Il 19 Luglio Liscio e De Vincenzi chiedono un “cambio di passo” per il punto nascite di Santa Corona e la sua riapertura “in tempi brevi: una richiesta ACHI? A nessuno.
di Mario Carrara
Pura propaganda “battendo un colpo” per far vedere che della questione se ne ricordano. Ma quando avrebbero potuto fare qualcosa di effettivamente concreto, non l’hanno fatto. L’assurda scusa accampata dalla Regione per il ritardo: l’incendio due anni fa di un reparto. L’incendio di Roma da parte di Nerone era stato risolto più rapidamente.
A 8 giorni dalle dimissioni, mentre Toti era ancora agli arresti domiciliari, De Vincenzi e Liscio hanno chiesto la riapertura del punto nascite di Santa Corona.
Domanda: a chi rivolgevano questa richiesta? A un arrestato? Che stava per dimettersi?
Che tempismo!
Infatti, il 19 Luglio, Liscio e De Vincenzi manifestavano la loro indignazione sui giornali per il fatto che il punto nascite non era ancora stato riaperto e, puntualmente, il 27 Luglio, pochi giorni dopo, il presidente Toti si è dimesso.
Questa loro “uscita” ha dato alla maggioranza degli osservatori l’impressione che essi abbiano voluto sostanzialmente, non tanto fare un’azione mirata ad ottenere un risultato concreto e reale, quanto a far vedere che il tema del “punto nascite chiuso” non se lo sono dimenticato, l’hanno sempre presente, e, ogni tanto, fanno un comunicato “formale” di indignazione e di sollecito alla riapertura. Niente di più. Un comunicato rivolto più che altro alle letture dell’opinione pubblica, solo per fini presenzialistici e propagandistici.
Sì, perché se volevano, in questi 4 anni che il punto nascite è chiuso, di cose anche clamorose, visto che parliamo di due amministratori del Comune che ospita la sede dell’ospedale Santa Corona, avrebbero potuto farne: di stimolo pubblico ed anche “contro” la Regione, la quale, di rinvio in rinvio, ha dato l’impressione di prendere in giro gli utenti di questa parte del Ponente Ligure.
Invece, al di là di comunicati formali: niente. I tempi del Santa Corona day sono distanti anni luce!
Di fronte, all’ennesimo rinvio della riapertura che, all’epoca era stato annunciato per la fine del 2024!, il 28 Novembre 2023, avevamo chiesto che il consiglio comunale discutesse una nostra mozione in cui si chiedeva il ritorno del punto nascite di ostetricia e ginecologia dal DEA di l livello dell’ospedale di Savona a quello di ll livello del Santa Corona di Pietra Ligure.
Attenzione! Non per sempre, ma fintantoché la Regione non avesse aperto i due punti nascite assegnati al Ponente, di Savona e Pietra. Avevamo fatto questo, non come avevano detto De Vincenzi e Liscio, in consiglio comunale per “campanilismo” ed “irresponsabilmente“, ma per il fatto che le specialità d’emergenza che offre il Dea di ll livello di Pietra Ligure avrebbero offerto maggiori garanzie per la salute e per la vita stessa delle donne partorienti. Quale migliore occasione di questa c’era per fare un qualcosa di “unitario” nell’interesse della città e, soprattutto, delle donne del Ponente?
Invece, no! La mozione fu respinta: con motivazioni assurde, pretestuose, se non inverosimili. Sempre a nostro modestissimo avviso.
Ne citiamo alcune: non “dette” a voce, ma proprio scritte, “nero su bianco” nel documento ufficiale della maggioranza “lisciodevincenziana“.
“I bambini possono nascere tranquillamente nelle tante strutture liguri esistenti”.
Come dire: perché fare tanto can can a spostare il punto nascite da Savona a Pietra se intanto le donne possono andare a partorire tranquillamente negli altri punti nascite esistenti in Liguria? …Domanda: e dove: Al San Martino a Genova? Al Gaslini? O forse nelle piazzole delle autostrade?
