La tranvia Savona-Vado Ligure era un collegamento extraurbano che comprendeva una intensificazione urbana all’interno di Savona, attivo dal 1912 al 1948; i mutamenti economici, politici e sociali avvenuti man mano in quel periodo hanno penalizzato il servizio, frustrandone gli originari progetti e portando infine alla sua cancellazione.
di Ezio Marinoni
Questo progetto nasce dall’idea di allargare il respiro della città di Savona, in sinergia con la crescita del commercio e della portualità locali: infatti, deliberazioni dei Consigli comunali di Savona e Vado Ligure, approvate dalla Giunta provinciale (di Genova, in quanto la Provincia di Savona verrà ricostituita soltanto nel 1927) con delibera n. 812, danno il via alla realizzazione al progetto, a lungo discusso, di una rete tranviaria, dopo un lungo dibattito fra sostenitori dell’iniziativa privata e fautori dell’intervento diretto da parte delle due municipalità.
Nel dettaglio, il progetto prevede una rete composta dalle seguenti linee a scartamento metrico (1):
piazza Caricamento – Frazione Fornaci; circolare urbana con capolinea in piazza Leon Pancaldo; Savona – Borgata Lavagnola.
La costruzione e l’esercizio di questa rete, la cui concessione viene approvata con D.M. ministeriale n. 1471 del 12 ottobre 1913, vengono affidate alla Società Tramvie Elettriche Savonesi (STES), costituita con questo scopo nel 1911 (2) con capitali locali e partecipata dalla Siderurgica di Savona – azienda collegata alla Alti Forni e Acciaierie e Fonderie di Terni – , dalla Società Italiana Westinghouse, che aveva sede negli attuali stabilimenti Bombardier Transportation di Vado Ligure (3), dalla Società di Lavorazione Carboni Fossili e dalla Società Elettrica Negri (4), quest’ultima emanazione della Edison. Il capitale sociale ammonta a 2.000.000 di lire, diviso in 20.000 azioni da 100 ₤ cadauna.
La STES, società anonima per azioni, l’11 maggio 1912 inaugura la prima corsa del servizio pubblico. Per 37 anni la sua attività si rivela fondamentale nei trasporti locali; dopo la guerra cambia tutto e, nonostante l’acquisizione di alcune linee nel territorio genovese, i danni prodotti dagli eventi bellici le sono fatali e, nel 1948, viene rilevata dalla SITA (Società Italiana Trasporti Automobilistici), società per azioni torinese fondata nel 1912 dalla Fiat ed altri azionisti, dopo esserne diventata azionista nel 1942 (5)
La filosofia della nuova società, in linea con le politiche del tempo, è da subito quella di sostituire le vecchie linee tranviarie con i servizi automobilistici; alla rotaia si preferisce la gomma, in una politica miope dei trasporti che ha portato allo smantellamento delle linee tranviarie e di molte linee ferroviarie locali in ogni parte d’Italia.
Il servizio della SITA si concluderà, infine, il 1° febbraio del 1977, quanto confluisce nella ACTS (6), portando in dotazione un bagaglio di 157 dipendenti e un parco autobus di circa 50 unità.
Torniamo alla linea Savona – Vado Ligure – Il servizio regolare è inaugurato, come detto, il giorno 11 maggio 1912 sulla relazione interurbana Savona – Porto Vado, lunga 8,990 km, assicurando i collegamenti con il nascente polo industriale.
Il traffico passeggeri favorisce un periodo di costante ascesa del servizio e degli utili, che impone nel 1913 la richiesta di mettere in circolazione convogli costituiti da tre vetture, al fine di garantire il servizio a tutti gli utenti interessati. A parziale modifica degli itinerari inizialmente previsti, vengono adeguati i punti d’incrocio della circolare urbana, così da consentire il previsto incremento di frequenza delle corse, con la introduzione in servizio di una vettura dedicata; viene allo stesso tempo attuato il prolungamento del binario d’incrocio da corso Colombo verso via XX Settembre, con eliminazione di quello di piazza Caricamento.
