Emanuela è rimasta sola al mondo. Alle sue spalle duri sacrifici per aiutare la mamma ammalata che se n’è andata pochi mesi fa. Ora la giovane ha inaugurato un negozio di bellezza nel centro storico di Albenga. Tra le caratteristiche la vendita di ‘essenze ingaune’. In un’altra ‘storica’ via (Dei Mille) sono apparsi cartelli ‘affittasi’ con un utile ‘consiglio’ che potrebbe scaturire da una ricerca di mercato. Vale a dire quali sono le attività consigliate dal proprietario, indicate come suggerimento. Eccole: barbiere, biciclette e similari, pasticceria, bar e gourmet, centro estetico, nails bar (salone di bellezza). Proponente è lo stesso proprietario dei muri che ad Albenga non è poi un cittadino qualunque: il gruppo famigliare Noberasco, azienda leader in Italia nell’import export di frutta secca, in realtà resa ‘morbida’ nella lavorazione. Si parla tanto di ‘caro affitti’ e ‘serrande abbassate’, un rimedio? Aprire attività che abbiano un futuro e manco a dirlo la capacità del commerciante o dell’esercente.
Una storia esemplare quella dei fratelli Noberasco che già negli anni 90, quando la sede dell’attività era ad Albenga, prima di trasferirsi nel super tecnologico stabilimento di Carcare, con 80 operai in alta stagione e 27 impiegati.
Marina Noberasco è facile trovarla nel negozio – boutique di frutta secca e goloserie di alta qualità, proprio in via Dei Mille. Si era inserita in azienda a 22 anni, prima aiutando papà, poi i tre fratelli Gian Benedetto (Giabetto), Pier Luigi e Gabriele nella conduzione dell’azienda. Ormai ci sono in campo soprattutto i nipoti, in particolare Mattia Noberasco che a 36 anni, nel luglio 2013, era stato chiamato alla presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali della Provincia di Savona, subentrato ad Elisabetta Cappelluto, loanese con titolare del residence più grande della Liguria: Loano 2 Village.
Marina è laureata in lingue a Genova, poi ha trascorso due anni all’estero per completare la preparazione. Nipote di quel Benedetto Noberasco che nel 1908 ha dato vita all’omonima ditta, oggi Noberasco Spa, che aveva il magazzino proprio0 in via Dei Mille, la strada dei vecchi mestieri e dei commercianti: qui aveva sede
anche Borea, stabilimento Testa (famiglia Massone) ed altre attività in gran parte baciate dalla fortuna. Marina è sposata con il dr. Villa (è stato medico ospedaliero al N.S. della Misericordia quando si trovava nella vecchia sede), dopo la nascita del figlio Manuel ed un periodo di paura si occupava dell’ufficio acquisti imballaggi.
Era il 1996 quando gli organi di stampa davano notizie che la Noberasco Spa, leader italiana della frutta setta, aveva deciso di specializzarsi anche in un altro settore, quello dei sughi liofilizzati. Sfidando giganti del settore quali la Star, la Barilla, la Buitoni, la Cirio. E a differenza dei grandi marchi, scriveva allora Romano Strizioli, l’azienda albenganese punta sui prodotti tipicamente liguri e dell’area mediterranea: pesto, bottarga, aglio, olio, peperoncino. All’epoca era al timone papà e che aveva dato vita alla Spa. Oggi Albenga guarda con rispetto ed ammirazione il negozio di via Dei Mille e attraverso le persone racconta la serietà, il successo, il podio raggiunto dai Noberasco che non è difficile incontrare ad Alassio, nel ‘budello commerciale’ o rari ospiti di qualche avvenimento. Rispettando il ‘mai apparire’ o ‘mettersi in mostra per sfoggiare’. Insomma se Pietra Ligure è stata spesso scossa dalle ‘disgrazie’ e dal tramonto dell’impero della famiglia Orsero (Raffaello il fondatore con origini a Magliolo), ad Albenga continua a brillare la stella con la Noberasco story.