubblici (chiese, piazze ecc) ce ne sono molti, tanto che quella genovese è considerata una tradizione di eccellenza, pari a quella napoletana e bolognese. Prima di essere affiancato o addirittura scalzato dall’albero di Natale, il presepe rappresentava un rituale importante in ogni famiglia: ognuno aveva il suo ruolo e le statuine si tramandavano da generazioni e quando, la sera del 7 dicembre, ogni statuina usciva dalla scatola dove aveva riposato per quasi un anno, i ricordi si affastellavano nella memoria, insieme alle emozioni. Fare il presepe è sempre stata una tradizione familiare, a cui era chiamato a collaborare ciascun componente, con il proprio ruolo: chi preparava il fondo con “l’erba cocca”, chi accartocciava la carta per raffigurare le montagne, chi collocava lo specchio che fungeva da lago, chi era addetto alle luci e chi alla carta stagnola per fingere il fiume che si gettava nel lago. Come detto, la tradizione di un ambientamento campestre ha prevalso da subito, sovrapponendo così la nostra visione occidentale del mondo a quella orientale, dove tutto ebbe origine. Quella dei presepi tuttavia non è solo una tradizione familiare: per secoli, anche famiglie nobiliari e ordini religiosi commissionarono preziosi presepi a scultori, che realizzarono vere e proprie opere d’arte di assoluto pregio, alcuni dei quali esposti per tutto l’arco dell’anno in teche o musei.
Impossibile citare in poche righe i presepi pubblici esposti in Liguria dall’8 dicembre al 6 gennaio e la cui preparazione in alcuni casi richiede mesi di preparazione.
Mi limiterò, quindi, a citarne soltanto alcuni tra i più noti, sapendo – e ne chiedo venia- di averne trascurati molti.
Presepi in provincia di Genova- A Genova nel Settecento vi era una vera e propria scuola per “presepianti” e numerose botteghe artigiane celebri per la minuzia dei particolari e per i materiali pregiati che utilizzavano.
Santuario della Madonnetta a Genova
Il presepe è ambientato in una Genova del Sei – Settecento, e permette quindi di fare un viaggio nel passato, un incredibile giro tra i caruggi, con statuine che indossano preziosi abiti originali dell’epoca. Le statuine provengono dalla scuola di Anton Maria Maragliano, la cui bottega fu una delle più rinomate in questo campo.
C’è una statuina in particolare che vi consigliamo di cercare ossia il mendicante. Inserire il mendicante nel Presepe è una caratteristica del presepe genovese. E’ riconoscibile perché indossa i jeans, a ricordo del fatto che Genova fu la città in cui si è iniziato a produrre con il cotone una tela spessissima blu (il blu di Genova = blu jeans), super resistente che era molto apprezzata dagli inglesi e che veniva usata anche per equipaggiare le navi a vela e vestire i marinai.
Il presepe è molto grande: cento metri quadrati divisi in 5 “quadri”, tre dei quali ambientati a Genova, uno nella campagna “fuori le porte”, la Valbisagno, e uno a Gerusalemme.
Presepe meccanico dei Cappuccini di Franco Curti
Presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova si trova il presepe di 40 metri quadrati, realizzato negli anni ’30 dall’artigiano Franco Curti, composto da cinque quadri meccanici che conta oltre 150 personaggi in movimento, con cadute d’acqua, vedute panoramiche orientali, degradanti cambi di luce e un sottofondo musicale. E’ considerato uno dei presepi meccanici più antichi di Italia
Oratorio San Bartolomeo di Staglieno
All’oratorio San Bartolomeo di Staglieno accoglie i visitatori un presepe tradizionale con figure del Settecento della scuola del Maragliano attribuite al Navone. Parte del presepe si può ammirare nel bellissimo allestito con le statuine provenienti dalla Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Genova Staglieno e posizionato accanto all’ingresso principale della sede di Regione Liguria.
