Marco Rescigno, classe 1962, medico agopuntore, fondatore e anima del dojo Shoo Mon a Finale Ligure, ha conosciuto il karate da bambino e se ne è innamorato fino ad arrivare ad insegnarlo a partire dal 1984. Ricorrono, quindi, quest’anno i 40 anni del suo insegnamento.
di Luigi Vassallo
Per questo gli hanno reso pubblicamente omaggio prima il sindaco uscente di Finale Ligure, Ugo Frascherelli, che gli ha consegnato una targa a nome della Città, e poi il suo maestro Luciano Parisi, uno dei grandi protagonisti della storia del karate in Italia e nel mondo, che gli ha conferito il grado di 6° dan.
Infine sono stati gli allievi attuali a festeggiare il loro maestro Marco Rescigno, rappresentando idealmente le centinaia e centinaia di allievi che in questi 40 anni hanno cercato di seguire gli insegnamenti di Marco, anche quegli allievi (come Daniele, Nico, Tiziana) che non hanno potuto partecipare ai festeggiamenti perché hanno concluso il loro ciclo terreno di nascita – vita – morte.
Per tutti questi allievi Marco è stato un cartello indicatore, suggerendo un cammino nella via del karate, che, visto dall’esterno, si rivela come un percorso tra tecniche e kata, a partire dal livello iniziale dello schema (che cosa fare) per passare al livello della forma (come fare) e approdare infine al livello dell’efficacia (il livello dell’essere).
Ma il vero cammino proposto da Marco è la sfida ad ognuno a trovare dentro di sé risposte significative a domande fondamentali come “Chi sono io veramente?”, “Qual è il mio posto nel mondo?”.
Di questo cammino, di Marco e dei suoi allievi attraverso l’esplorazione del mondo e della cultura delle arti marziali, si parla nel libretto, curato proprio da Marco insieme con i suoi allievi, che è stato distribuito durante i festeggiamenti: “Marco Rescigno: Vivere il karate doo”.
Per tutto questo, gli allievi di oggi, in nome anche degli allievi di sempre, dicono, con grande rispetto e insieme con grande affetto, GRAZIE, MAESTRO, GRAZIE, MARCO.
Luigi Vassallo