Una convention memorabile presso l’Hotel Majestic, che ha celebrato le grandi personalità della Gran Loggia d’Italia (Piazza del Gesù). La Puglia si conferma prolifico lavoratorio per la Massoneria nazionale. È un’obbedienza massonica mista fondata da un gruppo di appartenenti al Rito scozzese antico e accettato, usciti dal Grande Orientea. I membri sono 7500 (dati del 2019)
Il Corriere Nazionale/di Salvatore Perilli
Bari, sabato 19 ottobre – La città si è trasformata in un crocevia di cultura, storia e valori, accogliendo la convention “I Grandi Italiani della Gran Loggia d’Italia” presso Hotel Majestic.
Un pubblico entusiasta, composto da tanti “profani”, ha gremito ogni angolo della sala, testimoniando ancora una volta l’eccezionale lavoro svolto dalla Regione massonica Puglia nella ricerca di spunti che aprano alla condivisione del proprio portato valoriale con la società.
Il Delegato magistrale, il dott. Gianfranco Antonelli, con la sua energia e visione, continua a far brillare la Puglia come punto di riferimento nel panorama massonico italiano, portando avanti iniziative che si trasformano in veri e propri format per l’intera obbedienza.
L’atmosfera in sala era magnetica, arricchita da personalità di spicco che hanno dato vita a un evento di altissimo spessore culturale.
Tra queste, lo storico Fulvio Conti, noto per la sua meticolosa ricostruzione delle vicende massoniche italiane, ha illustrato con rigore e passione il percorso della massoneria nella storia dell’Italia unita.
Accanto a lui, il Gran Maestro Aggiunto Paolo Maggi, con la sua oratoria avvincente, ha sottolineato l’importanza del ruolo della Gran Loggia nell’evoluzione della società italiana mettendosi figurativamente sulle tracce del passato della GLdI attraverso i grandi Protagonisti.
Il Gran Maestro Luciano Romoli, con la sua profonda esperienza, ha infine regalato una visione d’insieme capace di collegare il passato glorioso a un presente straordinariamente ricco di opportunità.
Ma ciò che ha realmente catturato l’immaginario dei presenti è stato il viaggio nella storia che i relatori hanno sapientemente tracciato, delineando l’impatto di grandi italiani che, in modi diversi, hanno contribuito alla crescita della Gran Loggia d’Italia.
Impossibile non lasciarsi affascinare dai racconti di uomini come Angelo Annaratone, il fedele prefetto di Giolitti, esempio di uno Stato che si reggeva su personalità solide e illuminate. O ancora Camillo Paolo Thaon de Revel, ammiraglio e stratega di straordinario acume, che fece della sua appartenenza alla Gran Loggia un faro di riferimento morale e istituzionale in momenti di grande crisi.
Le storie si intrecciano, e dal passato emergono figure come Italo Balbo, audace aviatore e politico di primo piano, che diede un volto moderno e innovativo alla sua epoca, ma anche Ugo Cavallero, generale dalla tempra ferrea, sempre guidato da un ideale di giustizia e servizio alla patria.
Non solo uomini di Stato. Nel corso della mattinata hanno brillato anche nomi del mondo culturale e industriale. Come non rimanere colpiti dall’influenza di Gabriele D’Annunzio, poeta-soldato, che con la sua penna forgiò la coscienza di un’intera generazione. Curzio Malaparte, scrittore di raro ingegno e spirito polemico, fu un altro pilastro della cultura del Novecento, capace di guardare oltre le convenzioni del suo tempo, sempre con lo sguardo rivolto a un futuro di libertà.
Accanto a loro, figure come Vittorio Valletta, il visionario presidente della Fiat, che trasformò l’industria italiana portandola a livelli internazionali, e il genio scientifico di Enrico Fermi, Premio Nobel per la fisica, un gigante della scienza moderna.
Le loro vite, intrecciate a quella della Gran Loggia, sono testimonianze concrete di come cultura, scienza e spirito massonico possano convivere in un’unica grande narrazione.
Una parentesi speciale è stata dedicata al legame profondo che la Gran Loggia ha sempre avuto con il mondo dell’arte. E qui l’immaginazione si accende: Ettore Petrolini, l’attore che rivoluzionò il teatro comico italiano, o Totò, il “Principe della risata,” che con il suo sorriso ha saputo farsi amare da tutte le generazioni, sono solo alcuni degli artisti che hanno trovato nella Gran Loggia un luogo di ispirazione e confronto. La Loggia Gustavo Modena, autentica “casa degli artisti,” è stata descritta come un punto d’incontro per giganti del palcoscenico come Gino Cervi, che, tra cinema e teatro, ha saputo regalare al pubblico alcune delle interpretazioni più iconiche del Novecento.
Non poteva mancare un omaggio al genio del design italiano Giovanni Battista “Pinin” Farina, che ha fatto del suo talento un simbolo di eccellenza mondiale, così come ai musicisti di caratura internazionale Severino Gazzoni e Mario Del Monaco, le cui note hanno risuonato sui palcoscenici di tutto il mondo.
E per concludere, un omaggio a Ugo Pratt, maestro indiscusso del fumetto, che con il suo Corto Maltese ha saputo unire avventura, esoterismo e storia in un’opera che rimarrà per sempre nel cuore di milioni di lettori. La sua iniziazione nella Loggia Hermes di Venezia ha segnato uno dei momenti più significativi della sua carriera.
La convention ha lasciato nei partecipanti un senso di profondo rispetto per il contributo che la Gran Loggia d’Italia ha dato alla cultura, alla politica e all’arte del nostro Paese. Alla luce di questa storia straordinaria, appare evidente come la Gran Loggia, soprattutto in un momento in cui altre obbedienze sono al centro di vicende critiche, si confermi il “salotto buono” della massoneria italiana: un luogo di eccellenza, dialogo e crescita, dove passato, presente e futuro si incontrano per costruire un’Italia migliore.