Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga festeggia la ‘sua clinica’. 60 anni di storia della San Michele. Nante: ‘Qui venne sperimentato il primo DRG ante litteram italiano’. Gentile: ‘Un miracolo ogni giorno. Un sogno per un mondo migliore’


28 luglio 1964 – 28 luglio 2024: Sono trascorsi 60 anni dalla fondazione della Clinica San Michele, realizzata dal desiderio di Libero Nante e della moglie Maria Rosa Zunino.

di Silvio Fasano

Il prof. Nicola Nante e Antonio Ricci

Il loro figlio Nicola, alla loro dipartita, si assunse l’incarico di portare avanti la clinica, che aveva conquistato il vanto di eccellenza nel mondo della Sanità. Tra momenti di crisi, dovuti a cattiva conduzione da parte di improvvidi gestori non di famiglia e momenti difficili dovuti a talvolta mancati aiuti dalla politica. Nicola Nante e la sua compagna Anna Maria, a denti stretti, hanno ripreso le redini, restituendo alla Clinica la  meritata dignità di struttura al servizio dei pazienti.

E, giunti al 60.mo anno di attività, hanno voluto festeggiare, con la numerosissima comunità del savonese, accorsa a complimentarsi con Nicola e Anna Maria. Insieme ai famigliari (era presente anche la sorella di Nicola,  Eugenia, che ha imboccato la strada del giornalismo radio-televisivo. Tra gli intervenuti importanti personaggi politici, oltre naturalmente al sindaco Riccarto Tomatis, i suoi consiglieri e anche i componenti della minoranza. Si è notato anche Giancarlo Garassino, grande amico di Libero Nante, e il giornalista Roberto Sangalli con la moglie avvocatessa Enrica Bellenda, le associazioni come Lions, Fidapa, Zonta, Rotary, e vari Volontariati. Ospite d’onore Antonio Ricci che ha ‘dialogato’ con Nicola Nante, ricordando con aneddoti i periodi di gioventù.

Tutto con la musica del complesso “Libero Arbitrio”. E deliziato con cocktails , dolciumi e aperitivi.

Silvio Fasano

2/DISCORSO PER IL 60° COMPLEANNO CLINICA SAN MICHELE:…assistiamo a fughe verso altre regioni di pazienti che saremmo in grado di trattare qui, a costi inferiori….. la politica fa spesso finta di non saperlo.

di Nico Nante

Autorità, amici, questa impressionante partecipazione mi commuove.

Ho recentemente scritto per Veggia Arbenga la storia di questa Clinica, in due puntate. Alcune copie di questi due articoli sono qui a disposizione: non fossero sufficienti, chiedetemele per email: sarò contento di spedirVeli.

La San Michele venne inaugurata nell’autunno 1964. Con Anna Maria avremmo voluto festeggiare questo Compleanno il 29 settembre p.v., nel giorno di San Michele, ma poi abbiamo pensato che d’estate, in questo Parco, tra questi pini che ho visto piantare, sarebbe stata una festa più bella.

In realtà la storia di questa Clinica nasceva prima, da quando, ad inizio anni ’50 del vecchio secolo, mio papà, Libero, allora Medico Condotto a Villanova, in società con il Farmacista Savorè (il papà di Sergio), con il chirurgo imperiese Prof.Bracco, con l’Ostetrico Prof. Pagliari (il papà di PaPi) ed altri avevano trasformato in Casa di Cura Villa Salus un palazzo di Viale Martiri. In seguito, il matrimonio con mia mamma, Maria Rosa, la loro comunanza di intenti creò l’ambizione di staccarsi da Villa Salus e realizzare la San Michele.

La prima fase della storia di questa Clinica si svolse al tempo delle Mutue: di fatto, grazie alla Clinica San Michele, alla Villa Salus,  con la quale per molti anni si fecero concorrenza, all’esistenza dei due ospedali pubblici di Albenga e di Alassio, il comprensorio ingauno era del tutto autosufficiente dal punto di vista sanitario. Nessun paziente sfuggiva da qui per andare a farsi operare in Piemonte, in Lombardia, ma neanche a Savona o Pietra Ligure. Salvo i pochi casi ultraspecialistici, che venivano inviati, se pediatrici al Gaslini, se adulti al San Martino di Genova. I bambini nascevano dove venivano concepiti.

Negli anni ’80 del secolo scorso, con il nuovo SSN la produzione di prestazioni sanitarie si spostò, un po’ artificialmente, a levante rispetto al baricentro demografico rappresentato dalla seconda città della provincia; fino ad oggi non si sono volute indagare a fondo le ragioni di tale fenomeno e, finchè non lo si farà, la sanità locale a mio avviso continuerà a soffrire; certo non se ne può parlare stasera.

Così iniziò la seconda fase della storia di questa Clinica: il suo ruolo, fino ad allora generalistico e pubblico, andò specializzandosi, ospitando la libera professione dei Medici di S.Corona (tra tutti ricordo Alberto Ponte, chirurgo della colonna, e Lorenzo Spotorno, guru delle protesi d’anca). Essi crearono qui, tra l’altro, una Scuola di Fisiochinesiterapia, che è tutt’oggi un nostro punto di forza. Contemporaneamente mia mamma avviava un proficuo rapporto con enti di regioni limitrofe per la cura di broncopneumopatie, che traevano grande beneficio dal nostro clima e dall’aerosol marino. Divenne Albenga, grazie alla Clinica San Michele, lo “sbocco al mare” della Regione Valle d’Aosta, cui il Comune dedicò  la via dalla quale siete entrati stasera.

Una gloria misconosciuta di questa Clinica è che qui venne sperimentato il primo DRG ante litteram italiano (Raggruppamento omogeneo di diagnosi): quando il Presidente della Valle d’Aosta, Regione Autonoma, che se lo poteva permettere, chiese al prof. Spotorno ed a mia madre di prospettargli una tariffa forfettaria per interventi di protesi d’anca inclusivi della riabilitazione, da offrire gratuitamente ai propri cittadini. Ben presto, per motivi di equità, tutte le Regioni italiane dovettero inserire questa prestazione, socialmente importante, nei propri LEA . E’ un aspetto un po’ tecnico, ma so che qui ci sono medici e dirigenti in grado di coglierlo nel suo valore storico.

I miei invecchiavano, noi figli ci disinteressavamo (io in particolare, impegnato nella mia carriera di professore universitario a Siena), la Clinica venne data in gestione esterna ed iniziò un periodo buio, che esitò in fallimento, nella cassa integrazione per i dipendenti, nella morte dei miei genitori, nella comparsa degli avvoltoi.

Voglio qui riconoscere un ruolo importante alla politica, della quale spesso si parla male, ma che in quella fase contò e salvò la Clinica. Nel 2008 la Giunta Comunale, presieduta da Antonello Tabbò, dedicò alla memoria di mio padre i Giardini Pubblici tra Via Valle d’Aosta, Viale Pontelungo e Piazza Berlinguer.

Fu per me un imperativo morale: tornando a Siena la sera di quella cerimonia dissi ad Anna Mariao facciamo qualcosa o io ad Albenga non avrò più il coraggio di metterci piede”. Lei mi disse ”so che questo è il sogno della tua vita, conta su di me”.

Ed eccoci alla fase attuale. Intanto la riconversione della mia mentalità, da dipendente pubblico a imprenditore; certo avevo il sangue di Libero e Maria Rosa, ma… Dovetti liquidare le mie sorelle: un mutuo che mi da vertigini ancora oggi, pur avendo superato la metà del guado. Avendo il Comune al nostro fianco, avviammo una trattativa con la Regione Liguria (era Presidente Claudio Burlando), che ci procurò una commessa di prestazioni riabilitative che consentì di salvare i posti di lavoro, allora 60, oggi 80, nonché recuperare l’indotto socio-economico per tutto il territorio.

Ci toccò un gran lavoro per recuperare la struttura dal degrado in cui la aveva lasciata il fallimento. Certo, vorremmo fare di più: la struttura è totipotente ed assistiamo a fughe verso altre regioni di Pazienti che saremmo in grado di trattare qui, a costi inferiori. Ma qui entriamo in dettagli tecnici ed aspirazioni che potrebbero essere autoreferenziali. Una cosa dico: la Regione vuole da noi la riabilitazione ortopedica. Ebbene, il modello bio-psico-socio-ambientale di riabilitazione, che per lei abbiamo qui organizzato, mettendo a frutto le abilità dei nostri professionisti, le peculiarità della struttura e la mia cultura scientifica è ormai un riferimento assoluto. La San Michele è oggi il principale recuperatore di fughe riabilitative della Regione Liguria. I tecnici lo sanno bene, la politica fa spesso finta di non saperlo. Ma noi siamo fiduciosi, continuiamo a lottare finchè non si converrà che è inutile andare a cercare lontano soluzioni che si hanno in casa.

Ma ora mi è doveroso dare la parola ad Anna Maria, la dr.ssa Gentile, che mi affianca da sempre in questa avventura.

Nico Nante

3/ Anna Maria Gentile. Ringrazio le autorità, i cittadini, gli amici. Ho vissuto un quarto della vita di questa Clinica, 15 anni insieme…E abbiamo dovuto affrontare anche la concorrenza sleale da parte di gruppi e personaggi scarsamente etici…

di Anna Maria Gentile

Nel 2009 sono arrivata ad Albenga per seguire Nico, per sostenere i suoi sogni  che sono diventati anche i miei. Sociologa, figlia e nipote di notai, mi dimisi dalla ASL Napoli 5 dove lavoravo da 20 anni. La Clinica è diventata un impegno a tempo pieno, unico pensiero, notte e giorno, domenica, Natale, Pasqua, estate come inverno.

All’inizio è stata dura, sotto la guida di Nico e del Dr. Franco Bellenda ho imparato un nuovo mestiere. In questi anni non ho fatto scelte pensando solamente agli aspetti economici, ma soprattutto alle potenzialità umane che rappresenta un lavoro sociale come il  nostro. Lungo la strada ho trovato persone che hanno percorso lo stesso viaggio d’amore con me, alcuni per un breve tratto, altri mi sono ancora al fianco e vivono con me giorno dopo giorno questa infaticabile missione. Certo con l’aiuto dall’alto della Madonna di Pontelungo e di San Michele.

In questi anni i problemi affrontati sono stati molteplici, più volte sono stata, siamo stati, a rischio di chiudere, saltare, per gli innumerevoli problemi come i ritardi, da parte delle ASL, nei pagamenti, la concorrenza sleale da parte di gruppi e personaggi scarsamente etici, il solo parziale riconoscimento del nostro lavoro da parte della Regione: lavoriamo il doppio per essere pagati la metà. Certe volte correndo rischi personali, accumulando debiti pur di pagare stipendi a operatori e indotto. E questi sono solo esempi di una lunga lista. Oggi sono contenta di aver rischiato, di averci creduto: sono qui, siamo qui.

Ringrazio i pazienti che in questi anni si sono affidati a noi con fiducia, mi piacerebbe poterli coccolare ancora di più, metterli al centro del processo di cura ancora di più, ma Vi assicuro che con le risorse a disposizione di più non è possibile fare. Ripeto il 50% dei pazienti di questi ultimi 10 anni sono stati da noi curati sulla fiducia, poi non pagati dalle istituzioni regionali, nella speranza che esse riconoscano prima o poi appieno il nostro impegno.

Ringrazio Nico che dal 2011, terminato l’apprendistato sopra accennato, mi rinnova la fiducia con la  carica di Amministratore Unico e tutti coloro che mi hanno accompagnata in questo viaggio d’amore, condividendo i nostri stessi valori morali e obiettivi sociali. Creare benessere sociale, essere un esempio per tutti, essere persone migliori, dare di più sempre di più.

Senza i miei compagni di viaggio io non sarei qui stasera, la Clinica non sarebbe la Clinica che conoscete. Stasera festeggiamo i 60 anni di vita di questa Clinica, voluta da Maria Rosa e Libero Nante nel 1964 e poi fortemente voluta e protetta da Nico nel 2009. Io con la mia squadra di combattenti sono solo stata un guardiano e l’ho protetta come ho potuto. Ho dato tutta me stessa, come professionista e come partner, compagna nella vita di Nico, che a sua volta non si è mai risparmiato, sempre pronto a condividere con me gioie e ansie. Ma un cenno speciale va a chi mi ha accompagnato e combatte al mio fianco notte e giorno, mi sento di ringraziare ciascuno di loro immensamente, chiedo dei sacrifici enormi, tanto impegno ed entusiasmo, mentre in cambio offro un sogno in cui credere, una missione impossibile, mal pagati e in ritardo, come d’altronde io stessa, mentre meriterebbero ben altri riconoscimenti.

Stasera ringrazio tutti Voi presenti ed anche quelli assenti, per aver permesso questo miracolo tutti i giorni: Laura, Concettina, Carla, Carlotta, Rita, Iolanda, Gianluca, Oretta, Caterina, Ileana, Franca, Daniele, i Primari, i Medici, gli Infermieri, i Fisioterapisti, gli Oss, l’Avvocato Enrica Bellenda, gli Ingegneri Carlo Cuneo e Maurizio Sacchetti, Pino Distilo e tutto il suo gruppo, i Consulenti tutti che mi hanno accompagnato in tutti questi anni ed anche tutti gli Operatori degli anni precedenti e parliamo di 60 anni. A tutti questi infaticabili professionisti ancora capaci di vivere per un sogno e per un mondo migliore, in cui valgono valori e principi va la mia gratitudine e il mio immenso grazie.

Voglio chiudere con un riferimento personale ringraziando Lucia, Francesco e  Raffaele. Speriamo che colgano l’esempio che vogliamo rappresentare per loro.

Grazie a tutti dal profondo del mio cuore !  Anna Maria Gentile

 


S.Fasano

S.Fasano

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