Il primo Podestà di Ceriale: l’avvocato Santino Durante che riposa nel camposanto di Salea d’Albenga. La persona più ricca del paese con proprietà a Cuba , a Savona , frantoi , mulini , terreni e case, era “ù sciù tognin” che abitava Villa Sasso e prima viaggiava con la carrozza. Il Cantiere Navale Giuseppe Patrone, poi i Baglietto di Varazze. La fabbrica per la conserva di pomodoro , già “Società Anonima Santarsiero e C” della famiglia Calda, industriali lombardi, con un’alta ciminiera (oggi sede del Mercatò ex Famila). I carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga. Il primo stabilimento balneare: ” I bagni Italia” sempre gestito da “ù Giuditta“. Il primo taxi di Ascoli Angelo, il secondo di Vittorio ” ù levatrice” marito della Giuseppina la levatrice del paese che ha fatto nascere la maggior parte dei bambini di quel periodo. E storia dell’emigrazione in Sud America, cerialesi che tornano ma col nome spagnolo: Quansitin , Quansittu. Una straordinaria ricostruzione, non ancora data alle stampe, quella del geometra Gianni Cerruti che di Ceriale è stato sindaco.
GLI ANNI DI NAPOLEONE :
Nel settembre 1795 avviene la battaglia di Loano tra i francesi contro gli austriaci ed i piemontesi , vincono i francesi di Massena con grande sacrificio degli abitanti in quanto i francesi non avevano salmerie , gli inglesi avevano bloccato i porti, ed il sostentamento della truppa erano le razzie , nel 1797 si alza l’albero della libertà in piazza e Ceriale e Borghetto diventano con la Repubblica liberi comuni , per il paese la vita non cambia molto si vive sempre di agricoltura di scambi con i pastori della transumanza , ora la dieta cambia oltre al “cundigiun”, patate con i cavoli , con le “radici amare“, con le “articiocche“, con il polpo , il minestrone . Mancano le strade sembra che i francesi per passare da Laigueglia abbiano demolito parti di case rialzando gli archi sulla strada principale per far passare i cannoni , alcuni Cerialesi si arruolano con la coscrizione obbligatoria , altri si imbarcano , i francesi portano la loro burocrazia con il primo catasto e le tasse , vengono confiscati i beni ecclesiastici , si forma la borghesia con grandi proprietari terrieri , sempre rapportati al territorio limitato di Ceriale, si cominciano a costruire case migliori , e dopo il 1815 si passa al regno sabaudo .
Si costruiscono ad Albenga ospedali e società di mutuo soccorso , epidemie di tifo e di peste , nel 1854 dopo una grave epidemia in paese si costruisce San Rocco come patrono . Le famiglie più importanti armano i “barchi” , nel 1850 c’erano quattro bastimenti che facevano il piccolo cabotaggio con le isole e la Spagna, che poi sono i leudi del levante . Le strade erano quasi impraticabili , quando ritornano in paese si suonano le campane ed i cittadini alano in piazza i bastimenti , pagati dagli armatori , ” ù sciù tùgnin” Sasso che aveva la carrozza , ci sono racconti sui tempi , mesi e mesi , per avere degli oggetti , chitarre da comprare in Spagna e storie sui venti contrari che obbligano il capitano a fermarsi giorni dietro l’isola.
L’attuale chiesa aveva il cimitero nella piazzetta verso il mare e si tumulavano le persone importanti dentro la chiesa , la porta principale era verso il mare ed il campanile posto nell’angolo a monte sulla strada, che era larga circa due metri continuava stretta fino alla piazza, con un primo allargamento , demolendo una facciata della casa “dù grisgiù”, in questi anni a seguito dell’editto francese , avviene lo spostamento del cimitero nel vecchio fortino sopra il rio Marixe , con accesso da via Borgo e porta d’entrata verso Albenga con un pregevole portale scomparso , eseguendo dei lavori , nel vecchio cimitero , si sono trovate tombe , senza cassa , con volte di mattoni . Nel 1865 si apre la prima rivendita di tabacchi e chinino , per combattere la malaria.
Non ci sono gabinetti nelle case , si usa il pitale che si svuota nel caruggio , si va in campagna o alla spiaggia , per l’acqua c’è “u troggiu” in piazza per abbeverare gli animali ed una pompa per le persone , nelle campagne i pozzi hanno la “noia” fatta girare dall’asino o dal mulo .