Presepe delle collezioni civiche del museo Giannettino Luxoro
A Villa Luxoro, a Nervi, c’è il bellissimo presepe delle collezioni civiche del museo Giannettino Luxoro di Genova: è un esempio dello stile genovese dell’arte del presepe che, dagli inizi del Seicento fino ai primi decenni del XIX secolo, vide a Genova numerose botteghe di intagliatori impegnate nella realizzazione di figure a manichino ligneo articolato, parzialmente policromato e rivestito con abiti in tessuto realizzati da sarti e ricamatori, mentre orefici, argentieri e artigiani vari provvedevano ai piccoli accessori. Particolare la figura della Madonna, che indossa una sontuosa veste di foggia seicentesca spagnola, impreziosita da galloni dorati e reca sul capo una corona in ricordo dell’incoronazione della Vergine “Regina di Genova” nel 1637. Le vestiture dei pastori e dei popolani rispecchiano invece le varietà dell’abbigliamento delle classi meno abbienti e del tutto particolare è l’inserimento di figurine di altre civiltà e provenienza lontana.
Il presepe, visitabile tutto l’anno, è stato realizzato da Eliseo Salino, maestro ceramista di Albisola nel 1967. Si compone di tre diversi scenari: nel primo viene rappresentata la realtà al tempo di Gesù; nel secondo il passato più recente, con la Liguria e i suoi colori tipici; infine nel terzo scenario è rappresentato il XX secolo. Le statuine sono ispirate a personaggi comuni tipici liguri: pescatori, contadini, il macellaio Culìn, la Giusi che spazza, Bacciù u friscéu, il Gelindo e la Gelinda, lo zoppo, i caldarrostai, gli scolari… Tutti insieme danno vita a scenette anche umoristiche.
Molto caratteristico è il presepe di Pentema, una piccolissima frazione sulle alture di Torriglia (Ge). Imperdibile, nonostante la strada un pochino tortuosa, perché non si tratta di un semplice presepe da guardare ma di un’atmosfera da vivere e in cui immergersi! La natività infatti è ambientata all’interno del paese tra i vicoletti, le case antiche, le aie: i personaggi a grandezza naturale indossano costumi d’epoca e sono riprodotti durante l’esecuzione dei mestieri alla fine del XIX secolo.
Il Presepe Luminoso di Masone
Il presepe luminoso di Masone, alle spalle di Voltri e un esempio di presepe diffuso. 120 figure a grandezza naturale distribuite su 4000 mq nella collina di Berté, apprezzabile dal tramonto in poi, le cui luci si riflettono sul torrente Stura creando un’atmosfera magica.
Presepe luminoso di Masone
Presepe nel bosco a Bargagli
Altro presepe diffuso è quello di Viganego di Bargagli. Nato nel 2001, il Presepe nel Bosco, si presenta agli occhi del visitatore in un paesaggio tipicamente ligure circondato da sentieri percorribili attraverso i quali è possibile raggiungere tutte le costruzioni del presepe. Le case in pietra grezza ricostruiscono i paesaggi aspri della terra di Liguria, con i suoi mulini, le cascate e i ruscelli, le botteghe tipiche di paese, le case che al loro interno lasciano intravedere anche gli arredi ricostruiti minuziosamente, e anche un antico castello, fino alla capanna anche questa, rigorosamente in pietra. Il tutto immersi nella natura dell’immediato entroterra genovese
Con i suoi 70 mq è sicuramente uno dei presepi meccanizzati più estesi. Composto da centinaia di figure per la maggior parte meccanizzate grazie a motorini elettrici e curatissime nei particolari, è realizzato grazie al lavoro di tutti i volontari della comunità nel centro di Campo Ligure, presso l’oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco.
Presepi in provincia di Savona e Imperia:
Il presepe dei Neri di Finale Ligure
Nato nel 2012 grazie al talento dei membri del Coro Polifonico “Sine Nomine”, il Presepe dei Neri di Finale Ligure (SV) è allestito nella Chiesa dei Neri, sede delle prove del coro. Inizialmente rappresentava il paesaggio ligure con casette fatte a mano ma con il tempo sono stati aggiunti elementi caratteristici del finalese, come la chiesetta di San Lorenzo e la grotta dell’Arma delle Manie. Ogni anno il presepe cresce con nuove aggiunte, gestite da una centralina per luci, stelle e suoni automatizzati.