I successivi eventi bellici e la crisi finanziaria che ne deriva incidono pesantemente sui bilanci della STES, imponendo riduzioni al servizio e cancellando i progetti di estensione verso Noli, al punto che il 1º aprile 1922 il servizio tranviario è sospeso e sarà riattivato solo nel mese di agosto grazie a una diffida da parte del Comune.
Una delibera del 21 maggio 1924 modifica l’atto di concessione per l’uso del suolo da parte della tranvia e lo rende più favorevole alla STES.
In attesa dell’autorizzazione alla posa in opera dei binari tranviari sul nuovo corso Ricci, nel 1929 la STES richiede e ottiene di effettuare il raddoppio del binario sulla tratta Savona – Fornaci, lungo corso Colombo e via XX Settembre, migliorando frequenze e percorrenze della linea.
Nel 1930 si apre il tratto Fornaci – via Corsi, che consente di modificare l’itinerario urbano e sopprimere il servizio circolare; nello stesso tempo viene realizzata la nuova sottostazione elettrica di trasformazione, mentre rimane sulla carta la progettata tranvia per Lavagnola, prevista dalla concessione originaria.
Nel novembre 1936 la STES decide di conferire il proprio ramo di esercizio di trasporti automobilistici, nato quale attività collaterale, alla Società Italiana per le Filovie Elettriche e rinuncia a ogni forma di concorrenza con la stessa.
Il citato ingresso nel capitale sociale della SITA (1942) determina un orientamento ad un progressivo disimpegno dall’esercizio tranviario a favore del trasporto su gomma.
L’ultimo conflitto mondiale provoca gravi ripercussioni sulla tranvia savonese il cui esercizio, dopo i bombardamenti del 1944, deve essere nuovamente sospeso per essere poi parzialmente ripristinato nel 1946.
I cattivi risultati economici della STES, impossibilitata ad effettuare nuovi investimenti, e la mancata volontà da parte del settore pubblico di mantenere il servizio tranviario, ne decretano la chiusura: l’ultima corsa avviene il 4 marzo 1948.
Riavvolgiamo il nastro del racconto e proviamo a immaginare come si dispiegava la linea Savona – Vado ai tempi del suo pieno esercizio.
Al suo completamento, la linea partiva dall’allora piazza Vado, presso il porto, toccava la stazione ferroviaria dell’epoca, proseguiva lungo l’Aurelia, servendo la popolosa area industriale e gli adiacenti stabilimenti balneari.
Oltrepassato l’attraversamento del Letimbro, la linea piegava verso la stazione di Savona Letimbro e descriveva l’itinerario circolare urbano, in senso inverso rispetto ai convogli extraurbani, con una vettura dedicata al cosiddetto “servizio città”.
Il percorso urbano nella città di Savona seguiva il seguente tracciato: capolinea in piazza Leon Pancaldo, Torretta, via Paleocapa, piazza Mameli, Stazione Ferroviaria Savona Letimbro, largo Luigi Corsi, corso XX Settembre e corso Colombo.
Il tragitto verso Vado Ligure era il seguente: Torretta, San Domenico, corso Italia, piazza Mameli, Stazione Ferroviaria di Savona, largo Luigi Corsi, corso Mazzini, corso Colombo, Ponte Centrale, San Michele, Bagni Olimpia, Bagni Cavour, Fornaci, Sant’Antonio, Deposito, Crocetta, Villa Tissone, Pastificio Peluffo, Natarella, Villa Gavotti, Spagnole, Strada del Monte, Fornace di Zinola, chiesa di Zinola, Traversine, Westinghouse, palazzo Siri, Stazione di Vado, Valletta, piazza Vado.
Chissà che qualcuno dei lettori meno giovani non ritrovi fra i ricordi più remoti qualche episodio legato a questa scomparsa tranvia…
Nel 2012, in occasione del centenario, è stato realizzato il volume “In tram da Savona a Vado. 1912-1948”, a cura di Franco Rebagliati, Franco Dell’Amico, Giovanni Gallotti e Magno Di Murro: 268 pagine e 186 rare immagini d’epoca raccontano, in realtà la storia dei trasporti pubblici nel secolo scorso in Liguria.
