“Impegnarci direttamente per le prossime elezioni regionali in seguito alla dimissioni del presidente Toti per le note vicende giudiziarie.
“A prescindere da queste ultime (senza peraltro sminuirne la gravità), infatti, la Giunta regionale amministrata da Toti e dal centrodestra ha segnato estreme criticità nel settore della sanità, delle infrastrutture (non ultima la collocazione del rigassificatore a Savona-Vado), dell’istruzione e dell’edilizia residenziale pubblica (per citarne soltanto alcune), manifestando evidenti incapacità di governo che rendono urgente un’alternativa”.
L’ASSOCIAZIONE “IL ROSSO NON E’ IL NERO”-
Il coordinamento dell’associazione “Il Rosso non è il Nero” di Savona propone un impegno diretto rivolto alle prossime elezioni regionali che dovrebbero svolgersi in autunno in condizioni di assoluta eccezionalità stante le dimissioni del presidente in carica a cagione dell’evidenziarsi di una gravissima “questione morale” che lo riguarda direttamente.
Una “questione morale” aggravata dall’aver protagonista un personaggio titolare di carica monocratica eletto con voto diretto: una scenario pericoloso che prefigura situazioni di grande difficoltà istituzionale nell’esaltazione del ruolo personalistico di governo com’è nelle intenzioni dell’attuale maggioranza.
Dagli atti fin qui portati avanti dall’autorità giudiziaria appare rilevarsi il profilo di un vero e proprio “sistema di potere” collocato ben al di fuori da un contesto di esercizio della responsabilità democratica. Le scelte fin qui compiute dal Presidente della Regione Liguria nel corso del suo mandato hanno avuto l’evidente destinazione proprio del consolidamento di questo sistema di potere attraverso scelte di carattere corporativo sia sul piano economico sia sul piano delle destinazioni territoriali (ultima in ordine di tempo ma non ultima per importanza quella della destinazione della nave -rigassificatore a Vado Ligure);
Abbiamo di fronte un caso “nazionale”: Per quanto descritto fin qui dalla Magistratura ci troviamo di fronte ad una faglia molto più sottile di quella classicamente rappresentata dalla dazione di tangenti che un tempo confluivano genericamente nello “scambio politico”: un filone del tutto interno al mutamento di indirizzo nella concezione di divisione del potere e di annullamento del confine tra il pubblico e privato.
Le elezioni saranno probabilmente decise dalla dimensione che assumerà la crescita del tasso di astensione che dovrebbe essere rivolto prevalentemente a destra: le forze progressiste – costituzionali chiamate a presentare un’alternativa dovranno cercare prima di tutto di chiamare a raccolta i propri sostenitori “storici” attraverso una definizione molto netta dell’impianto progettuale tra pubblico e privato (sanità/portualità) e nei riferimenti della dimensione territoriale tra Genova e il resto della Regione.
Su queste basi (da ampliare attraverso una compiuta elaborazione progettuale) “Il Rosso non è il Nero” intende sviluppare una iniziativa rivolta a conseguire un obiettivo ben preciso: nella costruzione di un’ampia alleanza progressista – costituzionale capace di presentare una vera alternativa non debbono trovare spazio dispersioni a sinistra.
Ricordando quanto già promosso e realizzato nell’occasione delle elezioni amministrative di Savona 2021 il nostro intento rimane quello di realizzare progettualità, modalità di presentazione, impegno soggettivo tendente a costruire una necessaria unità a sinistra da portare avanti in autonomia rispetto all’ampio quadro di alleanze necessario per imprimere alla Liguria una radicale svolta di governo.
Il coordinamento dell’Associazione “Il Rosso non è il Nero” Savona