Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Claudio Scajola: ‘Contro Toti accuse discutibili. Le inchieste pilotate da fuori con interesse politico e non di giustizia’


L’11 agosto 2024 La Repubblica ha intervistato Lorenzo Biagi, il papà, Marco, giurista, area socialista, freddato con 6 colpi di pistola davanti al portone di casa (19 marzo 2002). Domanda: “Scajola allora ministro degli Interni, fu indagato per mancata assegnazione della scorta, poi la prescrizione”. Risposta:”…So che Scajola ora è sindaco e presidente della Provincia di Imperia…. Non fu lui il solo responsabile”.

Claudio Scajola sulla sua pagina Facebook scrive: “Io non ho dubbi: sosterrò Marco Bucci. Perché ha dimostrato di essere un ottimo sindaco, un amministratore del fare, con una grande competenza manageriale e una leadership di primo piano. Un uomo dei fatti e non delle chiacchiere.
Per le stesse ragioni, appoggio convintamente la lista Forza Italia, il partito a cui ho dedicato gli anni più significativi del mio percorso politico, contribuendo a renderlo vincente e motore di sviluppo, anche del nostro territorio.
La sosterrò anche perché rappresenta i valori che mi appartengono da sempre: gli ideali liberali e garantisti, i principi cristiani e riformisti, la visione europeista e atlantista”.

Il 30 giugno 2002- Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore riportano durante una visita ufficiale a Cipro dell’allora ministro dell’Interno: “….«Scajola, non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale. Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza…..A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione, ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa sull’articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte.»

12 ottobre 2024. Il Secolo XIX. – Bucci candidato presidente e sindaco di Genova nel comizio a Imperia. “Quando vedremo i risultati chiamerò Claudio (Scajola ndr) per dirgli che il suo comune e la provincia di Imperia sono stati i migliori di tutta la Liguria”. La folla di sostenitori, oltre 500 persone, ha applaudito a lungo, rimarcava il quotidiano, aggiungendo: “A scaldare la piazza è stato Claudio Scajola: “Con Toti abbiamo fatto un percorso che in questi anni ci ha portato a crescere….anche come benessere…”.

Il 24 aprile 2024 i media davano notizia: “La Provincia di Imperia è diventata negli ultimi anni la più povera della Liguria. Le richieste di aiuto si sono moltiplicate, intere famiglie chiedono non soltanto di mangiare….” Oppure: “La provincia di Imperia ha i redditi più bassi della regione. A guidare la classifica, al primo posto, è il capoluogo con 21.178 euro, ultimo Castelvittorio con 12.318″. Troppi evasori? Ci saranno come nel resto d’Italia e siamo secondi in Europa dopo la Grecia. Con 90-100 miliardi di ‘nero’, non dichiarati al fisco, escluso chi è a libro paga o pensionato. Certamente non evade l’imperiese più conosciuto nel Bel Paese, il concittadino più presente in Tv e sui media nazionali. Una vita di potere nel governo e  di peso politico. Si pensi al ruolo di coofondatore con Berlusconi di Forza Italia. Si pensi che in un recente convegno a Pieve di Teco, Scajola ha rimarcato: “Sono dieci anni che in questa provincia non si fanno importanti opere pubbliche”. E dai liguri Scajola ha fama di pragmatismo, di ‘uomo del fare“. E non molti mesi fa a commento delle ultime comunali Il Secolo XIX e La Stampa titolavano una sua dichiarazione: “Nessuno vuole più fare il sindaco, un lavoro da missionario”. I sindaci dei capoluoghi fino a 100 mila abitanti (Imperia inclusa) hanno un’indennità di 9.660,00 mensile.  Nel 2021 il primo cittadino di Imperia ha dichiarato 231 mila e 148 euro di reddito annuo complessivo. Non è proprio il caso di essere ‘invidiosi’ con chi ha ‘suda quattro camice’.

Tornando alla cronaca del comizio Bucci-Scajola. La profezia di Bucci: “Il centro destra si aggiudicherà il terzo mandato”. Scajola: “Noi non le avremmo volute queste elezioni. Ma c’è stata un’inchiesta nolto discutibileOggi abbiamo troppo spesso inchieste pilotate da fuori, con interesse politico e non di giustizia. Insomma non occorre neppure citare le ‘toghe rosse‘.

Eppure in Italia non passa giorno, si suole dire, senza notizie di scandali e di corruzione dilagante, arresti di funzionari pubblici anche altolocati e imprenditori privati, politici con cariche istituzionali, perfino qualche magistratio. Spesso prime notizie dei telegiornali e prime pagine.

Siamo tutti sicuri che il buon Claudio abbia i titoli per giudicare, con obiettività e distacco, la giustizia in Italia? Italia unico paese in Europa senza il reato di abuso d’ufficio. Leggendo il suo passato dall’archivio stampa e Tv si direbbe di sì. Per noi ormai decani cronisti di origini montanare, tra gli umili testimoni della storia ligure politico-amministrativa-giudiziaria, è difficile dimenticare la presenza ad una riunione ristretta di esponenti Dc del ponente savonese, a Loano, in una saletta del G.H.Garden Lido. Paolo Emilio Taviani, sincero antifascista, eroe della lotta partigiana e tra i fondatori della Democrazia Cristiana disse: “Sono preoccupato per la discensa in campo di Berlusconi, per la tenuta della nostra Democrazia, e mi ha molto addolorato la scelta dell’amico Claudio Scajola…. sono pure suo testimone di nozze….”.

