Se si scorre l’archivio si troveranno decine di articoli sulla carta stampata e social in cui si annuncia una regolamentazione contro l’inflazione galoppante di sagre. Possiamo sbagliare in più o in meno. In provincia di Savona e Imperia abbiamo raggiunto quota 540.
Suddivisi tra 69 Comuni in provincia di Savona e 66 in provincia di Imperia. Una media di 4 sagre per Comune (frazioni incluse), anche in questo caso chi più e chi meno. Ed alcune (poche) meritano le stelle della genuinità del territorio. Vedi sagre e eventi autentici certificati dalla Regione Liguria.
I ‘fugassin‘ (pan fritto) sono i più ripetitivi. Ma tra le ‘specialità‘ ( del territorio e da valorizzare? ) capita di leggere ‘maialetto e carne alla brace’, ‘porchetta alla brace con piatti tipici‘, ‘gnocchetti di patate fatti in casa‘,’frittura di pesce fresco del mar Ligure’, ‘affettati misti delle nostre valli‘, ‘polenta nostrana’, ‘ravioli della nonna alla casalinga‘ (vedi cosa accadde il 2 agosto 2018 trucioli.it…..), ‘sagra del buon cibo contadino‘. ‘Bollito misto di bue‘ (di quale provenienza?) ‘Sagra campestre di prodotti locali’. ‘Melanzane ripiene’, ‘Sagra delle pesche’. ‘Festa delle rose’. ‘Peperoni alla brace e formaggetta di Nava’. ‘Spaghetti della casa ai porcini di Bardineto’, ‘Dolci dei nostri pasticceri’, ‘Gelati del gelataio artigiano’, ‘Lumache alla vecchia maniera’. E si potrebbe continuare.
Va benissimo fare del bene divertendosi in allegria, sovvenzionare enti ed associazione senza scopo di lucro, parrocchie, Pro Loco, squadre sportive. Il problema è che si è creato un purpurrì di presunte specialità dell’enogastronomia savonese e imperiese che poco hanno a che fare con il rilancio della cucina e della terrà ligure, della storia culinarie delle antiche realtà dei nostri avi produttori, dal mare ai monti. A beneficio dello sviluppo di quale economia locale? L’agricoltura a km 0? I suoi frutteti? E fino a quando resisterà la ‘moda delle nouvelle sagre‘? Senza contare di quali e quanti siano i controlli dell’autorità sanitaria competente a garanzia dei consumatori.
Si è sempre pensato che i primi ad essere danneggiati siano i ristoratori (peraltro con poca voce in capitolo e dimentichiamo le promesse della politica locale), ora anche quelli sempre più numerosi che fanno ristorazione nei Bagni Marini. Forse si sta sottovalutando un nuovo fenomeno. Basta, soprattutto nei fine settimana, fare un giro di sera tra i bar che hanno un dehors ora con la massima estensione per legge governativa; difficile trovare un tavolo libero, occupati soprattutto da famiglie. Non solo nella fascia del lungomare e spazi vicini. Anche lungo altre strade interne, Aurelia, marciapiedi.
Ebbene la voce più diffusa è che il turismo di massa apporta anche il risparmio vacanze spinto. Se in pizzeria si spende almeno 12-15 € a persona, al bar con un mini pasto siamo sui 6-7 €. Ad una sagra per popolare che sia (spesso con tante ‘specialità’ (patatine fritte del grossista incluse), la spesa media è di 15-18 euro, con eccezioni di risparmio, ma si sa gente attira gente, l’attrazione all’aperto spesso con intrattenimenti sono motivo di svago culinario per grandi e piccoli.
DALL’UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE LIGURIA –
GENOVA. Quando la cucina fa rima con tradizione riportando in auge ogni anno uno degli eventi più tipici della Liguria che coniuga gastronomia e territorio. Arriva alla 64° edizione la sagra del Bagnun di Riva Trigoso grazie all’acciuga, pesce povero per eccellenza, ma ricco di sapore, al pomodoro e alla galletta del marinaio per un’insolita ricetta che racchiude il gusto del Mediterraneo. A celebrare la celebre zuppa di pesce è arrivato quest’oggi anche l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori che ha gustato una generosa porzione di ‘bagnun’ “con cui celebriamo le nostre tradizioni e riscopriamo i nostri sapori”.
“Di sagre e cene in piazza ce ne sono centinaia – dice lo storico presidente del Comitato del Bagnun Franco Po alla guida del sodalizio da ben 42 anni- ma noi crediamo che debbano essere i ristoratori a lavorare offrendo qualità e operando in regola. Noi offriamo un piatto semplice a miglio zero con le acciughe pescate dalle lampare sestresi, a km zero per gli altri ingredienti pomodori, cipolle, prezzemolo, aglio, vino bianco ed olio extravergine di oliva, infine le gallette prodotte in val Fontanabuona”.
GENOVA. Domani, domenica 21 luglio alle 12, il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana parteciperà alla festa delle Erbe e della Lavanda nel borgo di Cosio d’Arroscia.
1° AGOSTO 2024- BIODIVERSITÀ AGROLIMENTARE, PRESIDENTE FACENTE FUNZIONE ALESSANDRO PIANA: “COMUNITA’ DEL CIBO PER FAVORIRE LE SPECIFICITA’ REGIONALI”
COMUNICATO STAMPA- GENOVA. Dal 2 al 30 settembre sarà possibile presentare le domande di finanziamento per i progetti volti all’istituzione e al sostegno delle Comunità del Cibo e della biodiversità agricolo e alimentare per favorire la promozione territoriale e le specificità regionali, in particolare dell’entroterra.
È quanto approvato in Giunta regionale su proposta del presidente facente funzione Alessandro Piana. La procedura sarà a sportello quindi le domande saranno evase in ordine cronologico. “Sono considerate spese ammissibili – spiega il presidente facente funzione Alessandro Piana – quelle di costituzione della Comunità del cibo, quelle di comunicazione e promozione, la trasmissione di conoscenze sulle risorse di interesse alimentare e agricole, le azioni di promozione della filiera corta, della vendita diretta, di sistemi colturali a basso impatto ambientale o idrico, la naturale selezione delle sementi, la realizzazione di orti didattici o collettivi, le spese per la Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. La dotazione a disposizione del bando ammonta a circa 30mila euro. L’intento è quello di contribuire a far conoscere sempre di più le nostre produzioni, la qualità dei prodotti e le pratiche ambientali o a basso impatto, rafforzando la filiera e l’offerta turistica sostenibile”.
Tutte le informazioni saranno rese disponibili sul sito www.agriligurianet.it