Questa è una storia di sbagli. Di inesattezze, di imprecisioni, di vere e proprie falsità.
E di un uomo, Giovanni Battista Libero Badarò, che in mezzo a tali incomprensioni è diventato tanto celebre in Brasile quanto dimenticato nel suo paese natale, Laigueglia (che solo recentemente, ed è un merito di questa amministrazione, ne ha rivisitato la figura) e più in generale in Italia.
Gli sbagli iniziano addirittura dall’anno di nascita – che non è il 1798, come recitano l’Enciclopedia Treccani e uno stuolo di pubblicazioni al seguito, ma l’anno successivo, il 1799 – e proseguono con le propensioni politiche del nostro, elevato da qualche storico post-risorgimentale a campione delle rivolte sabaude del 1821 da cui invece il giovane laiguegliese si era tenuto ben lontano.
Si arriva a equivocare anche il luogo di emigrazione: il Brasile, ma non San Paolo, dove approdò solo in seguito, bensì Rio de Janeiro. Dubbi anche sulla professione: botanico, medico, forse avvocato, per alcuni anche biologo, per altri chissà. Per non parlare della morte, su cui ancora si discute in merito alle vere o presunte responsabilità dell’imperatore Dom Pedro I.
Questa caterva di inesattezze rischia di oscurare la limpida figura di un liberale repubblicano del Ponente savonese di inizio ‘800, grande botanico (a lui è stata dedicata una pianta delle Angiosperme, la Sylene Badaroi) e fiero sostenitore degli ideali risorgimentali. Un uomo coraggioso, che non ebbe paura di fondare e dirigere a San Paolo un giornale, O Observador Constitutional, con il quale continuò la sua battaglia contro l’assolutismo dell’imperatore e per l’affermazione delle libertà civili fino alla morte, avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite nel 1830. Una personalità di assoluto rilievo (la città di San Paolo gli ha dedicato una via del centro cittadino) ma per molti versi ancora enigmatica.
Di Libero Badarò si parlerà venerdì 25 ottobre 2024 in un incontro-dibattito che si terrà a Laigueglia, nella Sala “E.Pavia” (Complesso SEMUR, g.c.) di piazza San Matteo, con inizio alle ore 21. L’incontro, organizzato dal Centro di documentazione “Logos”, dalla biblioteca “La Topaia” di Laigueglia e dall’Associazione “Vecchia Laigueglia” con il patrocino dell’omonimo Comune, vede tra i relatori alcuni nomi di assoluto rilievo: da Vittorio Scotti Douglas (lo storico che con i suoi studi ha permesso la correzione di alcuni tra i più marchiani errori sulla vita di Badarò), a Felice Schivo, eminente studioso locale.
Introduce Giacinto Buscaglia, a sua volta medico ed esperto di storia di questa “terra di confine” tra Savona e Imperia. Il dibattito che seguirà si preannuncia ampio e molto interessante.