Panama ristorante: è risorto, senza aver mai cessato l’attività, vestito tutto di nuovo. E questa volta ad immagine dell’ultima generazione della famiglia Cosso. Le redini, le strategie, persino la ‘promotion’ affidata ad un team della comunicazione commerciale, le ha tra le mani Stefano figlio d’arte. Panama, nel centro storico di ponente, la brezza di mare è a pochi metri. Un locale che, dopo la chiusura senza appello del centenario Palma dei Viglietti, è la bandiera alassina della ‘resistenza’ e della tradizione di famiglia. Resta la sorvegliante ed angelo custode, maestra di ristorazione, mamma Nuccia. La scommessa per il Panama, tra i punti d’incontro di famiglie alassine di ieri e di oggi, metà di vacanzieri, non tutta in discesa. La concorrenza e la professionalità, ad Alassio, non mancano anche se a sfogliare le guide i ristoranti segnalati (non parliamo di scambio denaro) sono sei o sette.
“Consente agli ospiti – riporta la rigorosa Michelin – di cenare direttamente sulla spiaggia c on le specialità sono ittiche liguri”. Lo chef Moreno Tavernelli (purtroppo i cuochi degni di questo nome non sono frequenti, basta avere un po’ di confidenza con ristoratori ed albergatori, oppure trovarci con decine e decine di chef egiziani, marocchini, tunisini, albanesi, turchi) è un sicuro punto di riferimento, capace di far scuola e non deludere il presidio di Slow Food e piccoli marchi artigianali – ricorda Liguria 2019 con le Guide di la Repubblica / l’Espresso – sul solco dell’antica tradizione ligure di mare. Che si esalta, ad esempio, in una splendida zuppa di mare…” Che dire di ‘Panama mare’ l’incantevole veranda che d’estate apre direttamente sulla spiaggia, serate perfette a tema Slow Food o per cene a quattro mani con la visita di chef esterni”.
Il giornalista enogastronomo ed docente di marketing ha firmato la prima recensione del ‘nuovo Panama’ sul suo blog di successo Liguria e Dintorni e sul popolare IVG.it: “.… Come sarà la cucina (accanto a quella di mare ci sarà anche il sushi) lo scopriremo solo vivendo, nel frattempo si sa che la famiglia Cosso, benemerita del turismo alassino, si è affidata ad una artista di fama internazionale, Renza Sciutto, per dare un tocco orientale di gran classe. “Anche per la mise en place del nuovo Panama si è scelto qualcosa di speciale e sicuramente fuori dal comune, le ceramiche in cui sono serviti i piatti del sushi infatti, sono realizzati in Raku. Un’antica tecnica giapponese, del XVI secolo, legata alla cerimonia del tè, in sintonia con lo spirito zen di vivere in armonia con le cose e gli uomini. L’effetto decorativo, con riflessi metallici e la cavillatura, la singolarità del processo, durante il quale l’oggetto è estratto incandescente dal forno, ne fanno una tecnica estremamente originale”, spiega Renza Sciutto. L’artista savonese/alassina la sperimenta già dagli anni 80 e, per sottolineare la presentazione del nuovo menu sushi del Panama, l’ha scelta arricchita delle impronte vegetali. Ha progettato appositamente tutte le forme, realizzate a mano, nei laboratori della Fattoria dei colori, sulle alture di Alassio. Tutte le ceramiche create dall’artista sono uniche e certamente esprimono il significato del Raku di “gioire il giorno” e di esaltare l’armonia delle piccole cose e la bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme” ha concluso il giornalista.