Periodo elettorale e promesse. Una delle tante: tunnel di Capo Noli. Prendo spunto da un (ultimo) comunicato stampa della Giunta Burlando pubblicato sul No 20 di Trucioli.it del 5/2/2015, per fare alcune considerazioni perché sempre della stessa minestra si tratta….non ultimo un fastidioso quanto vergognoso ricatto.
FEBBRAIO 2015- COMUNICATO STAMPA – RAFFAELLA PAITA ASSESSORE REGIONALE ALLE INFRASTRUTTURE. VIABILITA’: TUNNEL DI NOLI RESTA NOSTRA PRIORITÁ. ‘ PRONTI A PRESENTARE ULTERIORI APPROFONDIMENTI PER UN PARERE DI V.I.A POSITIVO’
GENOVA. “Il progetto del tunnel di Noli rimane una nostra priorità. Siamo al lavoro per superare le criticità emerse dal comitato VIA. Per questo motivo nella seduta odierna della Giunta regionale abbiamo proposto un argomento che dà atto di questa volontà e a breve incontreremo ANAS e i nostri progettisti per fornire tutti i chiarimenti richiesti dal comitato stesso, chiedendo il riesame della pratica”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita al termine della riunione della Giunta (presidente Claudio Burlando ndr). “Continuiamo a pensare – ha detto Paita – che il tunnel sia l’unica vera soluzione per scongiurare continue interruzioni dell’Aurelia in caso di maltempo, cosa che costituisce un danno per cittadini e imprese della zona. Una volta realizzata l’opera, il riutilizzo del capo come passeggiata ciclo pedonale rappresenterebbe poi un’occasione importante per il rilancio turistico della zona, anche nell’eventualità di limitazione all’utilizzo nelle giornate a rischio”.
L’assessore alle infrastrutture della Regione si è detta “consapevole degli altri fenomeni franosi che insistono sul Malpasso” e convinta “della necessità di progettare un intervento specifico anche per questa zona come peraltro si dovrà fare per l’area di Finalpia dove si è verificata l’ultima frana”. Partendo da questi presupposti l’assessore Paita ha comunicato che presenterà “le nostre argomentazioni e eventuali ulteriori approfondimenti per arrivare a un parere VIA auspicabilmente positivo”. “Se il Comune di Noli o altri soggetti restano contrari all’opera – ha concluso Paita – devono avere chiara la consapevolezza che si oppongono a interventi di messa in sicurezza e parallelamente mettono in discussione importanti finanziamenti che rappresentano un’occasione unica per l’infrastrutturazione e il rilancio della zona”.
IL COMMENTO di Carlo Gambetta
Il problema tunnel inizia prima del 2010 con l’ok del Comune di Noli, firmato dal Sindaco Ambrogio Repetto, alla proposta di progetto regionale.
Il problema del passaggio della sede dismessa da ANAS, una volta costruito il nuovo tunnel, nel compromesso non viene minimamente considerato: si dà per scontato che diventerà proprietà del Comune.
La Regione affida il progetto “in house” (costo oltre 600.000€); progetto per ben due volte bocciato dalla V.I.A. regionale, con grande arrabbiatura dell’Assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita, deputata dal 2018, ora senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.
Questo progetto è finanziato con 40.000.000€ da ANAS e oltre 10.000.000€ dalla Regione.
Cambia Giunta, arriva Toti, si ritorna a considerare lo stesso progetto che viene“ritoccato”, su pressione politica trova il benestare della V.I.A., ma con una serie di prescrizioni tecniche di difficile realizzazione.
La condizione numero uno prevede che il Comune di Noli deve essere d’accordo nel prendersi in carico la sede dismessa.
Il Sindaco Niccoli, dopo una serie di assemblee pubbliche, oppone resistenza; passa il tempo, ed il finanziamento viene cancellato, ma il progetto no, rimane in un cassetto.
L’ANAS, dopo aver offerto al Comune di Noli l’allettante cifra di 4 milioni € per la presa in carico del percorso (offerta respinta), ha continuato ad intervenire per la messa in sicurezza del promontorio, tra l’altro con un recente costosissimo intervento sulla viabilità lato mare, ricostruendo oltre cento metri di struttura viaria.
Ultimamente, una pietra a Capo Noli e tre frane in zona Malpasso hanno causato la chiusura della viabilità.
Questa, sintetizzata, la storia del tunnel di Capo Noli. La situazione odierna, dimostra che la pericolosità maggiore viene riscontrata nella zona Malpasso, e Baia dei Saraceni, territorio di Finale di Finale Ligure.
Oggi è il centro destra regionale che intende riprendere il progetto rimasto “in sonno”; per gli altri eventuali interventi risolutivi per il territorio ….si vedrà.
Per la sede dismessa: sul nuovamente si vedrà, i tre Sindaci di Spotorno, Noli, Finale non hanno idee chiare; parlano dell’utilizzo di fondi provenienti dalla Tassa di soggiorno… consorzio tra Comuni… (azzardo se dico anche di privati? A quali condizioni? Cementificazione della collina?)
Il percorso dismesso, se accettato dal Comune, diventa una nostra proprietà, con tutti gli oneri per mantenerla in efficienza e sicurezza; ovvero: un perenne impegnativo onere finanziario.
Vogliamo lasciare al futuro della nostra comunità l’onere della manutenzione ordinaria, il ricambio delle protezioni a rete già tra qualche decina d’anni, le responsabilità civili e penali in quanto “proprietari” ai futuri Sindaci di Noli?
In alternativa, chiudere come è stato fatto con il vecchio percorso stradale dismesso del Malpasso? Ora in abbandono e pericoloso pure per i pedoni.
Oppure, come diceva l’Assessore Paita nel comunicato: “Una volta realizzata l’opera, il riutilizzo del capo come passeggiata ciclo pedonale rappresenterebbe poi un’occasione importante per il rilancio turistico della zona anche nell’eventualità di limitazione all’utilizzo nelle giornate a rischio”. Ma per favore…Onorevole!
Conclusione. spero non solo mia. Prioritariamente, senza se e senza ma, chi di dovere dovrà individuare l’Ente pubblico che si prenderà in carico il percorso dismesso, sia a Capo Noli come nel territorio di Finale.
Indipendentemente dalle proposte di uno/due/tre tunnel (auspicabili? fattibili? perché no?) la cittadinanza deve sapere la verità e vigilare. Specialmente quando non è informata compiutamente.
Carlo Gambetta