Comunicato stampa di Vaccarezza 18 novembre 2024 – Direttivo Nazionale ANA due giorni fa ha ufficializzato una notizia che non può che rendermi orgoglioso: Genova e la Liguria ospiteranno l’Adunata Nazionale delle Penne Nere del 2026. La seconda settimana di Maggio 2026 la Liguria vivrà un evento indimenticabile che porterà tanto lavoro e richiederà molto impegno da parte di tutte le categorie coinvolte, ma che darà immensa soddisfazione e farà della nostra terra una vetrina importantissima agli occhi dell’Italia Intera. Gli Alpini sono un Corpo molto amato, simbolo di dedizione, solidarietà e amore per il Paese”.
E QUEL GIORNO con la fascia della Regione alla commemorazione dell’Rsi
DA ‘LA REPUBBLICA’ DEL 14 LUGLIO 2024 – A commemorare i caduti della Repubblica di Salò, l’ultima Italia fascista, con la fascia istituzionale della Regione sulle spalle. Angelo Vaccarezza, già fedelissimo di Giovanni Toti tornato da pochi mesi in Forza Italia, ci “ricasca”. Dopo le polemiche che negli anni avevano seguito le sue partecipazioni alle commemorazioni nei sacrari dell’Rsi a Genova e non solo, spesso a fianco di esponenti di Lealtà Azione come Giacomo Traverso (noto alle cronache, già nel 2018, dopo aver definito sui social gli ebrei “lurida razza di mercanti dal naso adunco”), il consigliere regionale ligure è tornato sul monte Manfrei, nel Savonese, luogo di un controverso episodio post Liberazione.
Secondo la narrazione post fascista, l’eccidio di 200 soldati della San Marco da parte dei partigiani pochi giorni dopo il 25 aprile. Secondo le stesse carte dell’Rsi, la fucilazione di 8 persone. Un eccidio di cui, insomma, secondo più di uno studioso del campo, “non esistono prove riconosciute”, e negli anni – si mette in guardia da anni tra i ricercatori di settore – è stato “spesso utilizzato nel processo di criminalizzazione della Resistenza”.
A far sapere della partecipazione del capogruppo forzista in Regione Liguria alla commemorazione, su Facebook, è stato lo stesso Vaccarezza. Nel suo post, oltre alla rivendicazione del significato della cerimonia, c’è una lunga galleria fotografica della giornata e del luogo dove sono sepolte circa 200 persone. “Manfrei, terra di Rsi consacrata dal sangue dei suoi caduti”, si legge su uno dei ceppi fotografati e postati dal consigliere regionale. Che non è nuovo a condivisioni scivolose sul tema, del resto, ma da pochi mesi è tornato in pianta stabile in un partito, FI, che su certi legami con il passato ha preso una posizione netta.
“Sono andato a Manfrei come decine di altre volte nella mia vita, anche quando la Regione portava il suo gonfalone solo a Sant’Anna di Stazzema: per me i martiri non hanno colore, e chi ha pagato una scelta con la vita merita rispetto a prescindere – spiega a Repubblica Vaccarezza – Al Manfrei piaccia o no sono stati ammazzati dei ragazzi che a guerra finita si erano consegnati, parte di una storia con cui questo Paese non è mai riuscito a fare i conti”.
“Bisognerebbe parlarne serenamente, una volta per tutte, imparare dalla Spagna, chiudere questa pagina, e ricordare i morti con pietà umana. Nessuno può dirmi di non commemorare queste persone. Ognuno mantiene i suoi giudizi sulla storia del Paese di quegli anni, ma ognuno deve poter essere libero di ricordare chi in quel momento ha scelto dare la vita, dalla parte giusta o sbagliata che fosse”, è il pensiero di Vaccarezza. Che aggiunge: “Alla messa sul monte Manfrei, comunque, ci sono andato a spese mie e l’utilizzo della fascia è stato opportunamente richiesto e autorizzato dalla Regione”.
