Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S.Spirito. In 3 mila bloccano l’Aurelia. La furia dei turisti con i rubinetti asciutti. Accadeva 53 anni fa. E quel giorno (1974) di Pietro Valpreda…


Sono trascorsi 53 anni. La rassegna stampa nell’archivio dell’ormai vecchio cronista racconta cosa accadeva a Borghetto S.Spirito alla vigilia di Ferragosto di 53 anni fa. Un clamoroso blocco stradale da parte dei turisti, proprietari di seconde case soprattutto. Giorni e giorni con acqua potabile razionata, rubinetti asciutti, salsedine.

Una protesta che all’epoca finì sulla prima pagina del Secolo XIX e nelle pagine di cronaca dei maggiori quotidiani nazionali. Per Borghetto si trattava di una seconda volta da prima pagina. La prima 59 anni fa (1965) con il crollo del condominio ALBATROS. Delle dodici persone sepolte sotto una montagna di macerie solo 5 si salvarono. Sette operai: Luigi Cagnino (18 anni), Giovanni Vassallo (27 anni), Giuseppe Andreacchio (31 anni), Giuseppe Sciascia (45 anni), Andrea Sasia ( 48 anni), Vincenzo Bonfiglio ( 34 anni), Angelo Mendola (18 anni). Sette corpi sepolti da un enorme cumulo di cemento e ferro contorto. Oggi è PIAZZA CADUTI SUL LAVORO, in centro, ai confini con l’Aurelia e di fronte all’ex Oleificio Roveraro.

IL SECOLO XIX DEL 13 AGOSTO 1971. NONOSTANTE LA SELVAGGIA MOLTIPLICAZIONE DEI NUOVI VOLUMI COSTRUITI (SI VA DAI MONOLOCALI AI TRILOCALI SOPRATTUTTO), BORGHETTO HA RISOLTO LA CRISI IDRICA CHE LO ATTENNAVAGLIAVA IN ALTA STAGIONE E NON ANDAVA MEGLIO PER LA CONFINANTE LOANO. SI AGGIUNGA CHE RESTA UN PREZIOSA FONTE DI APPROVVIGIONAMENTO LA FALDA DEL TORRENTE VARATELLA. 

BORGHETTO IN PRIMA PAGINA – 3 MAGGIO 1973 A FIRMA DI LUCIANO CORRADO

IL ‘MONDO E’ CAMBIATO’. L’ORDINE PUBBLICO E’ DAVVERO SOTTO CONTROLLO. LA TENTAZIONE IMMOBILIARE E’ SEMPRE IN AGGUATO, SEPPURE RIDOTTA A POCHISSIMI PERSONAGGI CHE CONTINUANO AD AVERE INTERESSI. L’AUGURIO E’ CHE IL NUOVO PUC ANCORA IN ITINERE IN REGIONE DICA DAVVERO STOP AL CONSUMO DI SUOLO. RESTA PURTROPPO IN AGGUATO LA STRAGE DI VERDE DELLA PROGETTATA NUOVA STAZIONE FERROVIARIA COMPRENSORIALE. TRUCIOLI.IT, NEL SUO PICCOLO E PER LA STORIA FUTURA, DICE NO A COMPROMESSI. ANCHE ESPERTI NAZIONALI HANNO DESCRITTO I DANNI E L’OPPORTUNITA’ DI UN OCULATO RADDOPPIO IN SEDE IN GRADO DI ELIMINARE LA MAGGIORANZA DEI PASSAGGI A LIVELLO.

BORGHETTO S. SPIRITO: ESTATE 1974- Una terza quando l’allora (1974) corrispondente Luciano Corrado ebbe una soffiata e scoprì  Pietro Valpreda (Milano, 29 settembre 1932 – Milano, 6 luglio 2002) tra i clienti di uno stabilimento balneare, fotografato in sdraio, a prendere il sole. All’epoca era un personaggio noto alle cronache nazionali e non solo. Il turista chiese invano che fosse rispettata la sua privacy. Valpreda anarchico, scrittore, poeta e ballerino italiano, noto per il suo coinvolgimento nel procedimento giudiziario per la strage di piazza Fontana, dal quale uscì poi assolto. Valpreda subì un forte linciaggio mediatico dai giornali.

Come «il mostro di piazza Fontana», epiteto apparso sul giornale del PCI l’Unità, che lo descrisse come «un personaggio ambiguo e sconcertante dal passato oscuro, forse manovrato da qualcuno a proprio piacimento»[4]; sull’Avanti! del PSI venne descritto come esponente di un gruppo anarco-fascista, un «individuo morso dall’odio viscerale e fascistico per ogni forma di democrazia»[3], il giornalista Bruno Vespa, in diretta dal TG1, lo presentò come il «vero» e sicuro colpevole, per Mario Cervi, che fa ricorso anche a stereotipi lombrosiani, «il crimine ha oramai una fisionomia precisa: il criminale ha un volto […] la sua salute è insidiata da un’infermità grave, il morbo di Burger. La menomazione che lo impedisce, lui ballerino, nelle gambe, potrebbe avere contribuito a scatenare una forsennata e irrazionale avversione per l’umanità intera» Per il Secolo d’Italia, quotidiano del MSI, Valpreda è «una belva oscena e ripugnante, penetrata fino al midollo dalla lue comunista»; per Il Messaggero «una belva umana mascherata da comparsa da quattro soldi»; su La Nazione «un mostro disumano»; per l’organo del PSUUmanità, è «uno che odiava la borghesia al punto da gettare rettili nei teatri per terrorizzare gli spettatori»; su Il Tempo diviene «un pazzo sanguinario senza nessuno alle spalle».

BORGHETTO S. SPIRITO DA PRIMA PAGINA IL 4 LUGLIO 2008 – ARTICOLO DELL’INVIATO SPECIALE  PAOLO CRECCHI. TURISTI DALL’EST, PULLMAN DI CECHI, UNGHERESI E POLACCHI. SI FERMANO UNA NOTTE. PACCHETTO B ED&BREAKFAST. UNA VENTINA DI EURO A LETTO CON PRIMA COLAZIONE ALL’ALBA E RIPARTIRE PER LA COSTA AZZURRA.

Angelo Galtieri, attuale vice sindaco di Alassio, allora presidente degli albergatori savonesi: Così si drogano le presenze e basta , questa è gente che in Liguria si limita a dormire, ma poi fa il turismo sulla costa Azzurra o addirittura in Spagna. Che senso ha? “E a spiegare che senso ha all’epoca il sindaco Santiago Vacca, tra le poche famiglie benestanti della cittadina: Ragazzi non c’è solo Alassio e le élite. Noi abbiamo fatto i bagni a generazioni di operai Fiat, eravamo Torino al mare, e quando gli operai hanno cominciato a non venire più abbiamo provato con i contadini e gli artigiani.  Sempre Piemonte, voglio dire, però Cuneo e Alessandria. Il problema è che non bastano neppure loro. E allora ben vengano i pullman. oggi dormono e scappano via, un domani ricorderanno l’albergo e la prima vacanza  da piccolo-borghesi la faranno qui. Come gli operai una volta che riuscivano a comprarsi con la liquidazione l’appartamento al mare….Abbiamo decine di palazzi abitati da due, tre famiglie, Gli altri inquilini arrivano solo d’estate e naturalmente se ne infischiano della manutenzione con i risultati che si possono immaginare….Non permetteremo più  certe cose, oggi al massimo autorizziamo costruzione di palazzine con 5-6 alloggi. E ad almeno 600 metri dal mare”.

 

 

 


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