IL RISORGIMENTO
Nel 1861, l’unità di parte dell’Italia , porta la Liguria ,sotto il Regno Sabaudo , per Ceriale non cambia molto la vita del paese , la madre di Garibaldi è di Loano che sicuramente è passato da Ceriale andando da Nizza a Genova , l’economia è sempre agricola le strade sono dissestate , il commercio per via mare ma non ho notizie di Cerialesi che hanno partecipato alle guerre d’indipendenza con Napoleone III , il paese è molto povero , si vive in campagna partendo al mattino e ritornando la sera .
La vita del paese non cambia molto , ci si scalda con il braciere sotto il tavolo , “ù preve” nel letto , in cucina c’è una grande cappa con un ferro per sostenere la pentola ed il fuoco a legna , le cucine sono nere di fuliggine e di mosche , ci sono sempre i parassiti e i vasi da notte , forse nelle case più ricche si passa al riscaldamento centrale e si comincia ad eseguire dei locali con un sedile provvisto di buco che tramite un tubo finiva in un pozzo nero , che veniva svuotato periodicamente e distribuito nelle campagne .
Esiste un acquedotto , costruito prima del 1500 e di proprietà della principale famiglia del paese “ù sciù tognin“, che parte dal Cuore , la sorgente del paese e oltre ad irrigare i campi muove le ruote di un mulino con frantoio in zona Rivoire , un frantoio in via Romana ora via Pontetto, sopra il quale c’è un lavatoio pubblico , ed un altro frantoio alla porta di ponente del paese , seguendo nell’ultimo tratto il rio Fontana , dove alla foce le donne lavano i panni e li stendono ad asciugare sulla spiaggia. Cominciano i primi giornali che tagliati a quadrati e piantati in un ferro nei primi gabinetti ora chiamati superfettazioni , ossia cessi , ma non fa fino , servivano al solito scopo , ci si cominciava a lavarsi nelle vasche di zinco o in grossi recipienti con l’acqua scaldata sulle stufe a legna , cominciano i primi bagni in mare da parte della buona borghesia genovese con i primi turisti inglesi che venivano in Liguria principalmente a Bordighera .Non ci sono ancora acquedotti e fognature , per le classi povere non cambia molto dal periodo precedente.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE :
Nel 1861 inizia la costruzione della ferrovia che a Ceriale arriva nel 1870 , con i ponti in legno , viene eseguito un molo e il terreno di scavo della collina sopra la stazione forma uno spiazzo nella spiaggia di Cà Danzo , dalla zona del comune fino a S. Rocco viene costruita su archi di mattoni , lasciando i terreni sottostanti contigui anche verso monte. Nel 1895 transita nel centro di Ceriale la prima automobile .
Si realizza la definitiva bonifica della palude di Pineo , vengono demoliti i “barchi” e si utilizzano gli alberi per i travi portanti dei tetti di due case, poi ritrovati durante lavori di ristrutturazione, il treno diventa un evento epocale e trasforma completamente la vita del territorio collegandolo con il resto del paese, favorisce il commercio dei prodotti agricoli , a fine 800 dai paesi di Varazze, Arenzano, Cogoleto per il mutare dell’economia prima basata sulla costruzione di nave a vela e dalle valli del Polcevera e Bisagno , zone di orticultura della città poi zone industriali , infatti i negozianti di prodotti agricoli di Genova si chiamano “bisagnin“, arrivano nella piana di Albenga molte famiglie che bonificano i terreni argillosi delle primi pendici verso Peagna con la sabbia del mare sempre tramite Decauville e con i “tombarelli“, carri che portavano un metro cubo ribaltabili , la sabbia si mischia con l’argilla facendo uno scasso con “ù magaiù” , il carro comune per i contadini è quello a ruote alte che si costruiva vicino a S. Rocco , il carro per trasportare legni, alberi e la verdura per lunghi tratti era ” ù tamagnùn” a quattro ruote , per coltivare i prodotti orticoli da spedire per ferrovia , si fanno “corbe”, “seste” di diversi tipi , per i pomodori , per i carciofi, grandi e piccole , si produce vino specialmente quello di Pineo, l’uva si schiaccia coi piedi ” in ti gaossi” poi si getta ” in te butte”, si fà il nostralino , “a vinetta” e “u passiù”.
L’acquedotto fatto ad archi continua a portare acqua ai “gumbi” dove la grande ruota fa girare la macina di pietra , la pasta di olive viene messa negli ” sportin” che posti nel torchio con una lunga pertica si comprimono facendo fuoriuscire l’olio che si separa dall’acqua per affioramento , il problema era che spesso le olive venivano ammucchiate in attesa di essere frante e l’olio prendeva acidità, per passare la ferrovia viene costruito un sifone che portava l’acqua all’ultimo frantoio.
