di Ireo Bono

Gli attuali governanti israeliani non hanno alcuno scrupolo nell’annunciare e nel

perseguire la distruzione e la deportazione della popolazione, forti dell’impunità di cui hanno sempre goduto tutti i governi israeliani ma, come da anni scrive lo storico Ilan Pappé, il genocidio palestinese é iniziato già dal 1948 con la Naqba, con l’esilio di 750.000 abitanti autoctoni e con la distruzione di circa 500 tra villaggi e cittadine palestinesi. E’ continuato con un regime istituzionalizzato di oppressione razziale sistemica con l’intento di mantenere il dominio nazionale-etnico sui Palestinesi in Israele e nei Territori Occupati, con l’occupazione permanente e la colonizzazione dei territori insediando coloni ebrei ed espellendo i palestinesi, attuando azioni illegali e criminali come gli omicidi extragiudiziali, arresti amministrativi, anche di bambini, la tortura, incursioni notturne nelle case, check points che impediscono gli spostamenti delle persone, dei lavoratori, studenti, malati e delle merci, uccisioni di civili sempre impunite, punizioni collettive come l’isolamento ed i bombardamenti di Gaza, con la cancellazione della storia e della cultura dei Palestinesi che sarebbero solo nomadi arabi, contadini ignoranti o terroristi criminali e comunque inferiori ( Eyal Weitzman : Architettura dell’occupazione e Prof. Nurit Peled-Elhanan: ” La Palestina nei testi scolastici israeliani”.