E’ assai utile confrontare la propria situazione di “trasporto pubblico” con quella dei “vicini”!
di Paolo Forzano
Vediamo il trasporto pubblico su “ferro”, vediamo i km di binari, una indicazione abbastanza indicativa di quanto si punti a quel tipo di trasporto. Va da sé che poi il “servizio vero” non è dato dai km di binari ma dai km percorsi dai mezzi!
Dalle tabelle su esposte è molto evidente che l’Italia è molto indietro rispetto ad alcuni paesi europei un po’ in tutto: km di metropolitane, km di tranvie, km di ferrovie suburbane.
Questi sono i “km di binari” che movimentano maggiormente i pendolari, che viaggiano quasi tutti i giorni! In questo confronto kilometrico l’Italia è da 3 a 4 volte meno “equipaggiata”! Se dall’Europa passiamo alla Liguria, è il numero di stazioni il parametro più significativo che può rappresentare la qualità/quantità di servizio.
Genova ed il levante ligure sono serviti oltre che dal servizio locale/regionale anche da molti treni intercity, che già da soli elevano il servizio ad un ottimo livello.
Ciò non accade nel ponente, dove treni di collegamento diretto con Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma sono praticamente inesistenti. Per questo sarebbe già sufficiente a giudicare il servizio con un voto “basso”: se aggiungiamo la bassa frequenza e qualità dei treni “locali” allora il servizio merita un voto “scadente”!
Genova nella sua area “metropolitana” negli ultimi 50 anni ha migliorato di molto il servizio, anche a scapito dei suoi vicini del ponente ligure. Mi riferisco alla realizzazione pratica di una metropolitana utilizzando la linea ferroviaria costiera Voltri-Brignole: buon servizio per i genovesi, ma forte penalizzazione per gli “esterni” del ponente ligure. Se 50 anni esistevano treni che percorrevano Savona-Principe in mezz’ora, ora è necessaria almeno un’ora! Tra Voltri e Principe sono state inserite anche 3 stazioni addizionali, ed altre sono ipotizzate in futuro.
Chi ipotizza questi miglioramenti “pensa da genovese” e sembra non pensare che dopo Voltri esiste ancora un pezzo di Liguria.
Fatto sta che tra Voltri e Pieve ci sarà un miglioramento di servizio valutato, lo ricordo, in termini di “numero di stazioni“.
I “ponentini” devono sperare nel bypass Voltri-Principe di cui si parla da almeno 50 anni, ma sarà una promessa che sarà mantenuta?Così come il “nodo di Genova” ormai diventato un’opera letteraria a puntate.
Siamo a declinazioni della prima puntata. Però i genovesi la “metro” Voltri-Principe se la sono fatta in barba ai “ponentini”!
Se buttiamo un occhio al levante ligure “nessuna” delle 31 fermate è stata mai chiusa dalle ferrovie, ed il servizio ha mantenuto quel livello di capillarità assolutamente “necessario” per una regione “montuosa” come la Liguria, una regione assai difficile per le comunicazioni!
A ponente …….invece……tutt’altra storia!
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Tappo “Genova-Voltri” si ripercuote a ponente con tempi di percorrenza più elevati
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Treni “veloci” quasi inesistenti, e comunque soggetti al tappo “Genova-Voltri”
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Raddoppio della linea una “scusa” per spostare a monte la linea e decimare le stazioni
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Stazioni poche e lontane dai centri abitati hanno generato un calo drastico degli utilizzatori
Rimane da realizzare ancore il tratto centrale di “raddoppio”, termine poco consono per quello che è invece uno spostamento a monte della ferrovia, con conseguente maggiori disagi per gli utilizzatori! Si può rimediare a questa cattivissima progettazione? La risposta è sì! Si può!
Perché siamo ancora in una fase progettuale, e poi, mancando il finanziamento, si è ancora in tempo a rifare il progetto.
Personalmente, qualche anno or sono, feci una proposta:
- Mantenere il tratto Pietra Ligure- Albenga nella sede attuale
- Fare a monte i tratti Andora-Albenga e Finale-Pietra
- si sopprimerebbe la stazione di Laigueglia, assai vicina a quella nuova di Alassio, e comunque una stazione “minore” per traffico pendolare e turistico
- si sopprimerebbe la stazione di Borgio Verezzi, una stazione “minore” per traffico pendolare e turistico e fortemente penalizzate dalla ferrovia attuale
- La stazione di Pietra Ligure rimarrebbe dove è attualmente, e manterrebbe quindi anche il servizio all’ospedale, oltre al servizio turistico pendolare
- Anche la parte est di Pietra Ligure trarrebbe notevole beneficio da questa ipotesi progettuale
- Pietra, Loano, Borghetto, Ceriale, Albenga manterrebbero le stazioni nella posizione attuale: sono cittadine con forte flusso pendolare e turistico
- Il tratto dell’attuale linea da raddoppiare tra Pietra Ligure e Loano è di 3 km, non facile, ma potrebbe rimanere anche a binario unico: avrebbe poca incidenza sul percorso globale
- Ulteriore tratto dell’attuale linea da raddoppiare, circa 1,4 km, tra l’uscita della stazione di Albenga verso l’imbocco del percorso RFI modificato “nuovo”.
Sono tuttora convinto della bontà di questa idea. Si può sicuramente ancora fare! La vogliamo fare?
Paolo Forzano