Da Varazze arrivano non solo contadini ma anche maestri d’ascia , e fondano cantieri navali , a Loano il cantiere Cerruti, dove ora c’è il residence Perelli e il cantiere Amico ora Kursaal , a Ceriale nel 1922 il cantiere Patrone Giuseppe che comincia a fare gozzi , barche da lavoro ed in seguito barche per il turismo nautico , prima della guerra i Baglietto di Varazze comprano il terreno , adibito a campo di calcio , dove ora sorge la Colonia Veronese per fare un cantiere nautico, scelgono la ditta fanno il contratto per eseguire il fabbricato ma scoppia la guerra ed il progetto va a monte.
Nel 1914 vicino al rio Torsero sulla via Aurelia viene costruita dalla famiglia Calda , industriali lombardi, su un terreno acquistato per 70.000,00 lire una fabbrica per la conserva di pomodoro , già “Società Anonima Santarsiero e C” con un’alta ciminiera, i carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga e molti Cerialesi vi lavorano, poi dopo le conserve di pomodori fanno anche confetture .
Sempre nel 1914 dalla costiera Amalfitana Maiori, Minori e principalmente da Cetara arrivano i pescatori di pesce azzurro con gozzi da nove metri a sei remi e gozzi più piccoli per stendere la rete , con le lampare a carburo , le acciughe e le sardine era il pasto quotidiano , si cuocevano sul fuoco senza togliere le interiora che togliendo la testa venivano via , rendendo il pesce più morbido , a Borghetto c’era ” a sàlea” dove le donne di Ceriale andavano a lavorare , si mettevano i pesci su dei grandi telai con della rete a seccare al sole per poi vendere il prodotto , naturalmente le donne sapevano leggermente di pesce, i cetaresi con le biciclette con delle ceste , andavano per la campagna a vendere il pescato , le donne con il carretto lo vendevano in paese , altro tipo di pesca era” a risòa” tirata da terra , e i tremagli , con cui si prendevano altri tipi di pesci , prima venivano per fare la stagione poi si sono stabiliti definitivamente a Ceriale , dalla Sicilia arrivano altri pescatori , in numero minore , con barche più marine spinte dalla vela e dai remi e vanno a pescare in altura con i palamìti , pescano naselli , pesci vacca , pescecani , boniti ecc.
Il paese si ingrandisce con la borgata nuova fuori dalle porte ,che vengono tolte, si costruiscono case nei terreni verso Albenga , si cominciano a montare ” é stuffe ” con “é vedrine” si compra “ù spassin ” da Genova , con il treno arrivano vagoni di scarti di lana e di spazzatura che con i carri passando nel “caruggiu” vanno nei campi per le coltivazioni degli asparagi e di altri ortaggi che richiedono calore , la gente del paese si lamenta per la puzza , allora fanno la strada in terra battuta sulla spiaggia che fino allora lambiva le case sul mare e le mareggiate arrivavano fino alla chiesa , in una fotografia si vede un muro vicino al selciato della piazza con un “troggiu” per gli animali , per fermare il mare , poi tolto , ma nel caruggio sono rimaste le “baie” tavole infilate in guide per non fare entrare l’acqua .
In piazza , vicino al Bastione c’è Gambalesta ” u ferà di cavalli” in una casupola bassa e nera dal fumo , la casa di Pisano all’angolo con il caruggio un sedile dove i vecchi si sedevano al sole chiamato “porta pigoggiu” perché si fregavano la schiena sul muro per eliminare gli ospiti , lasciando un segno di sporcizia sul muro . Le vecchie case si allungano sulla spiaggia e cambiano il confine del paese , la spiaggia si accorcia ma le mareggiate allagano spesso il caruggio. Le case importanti hanno il water inventato dagli inglesi già nel 700 e perfezionato in seguito da inglesi e francesi , gli altri il solito cesso esterno con il pozzo nero , ci si lava di più , cominciano gli acquedotti dal “Cuore” a portare l’acqua in paese , arrivano le prime automobili.
