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Liguria e Basso Piemonte

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Grazie Nordio ministro della Giustizia: ‘Noi 3.623 colpevoli per abuso d’ufficio ora abbiamo diritto di chiedere la revoca delle sentenze’


Con l’abrogazione dell’abuso d’ufficio (ministro della Giustizia Carlo Nordio, Fratelli d’Italia, una vita da Pubblico ministero- si era interessato ad un filone dell’inchiesta anni ’80 sul Depuratore consortile di Savona e ditte appaltanti ndr) 3.623 colpevoli hanno ora diritto di chiedere la revoca delle sentenze e la cancellazione della condanna dal Casellario giudiziario. Non siamo difronte a ‘ruba galline’.

L’ESPRESSO: GIUSTIZIA E IMPUNITA’. ABUSO D’UFFICIO, ADDIO. CONDANNATI ALLA RISCOSSA.

E di reclamare la carica pubblica da cui sono stati allontanati. O di ricandidarsi. Con casi anche eclatanti. Il carabiniere molestatore. Il primario ospedaliero che favorisce le cliniche private. Il sindaco che arricchisce i parenti. Sono tanti casi alle prese con il colpo di spugna della legge Nordio, col governo Meloni-Salvini-Tajani.

Le condanne definitive per abuso d’ufficio sono i dati ufficiali registrati nel casellario giudiziale dal 1997 al 2022. Spiccano i concorsi truccati nelle università, negli ospedali, nella pubblica amministrazione. Invece dei migliori per merito, vincono i raccomandati.

Ci sono 11 appartenenti alle forse di polizia condannati in Cassazione, con sentenza definitiva,  per ‘arresti illegali, prevaricazioni ed altri abusi’. C’è un carabiniere che trattiene due ragazze ad un posto di blocco per ore ‘per ritorsione, solo perchè rifiutavano le sue avance sessuali’.  Ci sono decine di sentenze di medici e dirigenti sanitari, in quasi tutte le regioni, che dirottano verso cliniche private plotoni di pazienti,  convincendoli a spendere una fortuna, anche se potrebbero essere curati negli ospedali pubblici.

Non mancano i medici che privilegono sistematicamente certe case farmaceutiche. La sanità è al secondo posto in assoluto come numero di ‘abuso d’ufficio‘. C’è l’edilizia con un quarto delle condanne totali. Permessi di costruire rilasciate ad amici e parenti, persino in aree verdi, o vincolate o in zone pericolose per inondazioni o dissesto idrogeologico. E ancora mancate demolizioni di fabbricati fuori legge nonostante precise ordinanze di abbattimento.

Ci sono cinque magistrati condannati in via definitiva per questo reato. Il caso tipico è il giudice che si inventa un processo che nasconde le prove di innocenza per incastrare un nemico personale. Nel 2021 la Cassazione ha confermato la condanna di un Pubblico ministero che, dopo aver archiviato un’indagine, la riaprì all’improvviso per chiedere il rinvio a giudizio di un imputato speciale: l’ex compagno della sua attuale convivente.

Infine casi di giustizia lenta che interessa molto agli imputati e ai loro difensori. Un quarto dei processi per ‘abuso d’ufficio’ finiscono in prescrizione. E buona parte delle assoluzioni è dovuta alle tante riforme del legislatore-politico che hanno via via ridotto l’area  di applicazione del reato.

Carlo Nordio ministro della Giustizia e ex magistrato

Il ministro Nordio si era ‘dimenticato’ che l’Italia è obbligata dalle direttive europee a punire un certo tipo di abuso, il ‘peculato per distrazione’. Un furto di fondi pubblici commesso per arricchire altri. Dopo l’altolà del Quirinale, il governo di destra-destra Meloni ha inserito proprio e solo quel reato in un decreto legge, quello sulle carceri. Ma la norma punisce solo il peculato di ‘denaro e beni mobili’. Se invece è un immobile, ad esempio un palazzo o un terreno, ad essere assegnato illegalmente ad amici, parenti, cognati, amanti o magari a partiti o a movimenti politici collegati, il fatto resta ‘irrilevante‘,

In Italia non esiste alcuna legge, contrariamente alle precise norme europee (traffico di influenze), che regoli l’attività di lobby, per cui ogni trafficante di favori può difendersi sostenendo di aver preso i soldi come lobbysta. Si pensi al caso di Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e già ministro della Repubblica Ministro delle politiche agricole e forestali, con il governo berlusconi, dall’11 giugno 2001 –
17 maggio 2006, condannato in via definitiva proprio per ‘ traffico di influenze’. Da ministro si ricorda una sua ‘visita’ istituzionale ad Albenga ‘capitale agricola’ in Liguria con la piana più estesa, da tempo in ‘caduta libera’.

Nella Prima Repubblica la classe di governo si limitava a varare amnistie e condoni, in media uno ogni quattro anni, per evitare la galera ai condannati. Ora si fa molto di più: si legalizzano i reati. E siamo gli ultimi in Europa a ‘tenere fuori dal carcere’ i ‘colletti bianchi’, in primis il caso dei reati fiscali. Possiamo ‘vantare’, dopo la Grecia, il record dell’evasione fiscale (stima ufficiale 80-90 miliardi). In moltissime aziende il dipendente ai fine Irpef guadagna più del datore di lavoro. I Bagni Marini – tema alla ribalta con la Bolkestein– dai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, hanno un reddito medio di 26 mila €. l’anno.


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