Trucioli

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Savona, Pio Vintera e la stagione felice di Villa Cambiaso


Pio Vintera e la stagione felice di Villa Cambiaso, a Savona, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027. Il 10 novembre di quattro anni fa si chiudeva la ricca esistenza di Pio Vintera, (Savona, 3 marzo 1940 – Savona, 10 novembre 2020).

di Ezio Marinoni

Veronica e Mattia Vintera davanti a un’opera del padre

Parlare di lui, personaggio notissimo a Savona, è difficile perché la sua figura era quella di un intellettuale riservato e schivo, come testimoniano tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Ha speso la vita come vice preside dell’Istituto Nautico “Leon Pancaldo” (il grande nocchiero di Magellano, di origini savonesi), oltre che Presidente della Associazione Leon Pancaldo (1).

Per lunghi anni è stato anima di un antico palazzo, Villa Cambiaso, e editore dell’omonimo periodico di cultura savonese stampato per i tipi di Sabatelli, Villa Cambiaso, allo stesso tempo patron e custode della villa-museo che a Villapiana è un palazzo storico, diventato quasi “prigioniero” di una moderna edilizia che ha deturpato l’ambiente circostante.

Dedicheremo un prossimo spazio a raccontare qualcosa della storia di questa rivista d’arte, che ha dato lustro a Savona per parecchi anni.

Il 29 aprile 2017 Pio Vintera riceve la nomina a delegato provinciale dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, a Roma.

Pio Vintera (foto Cristina Mantisi)

Egli è stato uno dei diciassette cofondatori del Circolo degli Inquieti, costituito a Savona nel marzo 1996, su idea di Elio Ferraris, Presidente di quel Circolo per quasi 20 anni, senza fini di lucro. Per una storia completa di questa creativa associazione, vedi: https://www.circoloinquieti.it/la-storia-del-circolo/

Dopo la morte di Vintera, avvenuta per i postumi di una caduta nel suo giardino, Villa Cambiaso è stata un testimone muto ed eloquente, a raccontare la grandezza di una storia cittadina e del suo ultimo interprete novecentesco.

Entro le mura del palazzo si cela un patrimonio artistico e monumentale di tutto rispetto, riscoperto grazie alla volontà ed all’impegno per la memoria profuso dai suoi eredi: la moglie e vedova Graziella, i figli Veronica e Mattia.

Nel corso della sua lunga storia, all’interno di Villa Cambiaso sono sfilati personaggi di primissimo rilievo storico. Napoleone Bonaparte; Papa Pio VII che, durante la “cattività savonese”, si ritira volentieri in preghiera nella cappella del palazzo. Nel Novecento vi sosta anche Benito Mussolini, per un pranzo di gala con i gerarchi fascisti locali.

Nella storia del quartiere Villapiana, Villa Cambiaso si inserisce come una pietra preziosa, quasi un quadro in cui la storia popolare e quella aulica si mescolano. Non a caso, Pio Vintera è stato anche un pittore di talento.

I suoi quadri raffiguranti muri di palazzi savonesi (come quello dei pavoni di via Paleocapa) sono raffigurazioni che ricordano le “caves” esistenzialiste di Montmartre, le canzoni di Juliette Greco, i pensieri di Jean Paul Sartre o di Merleau-Ponty.

Nelle sue opere vi è una fusione di muri e architettura, “nouvelle vague” e art nouveau; vi si avverte la presenza del mare, che non è mai lontano: nelle facciate dei palazzi si indovina che il porto è dietro l’angolo e s’intravvede la Torretta, a volte velata da nubi. La sua ispirazione sembra uscire dal chiuso delle “caves” di Montmartre, la fantasia lascia spazio all’avventura ed ecco apparire sullo sfondo Leon Pancaldo, che ci svela i grandi amori artistici di Pio Vintera, in una navigazione che esce dal porto sicuro di Savona e affronta il mare aperto.

Il giardino dei cedri

Nel movimento del Novecento, fra flussi e riflussi, Vintera non ha paura di sfidare la cultura ufficiale, per lanciare un messaggio intellettuale ed artistico che varrà per sempre: ieri, oggi e domani. Di fronte a qualunque difficoltà o contrarietà, Pio Vintera non si arrende: organizza mostre d’arte, convegni con artisti e scrittori, accoglie i ricordi della scrittrice Milena Milani, favorisce sfilate a Villa Cambiaso. Tutto questo riesce a coinvolgere la cultura savonese, valicare i confini di un’Italia ancora provinciale e assumere un respiro addirittura internazionale. Ed ecco sbocciare, come per magia, concerti musicali, tele e dipinti di artisti vari, ceramiche di Albissola, presentazioni di libri freschi di stampa. Fra personaggi noti e meno noti, un mondo culturale si apre e si alterna nei suoi rendez – vous.