L’ottocento è il secolo dell’illuminismo, finisce il medioevo nel lavoro e comincia l’era delle macchine , che libererà l’uomo dalla schiavitù della fatica , le invenzioni in tutte le discipline si susseguono in maniera eclatante , la luce elettrica , le automobili , i motori elettrici ed a scoppio , il volo ecc. ecc. , l’ingegnere idraulico Borelli, di Pieve di Teco , direttore dei lavori con tremila operai del traforo del Frejus, senatore del regno , filantropo e benefattore , compera nel 1870 i terreni dove costruisce a confine con Ceriale la villa al mare , un castello splendido con un parco di 40 ettari , un’opera idraulica unica con due dighe e canali per la distribuzione dell’acqua, piante di ogni tipo con la creazione di un sito unico e meraviglioso , abbandonato da 50 anni. Ai primi del 900 arrivano le prime macellerie piemontesi, prima si mangiava il maiale solo in inverno , la capra durante la vendemmia , conigli e galline alle feste e qualche domenica , si comprava un pezzo di carne per fare il brodo e il macellaio chiedeva “ù ghé in maotu in cà”, si faceva a “zeaia” la gelatina con la carne in un piatto , la vendevano anche i macellai . Nel 1906 viene costruito il primo molo da San Sebastiano e nel 1912 comincia la costruzione delle “stufe” in legno di pich-pine.
Scoppia la guerra 1915-1918 , la valle Ibà ha un grande bosco di querce , per fornire di legna da ardere le cucine da campo si costruisce una strada fino alla casa di Trinchella e si taglia il bosco che viene venduto insieme al terreno per non pagare “il fugatico” , i Liguri vanno a fare gli alpini , i ragazzi del 99, con un corso veloce per chi studia, diventa ufficiale e li mandano in prima linea , negli arditi , pochi ritornano , Ceriale ha tre medaglie d’argento date ai combattenti del paese, scoppia la spagnola , la più grande epidemia della storia , muoiono milioni di soldati e civili , un massacro immane , ma la storia non si ferma e la guerra è un grande crogiuolo di progresso a parte coloro che sono morti .
In piazza viene costruito il monumento ai caduti in pietra del Finale con una grande aquila ad ali spiegate , mitragliatrice e mortaio , con sei palme , il primo cinema era in un magazzeno vicino al cantiere Patrone , con “ù Giuditta” come operatore ed un suonatore di piano , dato che erano film muti , in piazza sulla spiaggia viene costruito un edificio , nascondendo completamente la vista del mare , adibito a cinema e a stabilimento balneare ” I bagni Italia” sempre gestito da “ù Giuditta” , a Cà Danzo un altro stabilimento balneario La Nerea costruita nel 1910 , in legno , che in seguito sarà distrutta da un incendio nel 1935 . Nel 1918 apre la camiceria di Maineri Carlotta in piazza.
Le principali occupazioni dei Cerialesi sono l’agricoltura con le attività connesse, il produttore di ceste ” ù sestà” che con i tronchi piccoli di castagno , messi in acqua produce i svariati contenitori, i costruttore di serre , con tutta la mano d’opera per smontare pitturare e rimontare le vetrine , i trasporti con carri e poi con i primi camion che per arrivare a Savona devono attraversare innumerevoli passaggi a livello , ad Albisola i camion carichi scaricavano una parte di ceste per passare sotto un ponte della ferrovia troppo basso per poi ricaricarle dopo il ponte , a Capo Noli dovevano fare attenzione per non farsi rubare la merce , “ù buttà” che faceva le botti per il vino e per altri prodotti , con i maggiori guadagni si migliorano le case ma la pulizia non cambia molto , specie a Peagna dove la vita è più rustica.
Cominciano ad arrivare i primi turisti , cacciatori genovesi che cacciano nella palude a Pineo , con “ramee” e richiami vivi e finti , oppure al passaggio sopra il capo S. Spirito con appostamenti notturni per sparare alle prime luci dell’alba , ai “culassi” i colombi selvatici , si aprono le prime pensioni e ristoranti in piazza bar e pensione Moreno , ” a pettenetta” della famiglia Ferrari , il bar Piacentini verso la stazione , la “ cameriera “ dopo la “fabbrica” . Vengono costruite ville nelle vicinanze del paese , villa Ascoli sulla via Romana , villa Moreno, in Pomaire , del famoso scultore Giacomo Moreno , figlio di contadini , le cui doti furono scoperte da un cacciatore di Garessio che lo aiutò negli studi fino che, giovane scultore , riceve l’incarico di scolpire le statue dei medici famosi dell’antichità all’ospedale di Buona Aires , in Argentina , scolpisce statue a Genova nel cimitero di Staglieno , la tomba davanti l’entrata del cimitero è una sua opera e ne accoglie le spoglie insieme a quelle dei genitori , anche il busto nell’asilo della Parodi , muore nel 1910 e lascia la sua casa come ospizio per i vecchi di Ceriale .
