Il legame tra Noli ed i Campi Flegrei è dovuto alla tettonica territoriale. Da TRUCCIOLI.IT del 17/08/2022: Vulcani vicini di casa.
di Alesben B.
“A Noli e ai nolesi, argomento come quello che stiamo trattando, normalmente viene affrontato con noncuranza. Tanto nessuno sa più leggere? Gli unici argomenti che appassionano sono quelli relativi al “famoso” tunnel di Capo Noli, per fare un esempio. Mentre per la carenza di parcheggi pubblici si dovrebbe bussare alla porta del Comune tutti i giorni. E basta pagare consulenze legali, con le tasse dei cittadini, di cui deteniamo forse il record provinciale. Non sono invece interessato ai vari pettegolezzi ad personam.
Torniamo al tema che non è fantascienza. I fatti che, forse, a breve termine, potrebbero accadere, sconvolgerebbero la “pacifica vita” dell’antica repubblica marinara e farebbero puntare il dito verso le istituzioni governative che, secondo loro, a torto, non li hanno informati per tempo; o meglio hanno solo 72 ore per pensarci.
Mario Tozzi, vulcanologo scrive: “Ma l’uomo si accorge di violare gli equilibri della Terra e di sottovalutare le sue costanti trasformazioni soltanto in occasione dello scatenarsi di quegli eventi naturali che diventano catastrofi unicamente per colpa sua; il suo comportamento irresponsabile che di insediarsi sulle coste a rischio o sulle pendici dei vulcani, e a costruire infrastrutture nei siti meno adatti, trovandosi poi ad affrontare le emergenze in modo del tutto occasionale“.
Noli, La Liguria e Marechiaro, è il “cordone ombelicale” che li lega assieme, se in un futuro, e pare assai prossimo, dovesse accadere quanto sostenuto dai ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Napoli e dell’University College di Londra e dalla Protezione Civile che ha alzato il livello di allerta da “verde” a “giallo” sia per la caldera dei Campi Flegrei che è più vicina all’eruzione rispetto a quanto si pensi, sia per la caldera dell’area vesuviana.
Non sono Nostradamus e non ho alcuna intenzione di esserlo, ma con gli scritti del /17 e del/22, credo di essermi avvicinato.
Rivelate le previsioni di Nostradamus per il 2024: “Una grandissima carestia a causa di un’ondata pestifera”, per essere precisi. In più si parla anche di un devastante terremoto. Nostradamus ha predetto per il 2024 “combattimenti e battaglie navali” e ha detto che un “avversario rosso diventerà pallido di paura, mettendo in apprensione il grande Oceano”. Per alcuni un riferimento alla Cina. Uno dei passaggi de “Le profezie” assicura inoltre che un “re delle isole sarà cacciato con la forza”
Sciame sismico ai Campi Flegrei, 150 scosse dalle 19:51 ieri del 20 maggio 2024 Una da 4.4: la più forte da 40 anni, Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei ? I Campi Flegrei costituiscono un’area a rischio vulcanico e sismico, sottoposta a costante sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano.
I Campi Flegrei, a differenza del Vesuvio che è formato da un cono unico e visibile, sono una vasta area di origine vulcanica, ampia circa 12x15km, fatta di colline, in cui non si ha immediata percezione del rischio.
Cosa succederebbe se esplodessero i vulcani dei Campi Flegrei? Tutto il fondo della caldera potrebbe eruttare in vari punti dei Campi Flegrei e le colonne di cenere ricadrebbero su se stesse. Si formerebbero nuvole infuocate che scendono verso il mare, e la cenere potrebbe ricadere su Napoli e anche molto più lontano con vittime e grandi distruzioni.
Il sisma delle 20:10 è stato avvertito da Pozzuoli a Napoli. 35 famiglie evacuate, allestito un centro di prima accoglienza e quattro aree di attesa.
“Da un punto di vista geologico, l’area è una grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 15-18 km, i cui limiti sono dati dalla collina di Posillipo, dalla collina dei Camaldoli, dal monte di Cuma e dal monte di Procida. In questo circuito si trovano numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive o idrotermali (Solfatara, Pisciarelli). Sono caratterizzati da bradisismo (dal greco βραδύς bradýs, “lento” e σεισμός seismós, “scossa”) che può essere positivo (subsidenza) o negativo (sollevamento). In tutta la zona sono visibili importanti depositi di origine vulcanica come il Tufo Grigio Campano (o ignimbrite Campana) o il Tufo Giallo. Nella zona sono presenti dei laghi di origine vulcanica (lago d’Averno) e laghi costieri originatisi per sbarramento (lago di Lucrino, lago Fusaro e lago Miseno).
L’area dei Campi Flegrei è compresa nei comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania, Marano e Napoli. In particolare, i primi quattro comuni citati, che occupano la caldera flegrea, sono quasi completamente flegrei. La frazione flegrea Licola è compresa nel comune di Giugliano. Marano è sulle pendici settentrionali dei Camaldoli e si affaccia in parte sulla caldera. Ricade infine nei campi flegrei la zona occidentale del comune di Napoli, con i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Posillipo, Soccavo.
Fanno parte dell’area flegrea benché non del vulcano anche le isole Flegree di Ischia, Procida e Vivara. Esse hanno una storia e cronologia in parte differente, in parte parallela a quella dei vulcani sulla terraferma. Inoltre numerosi altri crateri sono stati individuati nel golfo di Pozzuoli, sprofondati nel mare o disgregati da esso nel corso dei millenni.”
A causa dell’elevata urbanizzazione sviluppatasi dal dopoguerra in poi nell’area di base e nella parte pedemontana del Vesuvio, il vulcano napoletano oramai caratterizza un territorio considerato ad alto rischio vulcanico, con circa 700.000 abitanti esposti a tale pericolo; siamo quasi al confine della nuova sepoltura di Pompei [vedi Alberto Angela].
Ecco chi di bradisismi e di vulcani, anche se è un ministro della Penisola, è ignorante in materia; a lui interessano solo i “voti”, forse è all’oscuro di quanto accaduto nel lontano 1908. Forse non gli interessa la salute di tutti i cittadini italiani e non. Giustamente la Schlein, a proposito del Ponte sullo stretto, ha detto: “Insisteremo con tutta la nostra forza per bloccarlo”
“Insisteremo con tutta la nostra forza per bloccare il progetto e avere risposte a tutti i rilievi a cui il ministro Salvini non ha saputo rispondere”. “Il tema della sicurezza ci preoccupa. C’è una legge di non edificabilità per costruzioni su faglie attive, come per questo ponte. I tecnici della società hanno detto che servono altre indagini, ci sono dati di deformazione di una faglia che ha già provocato un terremoto. Ci sono rischi sismici sulla sponda calabra, senza considerare che ci sono informazioni incomplete sulle faglie. Ma Salvini vuole andare avanti come un treno”, ha aggiunto Schlein,”un treno che poi deraglia”.