Caro settimanale Trucioli.it, gli avvenimenti inquietanti di questi ultimi anni, con annesse due tensioni internazionali confluite in altrettanti conflitti, a poche ore di volo da noi, fanno presagire che di tinte fosche si debba ancora sentire parlare per parecchio tempo.
di Sergio Bozzolasco
Tutti i giorni i telegiornali riportano nelle nostre case notizie drammatiche, cui i vari governi, intesi come Unione Europea, Gran Bretagna e Stati Uniti, rispondono rammentando quanto sia corretto l’invio di armi per favorire una pace cosiddetta “giusta”.
Di conseguenza le spese per forniture militari da far confluire all’estero, ed interne, per rafforzare il nostro apparato difensivo da eventuali minacce, sono notevolmente aumentate. Le ricadute negative si possono facilmente constatare osservando i prezzi di energia, carburanti, materie prime e generi di prima necessità.
Sinceramente, da privato cittadino, l’opinione personale è che non ne avevamo bisogno, data anche la pesante situazione economica venutasi a determinare con le non troppo lontane restrizioni per il Covid.
Il malumore acuisce allorchè ci si accorge, per esperienza personale, od anche per i servizi messi in onda da canali non troppo legati al mainstream, che le prestazioni della sanità pubblica vengono a non essere più così ottimali, vuoi per mancanza di personale, chiusura di plessi ospedalieri, assenza di ricambio nella medicina di base, costringendo vieppiù i cittadini a ricorrere alla sanità privata (dunque a pagamento).
Si è ahimè portati a farlo per aggirare le lunghe tempistiche di prestazioni un tempo eseguite con modalità ragionevoli.
Ben vengano, dunque, tutte quelle iniziative popolari tese a riportare la sanità a portata dell’utente, richiedendo ad esempio il funzionamento dei Pronto Soccorso in modalità h24 anche nei “piccoli” nosocomi. Si badi che l’aggettivo piccolo è inerente solo alla dimensione delle strutture, ma non, come nel caso del Cebano e di altri territori periferici, al bacino di utenza che ricopre. A tal proposito, oltre alla porzione cuneese, si consideri una rilevante parte della Valbormida Ligure.
Il succo della questione però, secondo il mio parere, è che andrebbe attuata una politica tesa a non emarginare i bisogni interni (salute, ma anche sicurezza, trasporti, amministrazione) nascondendosi dietro l’impellenza e l’esosità dei doveri internazionali.
Così come le direttive sovranazionali impongono a ciascuno Stato di fare la propria parte nel supportare un determinato establishment, allo stesso modo non si dovrebbe penalizzare la qualità dei servizi resi alla popolazione.
La stragrande maggioranza dei contribuenti italiani paga regolarmente le tasse, perciò ha diritto a vedere riconosciuta la sua priorità nell’interesse di chi ci governa.
Non siamo solo utili e degni di considerazione in prossimità delle tornate elettorali, meritiamo più rispetto aldilà di quale possa essere la congiuntura internazionale del momento.
Sergio Bozzolasco (Saliceto)