Allestito in località Luceto (Albisola superiore – SV ) nella chiesa di San Matteo, ha una superficie di 130 mq ed è una riproduzione in scala ma fedelissima di Albisola Superiore a fine Ottocento. Presenta 40 elementi in movimento con oltre 500 statuine tradizionali, i cosiddetti “macachi di Albisola”.
Presepe vivente di Roccavignale
In questo pittoresco borgo medievale della Valbormida (SV) ,il presepe non è solo una rappresentazione della natività, ma anche taverne tipiche che servono piatti golosi, spettacoli musicali, danza del ventre, sputafuoco e tantissimi altri eventi. Sono oltre 250 le persone impegnate per rendere il presepe vivente di Roccavignale una manifestazione unica.
Presepe della Confraternita di S. Bartolomeo a Varazze
Allestito in uno dei più antichi Oratori della città (SV), oggi dedicato all’attività dei pescatori, com’era da sempre il borgo in cui nasce, il presepe artistico rinnova ogni anno una rappresentazione ambientata nel passato della vita cittadina con le splendide statuine realizzate dai ceramisti Maria Bonelli Galfrè e Luca Damonte, in un caratteristico paesaggio agreste ambientato nell’entroterra ligure in un percorso tutto da ammirare e da scoprire, con giochi di luce che segnano il corso della giornata, dal giorno alla notte.
Presepe della Confraternita di S. Bartolomeo a Varazze
Presepe provenzale a Ventimiglia alta
Questo particolare presepe nacque nel XVIII secolo, a seguito della Rivoluzione francese, alla chiusura delle chiese e alle leggi napoleoniche, le quali proibivano l’allestimento dei presepi nei luoghi di culto. Il popolo cominciò così a costruire nelle proprie case i loro presepi, molto poveri ma dettagliati. Il Presepe Provenzale è allestito nella suggestiva cripta della chiesa di San Michele, composto da statuine costruite con antiche tecniche della tradizione provenzale: mani, viso, piedi in terracotta, abiti e accessori in tessuto e cuoio completi persino di componenti quali le sottovesti, interamente cuciti a mano. Le statuine prendono il nome di “santons”, o “santui” in dialetto e riproducono tipici abiti della Provenza di fine ‘800 e le varie attività: falegname, boscaiolo, macellaio, pescivendolo ecc.. Ogni personaggio rappresenta a suo modo il popolo, la piccola borghesia, i vari mestieri, ma anche momenti di vita quotidiana come la lettura del giornale o momenti di gioco. Le uniche figure legate alla natività sono Gesù bambino, Maria, Giuseppe, gli angeli ed i Re Magi.
Il presepe nella Parrocchiale di Sant’Antonio Abate, a Costa d’Oneglia (IM)
ogni anno presenta un’ambientazione differente inerente un tema biblico/evangelico diverso. Curato nei minimi dettagli: dalla casa, dipinta a mano e arredata con piccoli oggetti (un tavolo, una sedia, frutta, filoncini di pane, ceste e stoffe…), agli esterni, dove figurano anche un pozzo, un albero che sovrasta l’abitazione, pietre locali e muschio fresco, in primo piano un carro realizzato su misura dai maestri di San Gregorio Armeno, strada di Napoli celebre in tutto il mondo per le botteghe artigiane di presepi, non è forse tra i più noti presepi liguri, ma riflette la passione di chi ne cura l’allestimento.
