Rispondo all’articolo di Trucioli.it ha firma di Paolo Forzano (vedi…) Leggo:”… Nel frattempo che qualcosa “maturi” e venga realizzato sarebbe auspicabile “tassare” Tir e bus che attraversano Albisola con un pedaggio che ripaghi del disturbo e dell’inquinamento prodotto”.
“Non c’è bisogno di inventare, basta copiare da altre realtà europee. Proposta: ad ogni passaggio di veicoli >3,5 ton deve essere corrisposto un pedaggio di 15 euro. Tutti i veicoli vengono fotografati ad ogni passaggio. I veicoli <3,5 ton non pagano. I veicoli “locali” >3,5 ton muniti di autopass non pagano. Tutti gli altri pagano col “telepass”, e a quelli che non hanno il telepass verrà inviata fattura in base alla targa fotografata.
Incasso per il Comune? Orientativamente 1000 transiti all’andata e 1000 transiti al ritorno verso il casello di Albisola. 2000 transiti a pedaggio x 365 giorni x 15 € di pedaggio = 10.950.000 € all’anno. Dato il ……..disturbo………prendiamo almeno un pedaggio!”
Rimango perplessa nel leggere… tutto per la Liguria è un disturbo… peccato che non viene considerato l’approvvigionamento da questo disturbo… Forse dimentichi di quanta fatica sia il lavoro che porta poi al piacere di trascorrere le vacanze anche in Liguria, meta dei Lombardi, Piemontesi e di qualche altro foresto che ha l’ardire di sondare il Territorio!
Forse le tasse ormai sono lo scopo di tutto per tutti e queste.. le paghiamo TUTTI! I rincari ai quali siamo assoggettati derivano anche da chi desidera aumentare gli oneri: tra cui Lei!
La politica la facciamo tutti anche con il solo parlare o parafrasare, peccato che quando nel piccolo bisogna mettere le mani in tasca o adottare i comportamenti educativi ci si rivolge altrove per additare.
Mi permetta: fa uso di una vettura per spostarsi? Fa uso di un mezzo motore locale per spostarsi? Ecco, perché non tassarla per l’ingombro (parcheggio – idrocarburi ecc..)? Così farebbe risparmiare soldi alla Comunità, alla Regione, al Comune!
Ad oggi 2023 siamo dotati di alte tecnologie che avanzano sempre più, l’uomo di genere attraverso l’esperienza, il lavoro, l’istruzione, le potenzialità personali, ha portato le migliorie di cui si beneficia! < il progresso è un regresso> diceva mio nonno materno milanese ed io residente in Savona dal 1977 ma ancor prima domiciliata per tre anni in Albenga, nata a Milano nel 1964, ho visto crescere la Liguria ma altrettanto la stessa ha disprezzato i Suoi ospiti lamentandosi del disturbo! (ad oggi molti sono in trasferta in Lombardia/Piemonte/Veneto/.. per lavoro, altri studiano, altri si curano.., altri la scoprono per i propri interessi.) I lombardi acquistano in Liguria.. Alcuni presidi sono Lombardi!
Le Amministrazioni locali, tutte, quest’anno, ma a monte di un discorso precedentemente aperto, hanno voluto rimarcare alla Cittadinanza, per un progetto ambìto, quanto possa offrire il territorio con le molteplici peculiarità nascoste o appositamente non volute sfruttare e se includiamo <…Nel frattempo che qualcosa “maturi” e venga realizzato sarebbe auspicabile “tassare” Tir e bus che attraversano Albisola con un pedaggio che ripaghi del disturbo e dell’inquinamento prodotto. Non c’è bisogno di inventare, basta copiare da altre realtà europee … Dato il ……..disturbo………prendiamo almeno un pedaggio! Paolo Forzano> A cosa Vi/Ci porterà!?! Quanto lavoro perso per le generazioni presenti, quanto spreco di esperienza su quelle passate, quanta poca inclusione se le ‘tasse’ restano e sono lo scopo!
La Liguria ha una conformazione territoriale, già molto sfruttata, non si può erodere oltre perché prima o poi il terreno scivola e la prova evidente la abbiamo già avuta, constatata, provata sulla pelle di chi ha perso e ha dovuto ricostruirsi. Adottiamo la pazienza, la comprensione, l’intelligenza nel progresso multiforme nell’intelligenza che l’uomo con il sapere scientifico ha apportato migliorie sviluppando il lavoro di tutti perché in fondo Tutti ne beneficiamo!
Cristina Arabella Iverdo
5 settembre 2023, Savona
RISPONDE PAOLO FORZANO-
“Questa ripresa televisiva (VEDI A FONDO PAGINA) dimostra come funzionava bene l’Ambulatorio dei codici bianchi all’interno del San Paolo nel lontano 2005. I Milanesi restavano impressionati dalla velocità in cui le loro problematiche sanitarie venivano prese in considerazione e subito risolte. A quel tempo l’Ambulatorio serviva ad aiutare il Pronto Soccorso .Ora vogliono sostituire i Pronto Soccorso con l’Ambulatorio dei codici bianchi, e ciò è un controsenso perché la situazione assistenziale si può complicare e diventare pericolosa. Che bei tempi quelli che si vedono nella breve ripresa televisiva di Primo Canale
Renato Giusto medico e consigliere provinciale di Savona