A contestare la ricostruzione dell’accaduto sul Manfrei, in realtà, almeno come voluto e raccontato soprattutto in ambienti nostalgici e post fascisti, negli anni sono stati più di un docente, associazioni e ricerche storiche. “Sul monte Manfrei non avvenne nessun eccidio di 200 soldati della San Marco da parte dei partigiani”, è ad esempio la posizione più volte portata in conferenza dal gruppo di ricerca Nicoletta Bourbaki, tra i collettivi più noti a dedicarsi al revisionismo storiografico in rete e sulle false notizie a tema storico, gruppo di lavoro che comprende storici, ricercatori di varie discipline, scrittori, attivisti, tra i più attivi del dimostrare e spiegare “l’assenza totale di prove riguardo al presunto eccidio”, che negli anni si è occupato anche di un altro caso controverso nel racconto della Resistenza nel Savonese, la morte di Giuseppina Ghersi.
“Analizzando gli stessi elenchi dei caduti della Repubblica sociale italiana e molti altri dati, appare chiaro che, in quelle zone, non avvenne nessun massacro. È documentata la fucilazione, già nota, di 8 persone ma di certo non di 200”, si conferma dal gruppo. La storia, riportata in varie versioni, riguarderebbe l’uccisione di 200 soldati repubblichini da parte del comando partigiano a cui si erano consegnati dopo il 25 aprile. Ma “incrociando tutti gli archivi delle vittime, identificate e non, della Rsi nella zona di Urbe e Sassello durante tutto il periodo della guerra di Liberazione si arriva al massimo alla somma di 116 meno di 10 risultano quelli uccisi tra il 24 e il 29 aprile, la data in cui sarebbe avvenuto il massacro. E 8 furono effettivamente i repubblichini fucilati dai partigiani a Urbe e in quelle date”.
A prescindere dalle ricostruzioni contrastanti sul fatto del 1945, il ritorno al Manfrei di Vaccarezza è già diventato un caso. “Una vergogna, e il segno della disperazione della destra, – attacca il capogruppo del Pd in Regione Liguria Luca Garibaldi – che ammicca ai nostalgici del fascismo per cercare qualche voto in più. Altro che centrista, Vaccarezza continua a fare l’amico dei fascisti. E chi va a onorare i repubblichini é indegno di rappresentare le istituzioni”.
“Al netto del fatto che non ci sono riscontri del fatto che il massacro sia effettivamente avvenuto, si ha notizia di una decina di fucilazioni numero lontanissimo dai 200 fucilati che la propaganda neofascista sostiene, – precisa il deputato Andrea Orlando – fa male vedere come ancora una volta si portino i simboli delle nostre istituzioni a fianco di esponenti della galassia neofascista con cui il centrodestra non riesce a tagliare. La cosa peggiore resta il tentativo di equiparare i caduti, sostenendo che chi ha pagato con la vita una scelta merita rispetto a prescindere, si mette ancora una volta sullo stesso piano chi è caduto combattendo per liberare il nostro paese dagli orrori del nazifascismo e i nazifascisti stessi”.
“Ancora una volta Angelo Vaccarezza, consigliere regionale ex Lista Toti e ora Forza Italia, ha gonfiato il petto e indossato la fascia della Regione Liguria per “commemorare” i repubblichini uccisi, a detta della vulgata post fascista, sul Monte Manfrei, nel Savonese – si legge poi nella nota dell’Anpi – Come hanno confermato testimoni, storici e ricercatori, la presunta strage di 200 repubblichini da parte di non meglio identificate formazioni partigiane, subito dopo la Liberazione, è una falsità. Fa testo in tal senso la testimonianza della maestra di Sassello Fausta Siri Scasso che racconta: “Io c’ero e ho visto con questi occhi e ora le cose ve le sto raccontando con questa bocca. Non c’e stato nessun eccidio sul Monte Manfrei”, esattamente come fa testo la documentazione del campo di prigionia di Coltano (Pisa) dove i marò saranno reclusi ai primi di maggio provenienti da Rossiglione”.
“In quei giorni convulsi, nei quali molte vicende drammatiche si dipanarono, come concordano tutte le fonti, non più di dieci collaborazionisti particolarmente attivi nelle persecuzioni verso partigiani e popolazione locali, vennero fucilati ma la narrazione della cieca violenza partigiana, anche se smentita dai fatti, fa comodo ai post fascisti di oggi, che cercano in ogni modo di dipingere chi ha combattuto ( e magari è morto ) per la libertà, come dei fanatici e violenti – è la precisazione dell’Anpi di Genova – D’altronde chi ritiene Almirante, lui si traditore, fucilatore di italiani e responsabile di deportazioni, come un mentore, non può che essere falso nei comportamenti”.