Il presepe allestito dalla Comunità Giovani di Sant’Agata ogni anno in modo diverso. Come ormai nella sua consolidata tradizione, l’evento della nascita di Gesù è ambientato nel paesaggio assorto e laborioso dell’entroterra ligure. Tante sono le statuine in movimento che ricordano i lavori dei contadini delle campagne liguri; numerose sono le sorgenti e le fontanelle e molte le nuove casette in pietra ed altre rustiche posizionate sui muretti in pietra che ricordano i terrazzamenti del nostro entroterra. La Comunità Giovani di Sant’Agata è composta da una ventina di persone. Per realizzarlo ci sono voluti più di due mesi di lavoro. I materiali usati sono: terra, terriccio, pietrine, tufo e muschio. Il visitatore può soffermarsi a gustare l’effetto stella cometa in movimento ed il ciclo giorno-notte
Allestito dalla Confraternita dell’Annunciata, il presepe, lungo 18 metri, presenta alcune caratteristiche di originalità. I visitatori entrano in una grotta artificiale e vedono un mare con tanto di navi, statuine in movimento, alcune cascate con acqua corrente, decine di antiche case, un ponte stile tibetano, centinaia di statuette con antichi mestieri e animali. E figura anche una parte di presepe in versione contemporanea.
A Natale Taggia (IM) diventa la “città dei presepi”. ‘evento promette di trasportare i visitatori in un percorso incantevole tra le vie del borgo, dove sono stati allestiti una serie di bellissimi presepi realizzati artigianalmente dalla popolazione locale.
Seguendo un apposito volantino su cui è riportato il percorso e le frecce segnaletiche, sarà possibile esplorare una serie di scenografie natalizie che celebrano la tradizione del Santo Natale. Tra i luoghi di particolare interesse, spicca l’ex convento dei Domenicani, dove le opere si fondono con la storia e la spiritualità del luogo, e la Basilica della Madonna Miracolosa, che ospiterà un presepe che vuole preparare al Giubileo dell’Anno 2025
Presepe artistico di Diano Marina
Il tradizionale Presepe Artistico di Diano Marina (IM) presso l’Oratorio della SS. Annunziata ritorna anche quest’anno nella sua versione immutata. Un presepe statico, con un paesaggio tipico ligure. Muschio fresco e rocce realizzate con il sughero fanno da sfondo al tema della Natività, posto in primo piano anche dal punto di vista ideologico. Più lontano e con statuine più piccole, il villaggio e i fedeli che si avvicinano sul ponte insieme al proprio gregge. A stupire i visitatori, alcuni effetti speciali: luci e suoni simulano una notte tempestosa, alternandosi ad atmosfere diurne più tranquille.
Presepi in provincia di La Spezia
Presepe di Manarola
Il più famoso Presepe di Natale si trova nella Riviera Ligure di Levante: il celebre presepe di Manarola, il più grande tra i presepi diffusi. Costruito a partire dal 1976, è costituito da 8 km di cavi elettrici, 17.000 lampadine e più di 300 figurine a grandezza naturale. Si estende su tutta la superficie della collina di Manarola e visto dal mare con i colori del tramonto lascia letteralmente senza fiato. Dal 2008 è anche ecologico visto che un impianto fotovoltaico è stato creato appositamente per il presepe.
Il presepe diffuso di Manarola
Presepe vivente di Vezzano Ligure
A Vezzano ligure (SP) il presepe vivente si anima lungo le vie del centro storico fino alla natività presso torre pentagonale, aprendo cantine storiche intorno al castello dove si riproducono gli antichi mestieri.
Figuranti del presepe vivente di Vezzano ligure
Presepe sul mare a Tellaro
Per natale il caratteristico borgo marinaro di Tellaro (SP) abbarbicato su una roccia a picco sul mare offre ai visitatori uno spettacolo davvero unico. Mentre nel golfo si illuminano centinaia di candeline, a mezzanotte della vigilia un gruppo di subacquei emerge dalle acque con una conchiglia enorme, contenente la statua del Bambin Gesù. Una statua significativa per la comunità di Tellaro, perché donata da Papa Giovanni Paolo II. Il Bambin Gesù viene poi portato in processione fino alla chiesa parrocchiale, tra i carruggi illuminati da lumini e cori di bambini. Fuochi d’artificio chiudono la cerimonia religiosa.
Presepe storico di Sarzana
A Sarzana (SP) la tradizione presepiale genovese si unisce a quella napoletana. l presepe storico dei fratelli Capuano, officina artigianale attiva sin dal 1840, nota tra le più importanti nell’ambito dell’arte presepiale di San Gregorio Armeno a Napoli sarà esposto all’interno dell’oratorio di Santa Croce.
Tiziano Franzi