Un esordio quasi da solleone per la città affidata alle ‘cure’ del neo sindaco medico del centro sinistra, sulle orme del Giorgio Cangiano che le ferie se le è meritate tutte. E saranno pure lunghe ha promesso. Ma in Regione, nonostante le doverose smentite, di lui il Pd ha bisogno come il pane. Un partito che avrebbe bisogno della disciplina della Lega (si discuta ma poi si decida senza spiattellare scena e retroscena) non solo a livello nazionale, ma anche provinciale. Dove i dissidi e i dissenzienti mediatici, i distinguo, continuano a far danni, a disorientare i cittadini elettori. La stessa malattia che ha lentamente pervaso l’M5S. Dialettica se ne faccia, ma non per esibire il proprio credo quando non è in linea con il capo. E bisogna dire che Tomatis non ha mai derogato amche quando, da vice sindaco, forse la vedeva diversamente dal suo ‘superiore’.
Un consiglio comunale, di cui riferiamo anche in altro servizio, che tra le rarissime volte, ha visto l’assenza del ‘consigliere frusta’ Eraldo Ciangherotti, il dentista, assente giustificato e in missione, parrebbe, in quel di Genova. Avrà modo di rifarsi dopo essere stato messo in croce per la disfatta del centro destra, diciamolo pure, con questi risultati finali delle urne, si finisce per essere un pochino stonati a cantar vittoria. Semmai accendere un cero alla ‘buona stella’ del Distilo dissidente a destra. C’è chi sostiene che a gioire sia stata anche la fratellanza che avrebbe voluto più spazio e potere nel centro destra al momento delle alleanze e formazione delle liste. Non a caso, la rappresentanza di candidati con Calleri sindaco vedeva ben rappresentati altri fratelli soprattutto della prima ora e mai in sonno.