“Nel 2023 il professor Viroli ha ricordato nell’aula del Consiglio Regionale “Chi è morto combattendo dalla parte sbagliata, chi ha combattuto dalla parte di un regime che ha saputo perpetrare le più ripugnanti violazioni della dignità della persona umana, consapevole o inconsapevole che fosse, merita pietà ma la commemorazione spetta solo a chi ha dato la vita perché noi fossimo liberi”. Nessuno nega la pietà per i morti, ma indossare la fascia della regione Liguria ed onorare chi difendeva Mussolini e le nefandezze compiute da chi era schierato con lui, offende la storia di chi anche in questa terra ha dato la vita per permettere, anche ai cialtroni, di esprimersi”, continua la nota dell’Anpi.
“Il quesito evidente è se Vaccarezza per andare a commemorare ciò che non esiste utilizza oltre la fascia della Regione, anche i fondi della Regione, già profondamente provata da una gestione che solo per generosità la si può definire discutibile. Ma le altre forze della maggioranza di cui ancora fa parte come si esprimono: sono d’accordo? Se così non fosse, con quale coraggio potete sedere nella sala dedicata a Sandro Pertini? Anpi continuerà a denunciare e a promuovere la verità della memoria”.
COMUNICATO STAMPA DI VACCAREZZA DEL 18 NOVEMBRE 2024 –Sono molto contento dell’entrata in giunta di Paolo Ripamonti. Finalmente il Savonese segna un punto a suo favore e finalmente di discontinuità rispetto alla precedente legislatura.La provincia di Savona è di nuovo rappresentata rappresentata e il livello della scelta è decisamente alto: Paolo ha maturato molta esperienza in tanti anni di presenza sul territorio, e altrettanta proprio nei suoi settori delega. Marco Bucci non avrebbe potuto fare scelta migliore. Congratulazioni Paolo, non siamo sempre andati d’accordo, è vero, ma so che riusciremo a lavorare bene insieme. #laprovinciadisavonaprimaditutto.
COMMENTO – I partiti impongono i candidati da mettere nelle liste elettorali. I partiti impongo gli assessori. I partiti promuovono assessore anche chi non è stato votato dagli elettori. Ripamonti docet con la Lega di Salvini premier che ‘predica bene e razzola male’. Vedremo i frutti e i cocci. Nessuno, tra le varie truppe, si è finora ribellato. Chi tace acconsente ed è volente o nolente connivente ? Non ha nulla da dire a chi gli ha dato la preferenza? Spera nella ‘provvidenza’ dell’ufficio di collocamento? Nel ‘carosello delle poltrone’? Alle regionali 2024 i Votanti sono stati: 616.748 (45,97%). Nel 2020 il 49,8. Nel 2024 Schede nulle: 15.465. Schede bianche: 4.312. A chi attribuire il merito della disaffezione alle urne, delle crescente sfiducia?
COMUNICATO STAMPA DI VACCAREZZA DEL 20 NOVEMBRE 2024 – Daniele Galliano, Sindaco di Bormida, è stato nominato componente del Consiglio Nazionale e Vice Presidente della Commissione Nazionale Montagna Anci. L’ufficialità è arrivata da pochi minuti, e non posso che esprimere grande soddisfazione. Daniele è prima di tutto un amico. Ma è anche un amministratore deciso ed accurato, che è sempre stato presente per il suo territorio e ben conosce il concetto di lavoro di squadra. Preparato, competente e davvero innamorato del suo entroterra, sono sicuro della sua ottima riuscita in questo nuovo percorso. Congratulazioni Daniele! Un ringraziamento particolare va al Senatore Maurizio Gasparri, Responsabile Nazionale Enti Locali di Forza Italia.
DALLE URNE ANGELO VACCAREZZA ANCORA UNA VOLTA VITTORIOSO: “…MA SONO ANCORA QUA…”
TUTTI I SUOI ELETTORI MERITANO UN MEGA MANIFESTO SULLE ‘BACHECHE COMUNALI’