Ma ai fautori dello spostamento a monte della ferrovia nel Ponente, importa se poi i treni ci passeranno o meno? Da lunedi’ 1° febbraio sono scomparse altre due coppie di “Thello”, treno internazionale che collega Nizza a Milano e viceversa, cioè un servizio reale che da una risposta concreta al più e più volte citato problema del cosiddetto “isolamento” della regione.
Eppure, escludendo un (doveroso ma tardivo) intervento dell’Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Avv. Gianni Berrino, l’ulteriore decurtazione di servizio – che rimane a questo punto limitato ad una “striminzita” coppia di treni giornalieri – non sembra aver turbato granché la politica ligure. Anzi. Eppure di un’ulteriore cancellazione di Thello si parlava da mesi, in un contesto di avvenuta decurtazione del servizio stesso, con la scomparsa della coppia da e per Marsiglia.
Ci sembra questa l’ennesima riprova del fatto (al di là della domanda retorica che facciamo) che per i fautori a prescindere dello spostamento a monte della ferrovia il problema dell’”isolamento” o della “linea internazionale a binario unico” (per citare due tra i luoghi comuni più volte ricorrenti) siano solo le foglie di fico che nascondono la volontà di fare l’opera indipendentemente dalla sua utilità per i cittadini e per il territorio: che poi i treni passino o meno non importa, evidentemente.
Ma quanto accade oggi, con l’assordante silenzio per la cessazione del servizio Thello, sembra purtroppo la fotocopia o quasi di quanto avvenuto più di un decennio fa con la cessazione del servizio Eurocity “Riviera dei Fiori” Nizza-Basilea: indifferenza pressoché assoluta della politica ligure, salvo poi recitare la litania dell’isolamento!
E chiunque può constatare, semplicemente consultando un orario del passato, che più di venti anni fa, quando tra Finale Ligure e Ventimiglia erano molti di più i km a binario singolo, circolavano più treni e più treni internazionali. L’isolamento si contrasta fornendo servizio, non costruendo opere devastanti per l’ambiente e deleterie per il servizio stesso, come lo spostamento a monte tra Finale ed
Andora.
Ci aspettiamo invece: che la politica ligure intervenga con forza per impedire lo stop del servizio Thello e si impegni affinché non vengano lasciate scoperte fasce orarie che servono non solo il servizio internazionale ma anche quello locale di media percorrenza, e operi ai fini dell’ immediata sostituzione con il servizio IC interno; che venga implementato il servizio IC internazionale anche attraverso i treni notte,
servizio in autentica rinascita in tutta Europa e che in passato univa la Liguria con numerosi paesi dell’Unione Europea; che la direzione politica del MIT svolga il suo ruolo di controllo e di indirizzo nei confronti di Trenitalia, responsabile del servizio Thello, e non lasci i cittadini e gli utenti da soli,come avvenuto nel caso della secretazione dei dati del Contratto di Servizio Regionale, costringendo pendolari e cittadini a ricorrere alla magistratura che ha attraverso il Consiglio di Stato dato poi ragione ai cittadini e torto a Trenitalia; che le risorse che sembrerebbero essere state allocate nel “Recovery Fund” (326 milioni di euro) siano impiegate saggiamente per migliorare la situazione della linea attuale, ripristinando innanzi tutto i binari di incrocio, realizzando i sottopassi, eliminando i passaggi a livello e dando finalmente operatività al progetto di raddoppio in sede fatto da FS negli anni ’90.
RISPONDE L’ASSESSORE, AVV. GIOVANNI BERRINO: “Le associazioni non sono informate: la Regione da inizio ottobre 2020 segue con apprensione la vicenda dei treni Thello. Sia io che il presidente Toti, una volta appresa la notizia, abbiamo subito scritto per chiedere informazioni e ragguagli all’allora ministro De Micheli. Per la precisione le lettere portano le date del 1 ottobre, 9 ottobre e 30 novembre. Il 25 gennaio, inoltre, ho scritto una nuova lettera, congiunta con l’assessore Terzi di Regione Lombardia, per sottoporre all’attenzione del Ministro la problematica, chiedendo di garantire la continuità dei servizi della società Thello e di attivare dal 1° febbraio un’ulteriore coppia di collegamenti Intercity Milano-Ventimiglia in sostituzione di quelli soppressi. Purtroppo però non abbiamo mai ottenuto risposta e la situazione è quella attuale: i treni in circolazione non soddisfano la domanda di servizio nella nostra regione così come è stato costruito l’orario proprio in virtù dell’esistenza di questi importanti collegamenti. In più si aggiungano le criticità delle autostrade, che sono sotto gli occhi di tutti, e il quadro è completo”.