Massimo Ivaldo, 51 anni, attore teatrale, e colpa pandemia anche ‘intrattenitore di strada’. E’ scrittore e poeta. E’ laureato in Lettere moderne a Genova (suo docente il prof. Roberto Trovato di Loano).
di Silvio Fasano
Il lockdown per Covid ha messo in sonno l’attività teatrale e Massimo ha così deciso di farlo in strada, creando giochi per bambini, recitando e scrivendo poesie improvvisate e presentando, offrendoli in vendita, i suoi libri. In cambio regala limoni, dolciumi e poesie dedicate.
Pietrese di nascita, vive a Genova, in un appartamento che acquistato durante gli studi universitari, ma spesso torna nel Savonese, dove risiede la sua famiglia.
“Sono l’unico maschio, ho quattro sorelle. Mio papà Giuseppe, detto Pino, ha lavorato come portiere al Santa Corona. La mamma Anna Core, di Tovo San Giacomo, è stata la mia Musa Ispiratrice: mi ha insegnato ad amare la natura, gli animali, le poesie, le rime baciate, e trasmettendomi la verve di fantasticare. Ho scritto 5 libri per l’infanzia, uno dei quali, “LUCI” , ha ottenuto una recensione Premio Andersen”.
Massimo, quali sono i personaggi del Savonese che più ti sono rimasti impressi ? “ Primo fra tutti il padre francescano che fu parroco della parrocchia del Soccorso di Pietra Ligure, padre Gaetano Alberti, mito di bontà, generosità e molto vicino ai giovani come Don Bosco. Poi stimo molto Tiziana Bonora, finalese, che ha fatto conoscere a tutta la zona del Savonese il Commercio Ecosolidale. (Molto noto il Bar U Buntu da lei gestito). Un altro personaggio apprezzatissimo è la dottoressa Donatella Mela, medico oncologico di Santa Corona. Oltre alla sua impegnativa professione, ha dedicato la sua vita allo Scoutismo“.
E quale il difetto o pregio più diffusi tra i Savonesi? “ Ormai anche per i Savonesi e per tutti gli altri, pregi e difetti pescano dalla globalizzazione, diciamo pure che tutto il mondo è paese”
Un tuo giudizio sui giovani di oggi ? “Li vedo molto sportivi e amanti della musica”.
Come immagini il tuo futuro? “Scrivere libri e raccontare storie che possano non piacere a grandi e piccini, in maniera semplice, toccando i loro cuori”
Silvio Fasano
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