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Liguria e Basso Piemonte

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Imperia, l’intramontabile Scajola. I Radicali: ‘La Peste Italiana’. 2/Il segretario del Pd: I ‘pasdaran’ del Sindaco


ImperaPost.it (Direttore Responsabile Andrea Pomati il giornalista più popolare del ponente per anni ‘volto’ di ImperiaTV) ha fatto il suo dovere, a volte capita, da ‘solitario’. Ha dato per due volte notizia e cronaca.”Imperia: “Scajola – la peste italiana”. E la conferenza dei Radicali: “Imperia è malata, soffocata economicamente, culturalmente e civilmente”. 2/I “pasdaran” del Sindaco.

Trucioli.it ha ascoltato il parere di un politologo imperiese (“….non mi nascondo ma sarebbe utile una disquisizione approfondita….”). “Sono sempre stato del parere che termini e toni esasperati spesso non giovano a chi li utilizza, può essere controproducente o addirittura, dopo querele, dover tornare sui propri passi con tanto di scuse. Una cosa invece è l’esistenza di un sistema di potere, di intrecci, che gestisce la regione nella sua interezza. E non da pochi anni. Non dimentichiamo il libro ‘Il Partito del Cemento’ vecchio di 16 anni.

Il colmo dell’irriverenza a ‘u ministru‘ è arrivato tuttavia, in prima serata, mercoledì 30 ottobre 2024, nella trasmissione della Gruber alla 7 TV.  Il giornalista- scrittore- drammaturgo- opinionista Andrea Scanzi citando Claudio Scajola: “Il Capo bastone…. Non sapevo che esistesse ancora….”. Al tavolo degli invitati il giornalista scrittore e editorialista, già direttore del Corriere della Sera e La Stampa, Paolo Mieli. E’ Mieli che nell’ottobre 2018 dichiarava:  ‘Scajola carissimo amico da anni, lo stimo e sono fiero di lui….’

Trucioli.it ritiene sommessamente che forse sarebbe più appropriato parlare di ‘capibastone della politica’ (dunque senza ‘interpretare’ sistemi mafiosi) che si sono suddivisi il territorio. Claudio Scajola da oltre 15 anni,  anzi molti di più, con il voto della maggioranza di chi si reca alle urne, ha in ‘gestione’ l’imperiese e il savonese. E’ lui a ricordare che non da 10 anni, come è stato riferito dai media dopo un convegno a Pieve di Teco, bensì da 15 anni non si fanno, nel ponente ligure, strategiche opere pubbliche e le ultime sono state realizzate quando lui è stato ministro. Come dargli torto? O ignorare certi imprenditori sinergici al sistema, vedi vicende Toti e nel lontano passato ai tempi del presidente Teardo che dagli atti processuali, attraverso i fidati del clan, teneva rapporti -vedi assegni e testimonianze- con i due fratelli Marcianò. Don ‘Peppino‘, morto nel 2017, presunto boss della ’ndrangheta calabrese del ponente, condannato in appello a quindici anni e quattro mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito del processo legato all’operazione «La Svolta»”.

Buon ultimo. E’ stato annunciato per domenica 8 dicembre un’inchiesta giornalista di Report (RAI 3). Si parlerà di consulenze  affidate dalla Provincia di Imperia (presidente Scajola) e dal Comune (sindaco Scajola) del capoluogo alla società Avalon di Piacenza  che ha ottenuto 18 incarichi diretti, da oltre 400 mila €. E’ probabile che Scajola spieghi che quando si trova un’azienda sana e professionale, di fiducia, è saggio ricorrere alla sua collaborazione. Ha pure commentato: “Io Faraone? Sono un grande ammiratore della cultura egizia….”. 

29 novembre 2024 da ImperiaPost. Titolo: “Scajola – la peste italiana”, sabato 30 novembre i “Radicali” scendono in Piazza San Giovanni /Il programma. In breve: All’appuntamento sono invitati i consiglieri comunali del Comune di Imperia.

Scajola – la peste italiana” – sabato 30 novembre in Piazza San Giovanni Imperia la conferenza del gruppo dei Radicali. Interverranno: Gian Piero BuscagliaIgor Boni, Silvja Manzi e Giustino Languasco. All’appuntamento, in programma alle ore 11.30, sono invitati i consiglieri comunali del Comune di Imperia. 

Spiega Gian Piero Buscaglia del gruppo Radicale di Imperia:

Tra i punti di riferimento politico-letterari di Marco Pannella c’è sempre stato Albert Camus: in molti degli interventi dei suoi ultimi anni ricorreva l’immagine che apre il romanzo La peste: il protagonista, dr Rieux, trova sulla soglia di casa un topo morto, episodio che subito non dà preoccupazione ma segnala l’arrivo del morbo a Orano. Se il romanzo di Camus, uomo in rivolta contro tutti i totalitarismi, è stato interpretato individuando nell’epidemia un’allegoria dei fascismi, sottovalutati all’inizio e ancora latenti una volta sconfitti [nelle Società Europee all’indomani della II guerra mondiale, quando il romanzo fu pubblicato], in Pannella il richiamo alla peste è evocato per denunciare l’atteggiamento degli Stati europei verso l’autocrate Putin, così simile a quello tenuto dalle Democrazie in occasione della pace di Monaco nel 1938 nei confronti di Hitler, nonché per descrivere le società infettate da razzismo, antisemitismo, manipolazione dei fatti che nega il diritto alla conoscenza. Democrazie illiberali dove la tripartizione dei poteri svanisce mentre il sistema di pesi e contrappesi, formalmente esistente, non riesce a contenere le spinte demagogiche istituzionali che fanno delle consultazioni elettorali una stanca liturgia dall’esito scontato. In questo quadro i topi morti, le prime avvisaglie del male, erano intraviste da Pannella in 1° luogo nelle patenti violazioni che le stesse istituzioni perpetrano alle leggi che sarebbero incaricati di difendere. Da liberale sapeva che la legge doveva essere garanzia a tutela delle libertà individuali e costituire un argine all’arbitrio del sovrano. Per cui solo chi ne ignorava la genealogia politica potè sorprendersi quando, nel 2002, in occasione di un Satyagraha per la nomina di un giudice costituzionale da parte del Parlamento, affermò che il mancato plenum della Consulta faceva più male alla convivenza civile di un attentato delle Br. Si parlò allora di Caso Italia, sulla cui base anni dopo i radicali diedero vita a un corposo dossier intitolato La peste italiana, che ripercorreva anni di lotte contro le violazioni inferte ai principi della Costituzione stessa, dai ritardi nell’entrata in funzione di importanti istituti previsti dalla Carta [Corte Costituzionale, Regioni, strumento referendum] fino alle più recenti degenerazioni partitocratiche nell’occupazione delle Istituzioni. Il senso di questo incontro sta nel denunciare i tanti topi morti nel Ponente ligure, segnali la cui gravità nessun plebiscito elettorale potrà sminuire: mancato rispetto delle norme sull’ineleggibilità, conflitti d’interesse, devastazione della Sanità pubblica, scarsa trasparenza, violazione del diritto alla conoscenza. Gian Piero Buscaglia del gruppo Radicale.

30 novembre 2024- Imperia: “Scajola – la peste italiana”. La conferenza dei Radicali: “Imperia è malata, soffocata economicamente, culturalmente e civilmente”/ Foto e video

 

Si è svolta oggi, sabato 30 novembre, la conferenza stampa: “Scajola – la peste italiana” del gruppo dei Radicali. Gian Piero Buscaglia, Igor Boni, Silvja Manzi e Giustino Languasco hanno partecipato attivamente all’incontro spiegando il perché di questo titolo, il perché di questo incontro e qual è il messaggio principale dell’incontro. All’appuntamento, in programma alle ore 11.30, hanno presenziato anche alcuni consiglieri comunali come Lucio Sardi, Loredana Modaffari, Ivan Bracco e Luciano Zarbano.

Igor Boni: “Il problema di Imperia è un problema di commistione della politica”.

NOTA DI TRUCIOLI.IT – Leggendo alcuni commenti non anonimi, pubblicati dai social, c’è chi ha messo in risalto la macroscopica assenza di imperiesi alla ‘chiamata dei radicali’. Scontati i commenti molto critici al manifesto dei Radicali.

2/NEGLI STESSI GIORNI SI E’ LETTO DA LA REPUBBLICA

3/Imperia: segretario Berlanda (PD) replica ai capigruppo di maggioranza. “Affermazioni al limite dell’adorazione mistica del capo”.

COMUNICATO STAMPA – Imperia: le opposizioni pronte a costruire un’alternativa coesa per il futuro di Imperia.

Una volta sui vecchi tram di Milano al posto di guida era affisso un cartello su cui era scritta la frase “Non disturbare il manovratore”. Stessa cosa vogliono i politici di centro destranon disturbateli, nemmeno quando si fanno i fatti loro o stravolgono le regole, non scritte o stampate in neretto, della democrazia.

Ma d’altra parte cosa puoi dire a un conducente che va dritto per la sua strada senza guardarti neppure in faccia.

I “pasdaran” del Sindaco pro-tempore tentano di dividere le opposizioni in cattivi e “meno cattivi”, con affermazioni al limite dell’adorazione mistica del capo. Ognuno ha, legittimamente, toni e accenti diversi in aula e in città.

Ma si rassegnino, il PD ha un solo obiettivo: rappresentare il centro di una coalizione ampia e coesa per cambiare la Storia di questa città e dell’intera Provincia.

Le elezioni regionali hanno dimostrato come Imperia sia pienamente contendibile. Non solo il PD è il primo partito in città ma un suo candidato è risultato il più votato in assoluto.
Un dato che né l’inveire del primo cittadino né gli sguaiati attacchi dei suoi sottoposti possono cambiare.

Da Imperia a Genova la costante degli “uomini del fare” è urlare, ridurre gli spazi democratici nelle aule consiliari e sul territorio, usare le istituzioni per fare propaganda in assenza di risultati.

Il “modello Liguria” per Bucci è stabilire chi abbia titolo o meno, bontà sua, di sedere in consiglio regionale, per il nostro primo cittadino è quello proposto dall’ex presidente patteggiatore Giovanni Toti.

Al posto del libro dell’ex presidente – dimissionario e prossimo ad essere dichiarato ineleggibile – “Confesso, ho governato” (!!!), consigliamo al Sindaco di presentare una bella serie di racconti – rigorosamente liguri – di Bruno Morchio, “Bacci Pagano cerca giustizia”.
Nella terra che presenta una delle maggiori incidenze di reati a livello nazionale sarebbe stato assai più appropriato.

Come si è governato negli ultimi 9 anni lo abbiamo vissuto, ahimè, sulla nostra pelle mentre la giustizia talvolta si è fermata a 2 passi dal traguardo, per un motivo o per un altro.

Cambiano i volti ma i problemi rimangono“.


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