E poi: “Il disagio che il nostro territorio sta vivendo ormai da tre anni, con le conseguenze ben note a tutti, non debba riverberarsi in alcun modo su altre porzioni di territorio provinciale” che, tradotto dal politichese sinistrorso “lisciodevincenziano”, vuol dire, in soldoni: “non vogliamo che le donne di Savona debbano soffrire i disagi che stanno già soffrendo da tempo quelle del Ponente ligure”. Punto. Quindi: nessuna difesa delle specialità, dei vantaggi e delle garanzie offerte dal Dea di ll livello di Pietra Ligure. E nessuna considerazione per i “disagi” (come li definiscono loro), o le “sofferenze” (come le definiamo noi), cui da 4 anni sono sottoposte le donne di tutto il Ponente Ligure. Costrette a spasmodiche corse in autostrada per raggiungere un punto nascite posto in un ospedale sulla cima di una collina per cui si deve attraversare tutta una città. Mentre, invece, il Santa Corona sarebbe raggiungibile 3 minuti di numero dopo il casello di Pietra Ligure.
E una tale situazione ha già provocato parti di “necessità ed emergenza” nelle piazzole autostradali. Cose che il “lisciodevincenzi” pensiero considera una cosa quasi normale, cui le forti donne liguri del ponente possono assuefarsi.
Quindi, era quella l’occasione per dimostrare di voler fare qualcosa di effettivamente concreto per dare “una scrollata” all’indifferente classe politica regionale, che rinviava e rinvia continuamente l’apertura del punto nascite di Pietra Ligure.
Con le motivazioni più inconcepibili.
Come quella che non ci sono gli specialisti medici: cosa che dichiarava l’assessore Marco Scaiola, in rappresentanza di Toti, per giustificare il rinvio a fine 2022. O che l’incendio di un reparto dell’ospedale non era ancora stato risolto (cosa riconosciuta come problema reale anche da Liscio e De Vincenzi nel loro documento).
Forse i Romani, 2000 anni fa, avevano rimediato più rapidamente alle conseguenze catastrofiche dell’incendio di Roma fatto da Nerone, che questi della Regione Liguria a rimediare, dopo anni, ad un incendio di un solo reparto d’ospedale!
Il direttore generale delle ASL della Liguria, Michele Orlando, già il 14 Febbraio scorso, poi, ha già messo le mani avanti annunciando che il punto nascite di Santa Corona verrà riaperto a fine 2025..! sempre per le trite e ritrite motivazioni della mancanza di medici (ma che programmazione sulle assunzioni han fatto in questi quattro anni gli strapagati responsabili della Regione?) e sulle conseguenze dell’incendio del reparto (più grave di quello di Roma fatto da Nerone).
Alla luce di queste considerazioni appare dimostrata che l’uscita fatta da Liscio e De Vincenzi sul “fare più presto” per riaprire il punto nascite (forse avventatamente consigliata da Liscio a De Vincenzi che, notoriamente, è più avveduto e prudente rispetto ad uscite infelici come questa), appare come una “boutade” propagandistica, fine a se stessa, e senza effetti perché non rivolta a nessuno.
E di fronte alla dichiarazione su riportata di Michele Orlando che spostava ancora il “rinvio” a fine 2025, appare senza senso…, proprio “pura propaganda” e basta! Liscio e De Vincenzi avessero almeno a Febbraio, dopo che Orlando aveva parlato, convocato un Consiglio comunale per prendere una posizione ufficiale e formale contro la Regione per quest’ultima prevaricazione, se non, “presa in giro, invece, niente! L’ultimo consiglio comunale in cui si è parlato del “punto nascite” è stato il 28 novembre 2023, convocato con le firme delle opposizioni.
Fosse per loro non se ne sarebbe parlato neanche un quest’occasione.
Toti, al cinema teatro di Pietra Ligure aveva dichiarato: “Il punto nascite di Pietra Ligure riaprirà! Cascasse il mondo!”.
Infatti, il mondo, almeno per lui, è cascato, ed il punto nascite è ancora bello chiuso e “rinviato”. Nonostante il gracidare alla luna di Liscio e De Vincenzi.
Ora, ci sarà la campagna elettorale per le elezioni regionali anticipate.
Una profezia: i candidati, anche quelli che erano già in Regione e che non hanno mosso un dito per la riapertura del punto nascite, prometteranno che lo faranno riaprire l’indomani…!
Pensateci…: salvo rinvii!
Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione