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Lettera/ Mandato di cattura giusto ma tardivo. A Gaza uccisi 15 mila bambini


Alla Redazione di Trucioli.it- A mio parere la richiesta del Presidente della Cpi, Karim Khan, di un mandato di cattura per il Primo ministro Netanyahu e il ministro Gallant, é giusta ma tardiva ed insufficiente.

di Ireo Bono

Perché? Le responsabilità del genocidio palestinese (parlano di genocidio Ilan Pappé, Craig Mokhiber, Francesca Albanese, Jhon Mearsheimer, Raz Segal, Catherine Hass e 800 studiosi di diritto) non sono solo del governo Netanyahu, ma anche dei governi israeliani precedenti, della società israeliana e di tante comunità ebraiche, dei governi statunitensi, dei governi e dell’informazione dell’Europa, che hanno ignorato e continuano ad ignorare le ragioni  dei Palestinesi, i diritti umani ed il diritto internazionale.

Gli attuali governanti israeliani non hanno alcuno scrupolo nell’annunciare e nel

Ireo Bono autore della lettera è medico oncologo in pensione

perseguire la distruzione e la deportazione della popolazione, forti dell’impunità di cui hanno sempre goduto tutti i governi israeliani ma, come da anni scrive lo storico Ilan Pappé, il genocidio palestinese é iniziato già dal 1948 con la Naqba, con l’esilio di 750.000 abitanti autoctoni e con la distruzione di circa 500 tra villaggi e cittadine palestinesi. E’ continuato con un regime istituzionalizzato di oppressione razziale sistemica con l’intento di mantenere il dominio nazionale-etnico sui Palestinesi in Israele e nei Territori Occupati, con l’occupazione permanente e la colonizzazione dei territori insediando coloni ebrei ed espellendo i palestinesi, attuando azioni illegali e criminali come gli omicidi extragiudiziali, arresti amministrativi, anche di bambini, la tortura, incursioni notturne nelle case, check points che impediscono gli spostamenti delle persone, dei lavoratori, studenti, malati e delle merci, uccisioni di civili sempre impunite, punizioni collettive come l’isolamento ed i bombardamenti di Gaza, con la cancellazione della storia e della cultura dei Palestinesi che sarebbero solo nomadi arabi, contadini ignoranti o terroristi criminali e comunque inferiori ( Eyal Weitzman : Architettura dell’occupazione e Prof. Nurit Peled-Elhanan: ” La Palestina nei testi scolastici israeliani”.

Tutto ciò è denunciato da anni dai Relatori dell’Onu, dalle associazioni internazionali per i diritti umani come A.I. e HRW ed ebraiche come B’Tselem e JVP, da giornalisti ebrei come Amira Hass e Gideon Levy, é  avvenuto con la complicità dei governi occidentali, e fa parte del progetto sionista di uno Stato ebraico dal Mediterraneo al Giordano già presente nel governo Ben Gurion, perché il Sionismo politico non é un’ideologia socialista e di fratellanza, come sostengono tanti ebrei, ma nazionalista e razzista e come tale venne giudicato nel 1975 dall’AG-ONU, quando nel mondo prevalevano i movimenti di libertà e giustizia contro il colonialismo europeo. Israele esiste ed é uno Stato militarmente e tecnologicamente forte ma non può esistere come Stato sionista ‘ebraico’ a meno che non attui un genocidio del Popolo palestinese, come sta cercando di fare.
Già nel 2009, il Prof. Danilo Zolo, tra i più insigni giuristi italiani di diritto internazionale, nel libro ” Terrorismo umanitario- Dalla guerra del Golfo alla strage di Gaza” scriveva :” Sotto i nostri occhi il disegno sionista si sta realizzando nei suoi ultimi dettagli con implacabile coerenza…..L’etnocidio del popolo  palestinese si consuma nell’indifferenza del mondo, con la complicità delle cancellerie occidentali, l’omertà dei grandi mezzi di comunicazione di massa, il servilismo degli esperti e dei giuristi ” al di sopra delle parti”.   Ma per capire cos’é il Sionismo non occorrono libri e giuristi, é sufficiente leggere alcuni articoli della giornalista Francesca Mannocchi su ‘Il Secolo XIX’, come ” L’avanzata dei coloni’ 3- marzo,” Andate e uccidete” 13-marzo,  “La madrina dei coloni” 17-marzo, in cui é evidente l’ideologia sionista che oggi governa Israele, condivisa dalla maggioranza della società israeliana”.
Qualche articolo atipico come questi arriva anche sulla grande informazione, però si tratta sempre dell’opinione di ebrei mentre manca, sia alla Rai che sui giornali e tra i politici, il punto di vista dei Palestinesi, privati della libertà e dei diritti più elementari da 75 anni, e anche quello degli ebrei anti-sionisti, dei refusenicks e delle associazioni per i diritti umani  come B’Tselem o Breaking the Silence favorevoli ad una convivenza pacifica.
L’Occidente ha una visione colonialista e razzista su quanto accade in Israele-Palestina perché considera gli ebrei israeliani come discendenti delle vittime della Shoah, ma per i Palestinesi gli ebrei israeliani, tra i quali tanti europei, polacchi,ucraini, russi, anche italiani e statunitensi, sono coloni che li cacciano dalle loro case e che rubano le terre con l’aiuto dei governi statunitensi e di quelli europei, violando impunemente i diritti umani ed il diritto internazionale.
I Palestinesi sono considerati terroristi, gli Ebrei israeliani sarebbero gli aggrediti quindi hanno il diritto di sterminare i Palestinesi.
La Storia non è così. Senza la strage di Jenin nel 2002, il Muro nel 2004, l’eliminazione dei capi di Hamas, Yassin e Rantisi, e di al-Fatah, Arafat, nel 2004, senza il colpo di Stato contro Hamas che nel 2006 aveva vinto democratiche elezioni, senza l’isolamento di Gaza e le stragi delle operazioni militari israeliane, cito solo le principali, di ‘Piombo fuso’  2008-2009 e ‘Margine protettivo‘ 2014, senza il tiro al bersaglio dei cecchini israeliani che nel 2018 resero invalidi centinaia di palestinesi e ne uccisero oltre 250 che manifestavano pacificamente per il diritto al ritorno nelle loro terre, e senza l’approvazione nel 2018, alla Knesset, della legge sullo Stato-Nazione, che definiva Israele come Stato ‘ebraico’ attribuendo solo agli Ebrei il diritto all’autodeterminazione e legalizzando la colonializzazione dell’intera Palestina, tutto ciò con un’impunità garantita dalla complicità del governo statunitense e di quelli europei, non ci sarebbe stato l’attacco palestinese del 7 ottobre. 
L’attacco di Hamas e degli altri resistenti palestinesi, considerato come un atto di terrorismo dall’Occidente, è visto dal Popolo palestinese come un atto di resistenza da parte di un popolo che non vuole essere cancellato mentre lo stupore e la rabbia degli Ebrei israeliani sono dovuti al fatto che pensando di aver risolto il problema palestinese con l’affermazione dello Stato ‘ebraico’ ed i Patti di Abramo, non si aspettavano più una tale resistenza. Hamas fa parte della resistenza e del Popolo palestinese, ed anche con Hamas occorrerà trattare la pace. Indicare Hamas e gli altri resistenti palestinesi come terroristi  significa fare propria la narrazione israeliana e giustificarne l’uccisione.
In quanto al terrorismo di Hamas occorre tener conto delle forze in campo e delle armi a disposizione ed io condivido l’opinione dell’analista statunitense Robert Pape secondo cui il terrorismo palestinese  é solo l’ultima risorsa a disposizione di attori estremamente deboli che operano in condizione di totale asimmetria delle forze in campo. Ben più grave dal punto di vista etico e per il numero di vittime il terrorismo di Stato di Israele, potenza occupante. Come si devono considerare le 1400 vittime di Piombo fuso, le 2200 di Margine protettivo, in gran parte civili e le oltre 36.000 di Spade di ferro fre le quali 15.000 bambini ?
Il sociologo Alessandro Orsini scrive che le democrazie occidentali armano e appoggiano uno Stato terrorista: Israele, ma di terrorismo di Stato non si parla perché anche le democrazie ricorrono al terrorismo e, aggiungo, ne sono i principali generatori. A chi sostiene che i resistenti palestinesi sono terroristi e che la resistenza italiana era diversa, ricordo che anche Mandela era considerato un terrorista come pure i resistenti algerini e che in Italia non c’erano i coloni.
A mio parere, sono evidenti i torti degli Ebrei israeliani,  le responsabilità e la complicità soprattutto dei governi statunitensi e di quelli europei per aver impedito, bloccando innumerevoli Risoluzioni dell’Onu, una possibile convivenza pacifica tra Ebrei israeliani e Palestinesi in uno Stato con uguali diritti. Si riconoscano finalmente lo Stato ed i diritti palestinesi, si applichi il diritto internazionale e si decidano sanzioni contro Israele.
Trovo inaccettabile e paradossale che gli Stati Uniti che forniscono armi e impunità ad Israele di cui sono alleati, che sono tra i principali responsabili dell’attuale situazione e si dicono con evidente ipocrisia sostenitori dello Stato palestinese mentre nelle votazioni all’Onu votano contro il riconoscimento dello Stato palestinese, siano i mediatori della pace tra Ebrei israeliani e Palestinesi, anche perché ritengo che il genocidio palestinese e la guerra ucraina per procura contro la Russia siano parte della politica di egemonia mondiale che gli Stati Uniti portano avanti, anacronisticamente, dal crollo dell’Urss, trascinando l’Europa in guerre sempre più pericolose.
Gli attuali leader europei non stanno costruendo l’Europa ma la stanno trasformando in una enorme colonia al servizio degli Stati Uniti. La Russia, l’Iran  e la Cina non sono nemici dell’Italia e dell’Europa, ma l’Italia é già in guerra contro la Russia e sembra che l’Occidente abbia cancellato la parola: TRATTATIVE, sia con la Russia che con Hamas ed i Palestinesi.               
Ireo Bono- Savona           

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