In questo prezioso
volume, infatti, si può leggere dei tranvai a cavalli e delle reti tranviarie di Genova, Imperia, Ventimiglia, La Spezia; della Sanremo – Taggia e della Oneglia – Porto Maurizio, della progettata tranvia Savona – Sassello – Acqui (con diramazioni per Varazze, Dego e Rossiglione), della guidovia Serro – Santuario della Guardia e della Genova – Casella, della progettata linea Savona – Albisola, delle funivie (o ferrovie aeree) Savona – San Giuseppe di Cairo, del progettato servizio savonese di ascensori per la Villetta e i Cappuccini, della Funicolare di Celle Ligure, del servizio Vado – Sant’Ermete e, infine, del progressivo passaggio dal tram al filobus alle linee automobilistiche. Sono tante storie liguri, che appartengono a un passato prossimo, eppure sono già state dimenticate, tutte meritevoli di essere raccontate, per i loro impatti umani e sociali sui territori dove sono esistite.
Ezio Marinoni
Note
1.Si chiama scartamento metrico lo scartamento ferroviario di 1 000 mm (1 metro) è ampiamente diffuso in Francia, Sud America, Africa ed Asia, e costituisce, con lo scartamento da 1 067 mm (3′ e 6″) di origine anglosassone, un buon compromesso rispetto allo scartamento standard di 1 435 mm quanto a riduzione dei costi di costruzione, perché permette raggi di curvatura minori e più adattabili al territorio e minori opere d’arte, conserva una buona qualità di carico e di velocità di trasporto e riduce i costi di esercizio. Con questo sistema si sono costruite le seguenti linee di trasporto su rotaia: Ferrovia Domodossola-Locarno; Ferrovia del Bernina; Ferrovia Trento-Malé-Mezzana; Ferrovia Genova-Casella; Ferrovia del Renon (Rittnerbahn); Tranvia Trieste Opicina
Ferrovia Castelraimondo-Camerino (dismessa); Ferrovia Intra-Premeno (dismessa); Ferrovia della Val di Fiemme (dismessa); Tranvia Lucca-Maggiano; Tranvia Lucca-Pescia-Monsummano.
2.La Società Tramvie Elettriche Savonesi (STES), fondata nel 1911, nasce come società di scopo, fra i principali gruppi industriali presenti a Savona, per la costruzione e l’esercizio della tramvia Savona-Vado Ligure, che consentirà di disporre di un sistema di trasporto di massa per la mobilità delle maestranze operanti nell’allora nascente zona industriale di Vado Ligure.
- Bombardier Transportation Italy è stata un’azienda del settore elettro-meccanico che faceva parte del gruppo Bombardier, operante nella progettazione e costruzione di treni, tram, rotabili ferroviari, impianti di segnalamento e sicurezza; è stata acquistata nel gennaio 2021 dalla Alstom.
- La Negri Società Elettrica viene costituita il 24 marzo 1905, come emanazione della Edison creata dall’ingegner Negri, consigliere delegato Edison.
5.SITA S.p.A. (Società Italiana Trasporti Automobilistici), azienda di trasporto pubblico locale facente parte del gruppo FIAT, in seguito del gruppo Ferrovie dello Stato. Fondata il 6 settembre 1912 a Torino su iniziativa FIAT e di altri azionisti, inizia a gestire autolinee a lunga percorrenza in Toscana, dove trasferisce la sede nel 1936. Nel 1987 viene acquistata da SOGIN, società finanziaria del gruppo Vinella, a sua volta acquisita nel 1993 da Ferrovie dello Stato per il 55%. Nel 2011 SITA incorpora SOGIN e si scinde in due società: FS Trasporti su Gomma (divenuta poi Busitalia-Sita Nord), sotto il controllo di Ferrovie dello Stato, e Sicurezza Trasporti Autolinee-Sita Sud, sotto il controllo della finanziaria Fin-Part (parte del gruppo Vinella).
6.T PL Linea S.r.l. (Trasporti Ponente Ligure) è il marchio generato da fusione per incorporazione delle società ACTS Linea S.p.A. e SAR TPL S.p.A. a seguito dell’approvazione, da parte delle rispettive Assemblee dei Soci, del percorso di unificazione delle due società; il 30 dicembre 2009 è stata così costituita TPL Linea S.r.l. tramite il conferimento delle azioni di ACTS Linea e SAR TPL S.p.A.