Si può essere d’accordo o meno, ma il confronto civile quando non si parla del sesso degli angeli o in politichese è sinonimo di partecipazione democratica. Mettere in risalto le positività del paese in cui si vive e tutti ci si conosce è quanto mai condivisibile. Dare voce a chi avverte certi metodi utilizzati (e nebbiosi intrecci nel potere locale) non può tradursi in emarginazione.
Trucioli.it che in solitudine e senza ‘eroismo’ non si arrende alla ‘addormentata Loano’ dove invece l’acquiescenza è di casa, incluso il mondo social che quasi ovunque è animato. E non sempre educato, rispettoso della buona creanza.
A Loano quando usciremo dal ‘buio’ quasi assoluto? Anche se non mancano coloro che decantano il loro ruolo di primedonne esibendo immagini a ripetizione. Quanti loanesi se ne rendono conto? Chi usa il vezzo di delegittimare come arma di difesa e giustificazione?
A Loano sono lontani i tempi della destra liberale e la sinistra moderata che erano la ‘voce dei senza voce’. Spesso facevano le pulci alle spese del Comune, soldi dei cittadini. Da ‘casa di vetro’ a fortino per esibizioni. Chi più, chi meno. Oggi, in larga maggioranza, proni al ramificato ‘sistema di potere’ e ai suoi tentacoli che primeggiano dietro le quinte. E i ‘fratelli muratori’ sorvegliano.
Trucioli.it, dicevamo, ritiene che il ‘dibattito social’ che anima Boissano (con qualche sproloquio) possa essere portato di esempio. Partendo dal presupposto che non tutti hanno sempre torto e altrettanti non hanno sempre ragione. Che il peggior nemico di ogni comunità sia tuttavia la compiacenza all’omertà.
Come i giornalisti, che si sforzano di non avere paraocchi, abbiamo assistito e ascoltato, con doveroso interesse, alla messa in onda, da Boissano, della trasmissione ‘itinerante’ della Liguria, 19,40, assai seguita, condotta dalla cronista Ilaria Linetti e riprese di Gallo Audiovisivi Snc. (Vedi…….). Molti spunti e notizie forse ai più sconosciuti. Al microfono, oltre al primo cittadino e al presidente della Pro Loco, a volti famigliari per il loro impegno civile e forse qualcuno, a sua volta meritevole, è mancato. Aggiungiamo che il ‘tempo contingentato’ impone di essere concisi e fare scelte sull’approfondimento o meno. Boissano che ha potuto esibire anche una sua gloriosa pagina di storia non da archivio secolare.
Basti pensare che il 3 settembre 2019 su AlbengaCorsara si leggeva: ““A Boissano – racconta Claudio Almanzi, giornalista pubblicista, direttore responsabile di un novello lanciatissimo quotidiano online massonico savonese e per diversi anni segretario di Madame Jeanneret– , soprattutto d’estate, venivano organizzati concerti, mostre, balletti, incontri culturali con personaggi illustri dell’arte e dello spettacolo. Sono stati ospitati artisti emergenti provenienti da tutti i continenti e si sono tenute mostre di altissimo livello su Picasso, Mirò Giacometti, Warhol, Pistoletto, Mario e Marisa Merz, Keizo, Acconci, Freund, Kirili, Otth, Damiano, Mobouleze, Damiano, Quesada e molti altri di livello internazionale. Che fine hanno fatto le opere del Centro Internazionale di Sperimentazioni artistiche Marie Louise Jeanneret?….” (L.Cor.)
GLI INTERVISTATI
Andy Warhol, grande artista, fu ospite di Boissano per due settimane e proprio in quella occasione molti ebbero la possibilità di concoscerlo direttamente. Si aggirava, nel caldo di una estate afosa come quella appena trascorsa, per le vie di Loano, in compagnia dei suoi amici più fidati il ginevrino Pierre Bonnard ed il newyorchese Alain Kirili, con i quali era ospite (per una grande mostra personale) del Centro Internazionale di Sperimentazioni artistiche Marie Louise Jeanneret di Boissano. La città di Loano nel 2009 ha ospitato una grande mostra nel palazzo Comunale proprio per ricordare quei gloriosi giorni. A Boissano già nei primi anni Settanta il Centro della famosa gallerista ginevrina, nipote di Le Corbusier, era meta fissa per grandi artisti: oltre ad Andy Warhol, Mario e Marisa Merz, Pistoletto, Mathieu, Oppenheim, Otth, Keizo, Moboulese, Bonnard, Manzoni, Albertini, Spoerri, Mondino, Rhol, Freund e tanti altri. Fu una esperienza fondamentale: vennero organizzate importanti collettive.
DA FACEBOOK RIEMERGE IL ‘BUBBONE ANTENNA’. E NON SIAMO AI ‘GUASTAFESTE’–
Alessandro Gandolfo a Piero Dacquino. “… ci sarà un motivo se nell’estate 2022 centinaia di persone hanno dichiarato il loro sostegno alla petizione di richiesta di tutela al sindaco dicendo però che avevano timore a metterci la firma. Lo stesso motivo per il quale alcuni, dopo aver firmato, hanno successivamente chiesto con molta preoccupazione che tale firma venisse cancellata. Forse era il timore di essere in qualche modo “schedati” per aver chiesto di mettere una antenna del genere fuori dal paese, per aver chiesto un piano antenne a tutela del paese, un piano antenne che era stato chiesto perché era stato dichiarato non esserci. Un piano antenna di cui non si trovava traccia in Comune dopo essere venuti a sapere della sua esistenza solo grazie ad ex consigliere che ha chiesto di non essere rivelato… Un piano antenne per avere il quale è servito l’intervento di un legale. Un piano antenne il cui obbligo di pubblicazione è stato rispettato solo dopo l’intervento dell’Autorità Nazionale Anti CORRUZIONE. Un piano antenne che il Consiglio di Stato a Roma ha sentenziato di rispettare. Un piano antenne che, dopo tale sentenza, è stato deciso essere non applicabile dal Comune anche in base al parere della commissione edilizia comunale nella quale sono presenti colleghi, amici e membri di associazioni convenzionate con il Comune stesso.
Non preoccuparti Piero, il male è inconsistente ed occupa gli spazi che per distrazione il bene gli concede. C’è però gente che non si arrende e non teme di sostenere tutto quello che si deve sostenere per farsi rispettare. Persone che non solo non si fanno intimidire in alcun modo ma che da certi atteggiamenti traggono forza, convinzione e determinazione. Boissano merita”.