L’Espresso del 18 ottobre 2024 titola ‘Valtagabbana il solo partito che non perde mai’. Ricorda, tra l’altro: “Nessuno può insideriare il re dei voltaganna (nella scorsa legislatura i cambi di casacca furo 214, in quella precedente 349) Sergio De Simone, eletto senatore con l’Italia dei Valori dell’arcigiustizialista Antonio Di Pietro, fece cadere il governo Prodi, ma non gratis. A convincerlo, come lui stesso ammise, furono i 3 milioni ricevuti da Silvio Berlusconi. De Simone ha patteggiato una condanna a 20 mesi di carcere per corruzione in atti d’ufficio. Oggi verrebbe da commentare che Taviani vide lontano sul ruolo del miliardario sceso in politica “per salvare l’Italia dai comunisti”. In Italia cambiare bandiera da un giorno all’altro non è solo un vulnus alla democrazia. Si tradiscono gli elettori. Il voto è sacro e non un passepartout. Con la politica che diventa una professione e centro di potere personale con tanto di sudditi.

Il popolare e votatissimo sindaco di Alassio, architetto Marco Melgrati, Forza Italia, tra le sue ‘medaglie’ ricorda con interviste nazionali: “«Ho subito 34 processi, mi hanno assolto 34 volte. Si chiama persecuzione». Per onor di cronaca sono comprese le indagini da indagato e non da processato. Un paio di remissioni di querele. Alcune prescrizioni. Melgrati che alla regionali 2024 sostiene ed invita a votare il candidato suo assessore al Demanio Rocco Invernizzi (“…ho vissuto due anni di calvario mediatico-giudiziario e assolto) per la lista di Fratelli d’Italia. Coerenza se ci sei batti un colpo!

Luciano Corrado

16 febbraio 2018- La Repubblica: “Claudio Scajola colleziona l’ennesima assoluzione – la dodicesima – nell’ennesimo processo in cui la procura aveva chiesto che andasse prosciolto….” Non mancano le assoluzioni perchè ‘il reato è prescritto’. E l’imputato non si è appellato per il riconoscimento della sua innocenza. Un appello assai raro, ma al quale è ricorso qualche politico con volto in ‘Mani Pulite’ che ha di fatto decapitato la prima Repubblica. Scajola mai chiamato in causa. Mega scandalo che segnò la discesa in campo del costruttore-editore di giornale e Tv. Berlusconi. Tutti schierati: “Mandiamoli per sempre a casa”. E l’astro nascente Umberto Bossi (Lega Nord) a urlare: “Basta ladroni di stato, Roma ladrona, no massoneria (l’articolo 8 dello staturo vieteva l’iscrizione al partito), il Vaticano comandi in casa sua”.

5 ottobre 2022 – Il Secolo XIX: La Corte d’appello di Reggio Calabria ha pronunciato sentenza  di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti dell’ex segretaria tuttofare di Claudio Scajola. Roberta Sacco era accusta in concorso per aver facilitato la latitanza dell’imprenditore calabrese e opnorevole di Forza Italia Amedeo Matacena ….

10 luglio 2024 – IL SECOLO XIX: Scajola arriva la prescrizione. Condannato in primo grado a 2 anni di reclusione per aver favorito la latitanza dell’ex parmametare di FI, Amedeo Matacena, ricco armatore…La Corte d’appelo di Reggio Calabria ha decreto per l’imputato Scajola in non doversi provcedere per intervenuta prescrizione.

9 ottobre 2024- Il Secolo XIX: Scajola salvo. L’abuso d’ufficio non c’è più grazie al governo Meloni-Tajani-Salvini. L’inchiesta sulla vendita  di un’ex bocciofila. …C’è, tra l’altro, una frase scritta dal sindaco in una e mail: “I dirigenti risolvano e se non riescono se ne vadano”. Per la Procura di Imperia: “Un degradante contenuto minatoria”.

24 ottobre 2012-Da ‘Linchiesta’ a firma di Edardo Petti titola: Dalla Dc a Finmeccanica, poteri e scandali di Claudio Scajola (vedi…….)

“…..Un uomo capace di sopravvivere e rinascere da ondate di scandali che avrebbero travolto qualunque altro politico. Un personaggio che deve le ragioni profonde della propria longevità sulla scena pubblica alla scorza creata lungo decenni di esperienza nella Democrazia Cristiana. Così si possono riassumere i tratti distintivi del carattere di Claudio Scajola, tornato agli onori della cronaca giudiziaria per essere stato coinvolto nel filone dell’indagine della Procura di Napoli sulle forniture da parte di Finmeccanica di una notevole quantità di fregate in Brasile. Focalizzando la loro attenzione sulla richiesta di una maxi-tangente per la vendita delle imbarcazioni, i magistrati partenopei ipotizzano a carico dell’ex plenipotenziario di Forza Italia il reato di corruzione internazionale in relazione a un suo tentativo di mediazione nell’affare. Alla notizia dell’avviso di garanzia l’ex responsabile dello sviluppo economico e dell’interno replica con una rivendicazione orgogliosa dei suoi numerosi viaggi da ministro, «tutti improntati al corretto svolgimento delle funzioni governative e svolti alla luce del sole». E respinge l’attribuzione di «finalità losche alla sua opera di promozione delle attività produttive del nostro paese nel mondo». La sua reazione, come in tutte le vicende scottanti e controverse che ne hanno accompagnato la parabola politica, richiama la fierezza di antiche radici, la forza di una tradizione e di una formazione assimilate fin dalla giovinezza. (Scajola scagionato)

 

 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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