Pio Vintera è stato un uomo accogliente, aperto e cordiale verso tutti coloro che hanno navigato sul mare o nei loro sogni di cultura. Avventuroso come Salgari, che ha scritto pagine esotiche senza avere mai viaggiato. Egli ha scritto, dipinto e navigato; è stato ovunque, realmente o con la fantasia.

A completare questo corredo artistico senza tempo e senza confini, all’interno di Villa Cambiaso si trovano anche un piccolo Museo d’Arte Contemporanea, lo studio e l’esposizione permanente delle opere di Vintera stesso.

Questa “Villa delle Meraviglie” è stata riaperta al pubblico nel 2024, come abbiamo ricordato su Trucioli del 14 marzo scorso, Anno XII N. 31: https://trucioli.it/2024/03/14/savona-e-pio-vintera-ritrattista-vero-e-inedito-autodidatta-che-frequentava-fotograzia-molte-sue-opere-sono-istantanee-che-diventano-pittura-la-neo-associazione-mu-vi-ca/

A riconoscimento di una vita spesa per l’arte e la cultura, quella mostra si inseriva nel “Piano annuale per lo sviluppo, la valorizzazione e la promozione del turismo nella città di Savona” , 2024, di cui il punto 3. 1) recita: SAVONA CANDIDATA A CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2027, con la previsione, al successivo punto 3 .6) EVENTI CULTURALI E TURISTICI:

Mostra d’arte “PIO VINTERA – Conoscere un artista”

3 – 10 MARZO

A cura di Associazione Museo Villa Cambiaso

Fortezza del Priamar, Cappella Sconsacrata, mostra: “Le Icone”

Villa Cambiaso, mostra “Conoscere un artista”

Esposizione dell’intera collezione dell’artista Pio Vintera, una mostra diffusa con i quadri dell’artista tra Villa Cambiaso e la Fortezza del Priamar.

Inoltre, grazie al FAI – Fondo Ambiente Italiano, molti savonesi e turisti hanno potuto godere di visite guidate all’interno della Villa, nel corso del 2024: https://trucioli.it/2024/03/28/savona-successo-della-cultura-a-villa-cambiaso-letture-fra-i-cedri-e-visite-guidate-a-cura-del-fai/

Ci auguriamo che altre iniziative future, ideate da Mattia e Veronica Vintera, possano riaprire questo scrigno prezioso alla fruibilità pubblica, con l’auspicio che Savona sia incoronata Capitale Italiana della Cultura, in un novello Rinascimento che potrebbe essere a portata di mano per la Città.

Ezio Marinoni

Note

1.Leon (o Leone) Pancaldo nasce probabilmente a Savona nel 1481 o nel 1482, da Manfrino e da Battina (Battistina) da Repossano. Egli sfrutta appieno le nuove opportunità fiorite nell’ambiente ligure a seguito delle scoperte geografiche, in questo contesto si collocano i suoi rapporti con l’entourage di Cristoforo Colombo.

Il 9 aprile 1485 Manfrino acquista da Michele da Cuneo – noto per la sua relazione del secondo viaggio di Colombo – una casa nel quartiere di Scarzeria; un secondo documento (7 novembre 1491: Noberasco, 1921, pp. 13 s.) registra la presenza in casa di Manfrino di Domenico Colombo, tessitore e padre di Cristoforo. Viene arruolato sulla Trinidad, l’ammiraglia di Magellano, con qualifica di marinero; durante il viaggio è promosso pilota, probabilmente a seguito del riordino della catena di comando attuato da Magellano dopo l’ammutinamento (aprile 1520) avvenuto nel porto di S. Julián (Noberasco, 1921, p. 22).

Pancaldo divide con i compagni la scoperta dello stretto (21 ottobre-28 novembre 1520), la traversata del Pacifico (conclusa con l’arrivo a Guam, 6 marzo 1521) e l’approdo alle Filippine (15 marzo). A fine 1527, ritroviamo Pancaldo in una Savona profondamente mutata a seguito dei gravi danni recati dai genovesi al porto e ai moli (1525). Tra il 1532 e l’aprile 1535, vari documenti provano la presenza di Pancaldo a Savona. Nel settembre 1536 parte da Cadice al comando della sua ultima spedizione che, tra molte peripezie, approda in una Buenos Aires appena fondata. Il conquistador spagnolo Pero Hernández ne registra la morte, avvenuta probabilmente a fine agosto 1540 a Buenos Aires.


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