E’ il giorno triste del commiato, l’ultimo abbraccio, tra commozione e lacrime, condoglianze. Il rito cristiano dei funerali. La presenza di tanti estimatori, semplici cittadini e persone importanti, dei suoi dipendenti. La partecipazione alla perdita di una grande donna: mamma ed imprenditrice di successo come erano stati, a Borghetto S. Spirito, i suoi indimenticati genitori, industriali oleari, per chi avuto il modo di apprezzare il loro esempio, il testamento morale lasciato ai diletti figli Franca e Nino.
Lei che con forza di volontà, ingegno, risolutezza, coraggio, sacrificio ha raggiunto traguardi importanti, come Loano 2 Village, la sua creatura. Lei che poteva essere orgogliosa di avere al suo fianco le due figlie, i nipotini, la gioia della famiglia unita. Non è risaputo più di tanto, ma aveva tra le sue aspirazioni quella di mettere a frutto capacità e esperienza anche come sindaco di Loano. La politica, il potere locale che ora la onora, non l’ha voluta, ha cercato di tenersela ‘buona’ con la nomina nel Cda della Carisa. E visto come sono andate le cose nella banca savonese, non l’ha resa felice. Certo, nel giorno dell’addio che serve rinvangare ? Franca Roveraro, una personalità orgogliosa, ma sensibile, capace di usare la diplomazia. Non era forte con i deboli, sapeva cosa significa umanità e rispetto, integrità. Non è un’offesa alla sua memoria ricordare un torto, un affronto che l’ha ferita. E sarebbe stata un ottimo e primo sindaco rosa della città. Una testimonianza meritata da un vecchio cronista di questa provincia. La presenza del fotorepoter, Silvio Fasano, che da volontario non ha voluto mancare per rispetto e nel ricordo di un personaggio da non dimenticare in fretta. E che metteva in pratica il suo potere con l’educazione e la bontà anche verso gli ultimi. E ha meritato gli ‘onori’ tributati dall’Arma dei carabinieri della stazione di Loano che le ha riservato il saluto militare.