Vicino alla stazione prima della villa dei Sasso viene costruita una grande casa abitata dal comandante Ascoli , con un figlio cieco , sul primo pianerottolo , un ripostiglio con dentro una pompa a mano a servizio degli appartamenti. La grande villa di Sasso “ù sciù Tugnin ” davanti al mare , vicino alla vecchia posta , con la carrozza , un altro Sasso direttore delle Ferrovie , non parente del primo , costruisce una villa prima del passaggio livello con una galleria che attraversa la ferrovia e l’Aurelia per accedere ai terreni di proprietà , espropriati , un’altra casa importante il palazzo “dù finùn” in borgata nuova con annesso frantoio funzionante a corrente elettrica , altra casa importante “ù vapùre ” di Guastavino “ ù mattu” , sulla via Aurelia dove Chiappori faceva le serre.
La signora Parodi Caterina lascia una somma per costruire un’asilo per i bambini di Ceriale , l’immobile viene costruito vicino all’oratorio con a piano terreno l’asilo con giardino retrostante , al primo piano il comune , al secondo piano le scuole elementari , inoltre un terreno alle Ville è lasciato all’asilo , lo scultore Moreno esegue il busto della Parodi. Nel 1920 la prima pompa per la benzina davanti alla Pensione Moreno , Ceriale era ancora provincia di Genova.
IL PERIODO DEL FASCISMO –
Nel 1925 Mussolini prende il potere in Italia ed inizia il ventennio che fino allo scoppio della guerra trasforma l’Italia da paese prettamente rurale in un paese con industrie e grandi lavori pubblici , la trasformazione maggiore è nello statuto dei lavoratori con la nascita delle assicurazioni sociali e aiuti alle famiglie , e con le leggi del codice Rocco.
Continuano a Ceriale le immigrazioni , questa volta sono i terroni del Nord , i veneti che da Casale di Scodozia , un paese vicino a Montagnana e da altri paesi vicini vengono a costruire nel 1925 il secondo binario , eseguito su un terrapieno, in piazza si istalla una Decauville ferrovia a scartamento ridotto, per portare la ghiaia dalla spiaggia come riempimento, chiudendo gli archi , si costruiscono i caselli , lo scalo merci , la via Aurelia dal caruggio medioevale viene spostata vicino alla ferrovia , si sbanca ancora la collina sopra la stazione , allungando il molo e facendo uno spiazzo su cui viene spostato il campo sportivo che prima era davanti alla Schivatoia , naturalmente anche loro si fermano a Ceriale , aprono osterie , fanno i muratori , i contadini , basta fuggire da un territorio povero dove due terzi del paese ha preso la via dell’emigrazione , chi in Africa , chi nelle paludi Pontine , chi in America in quanto le terre sono di grandi proprietari veneziani e fare il mezzadro era un lavoro da fame , polenta con l’aringa in mezzo , tanti figli per aiutare nel lavoro e tanta povertà. Nel 1925 Pesce apre la pasticceria in piazza e nel 1926 viene fondata la Società Agraria Cerialese.
Si mangiavano i conigli , le galline , i porcellini d’india , le oche , i colombi che si allevavano , qualche mucca per fare il latte a. Il pesce non si mangiava sovente acciughe , sardine , baccalà e stoccafisso , pastasciutta e patate con verdura varia , minestroni a mezzogiorno e minestrina alla sera , pane con pomodori , olio e sale , pane bagnato con lo zucchero , le cucine con il ronfò e gli stralci di vite per fare il caffè , le prime cucine economiche con la vaschetta per l’acqua calda , le ghiacciaie , ma spesso una specie di gabbia con la rete per le derrate , il burro nel pozzo al fresco con ” a succa pateca ” , il gabinetto sempre con il buco e la carta di giornale , l’acqua nel secchio con il mestolo , il vaso , una stufetta a legna , il braciere , in camera un freddo feroce , con il mattone o la bottiglia calda , le mosche con la carta moschicida , il gatto per prendere i topi ed il cane alla catena per fare la guardia.
Viene ristrutturato il cinema “ Bagni Italia” davanti alla piazza Umberto I in stile del ventennio con la torretta , viene venduta la villa di Giacomo Moreno , forse perché come ospizio non rendeva, e sorge la colonia Elioteti per i bambini del Nord , con la spiaggia vicino al rio S. Rocco , si costruisce la casa del Fascio con sotto la società agraria, il medico della regina è un Cerialese dott. Vittorio Ascoli quando viene a Ceriale cura i poveri gratis , personaggi importanti sono comandanti di porti , funzionari delle ferrovie e funzionari dello stato. Nel 1926 arrivano i cestai toscani vista la richiesta del commercio agricolo.
Vicino al rio Torsero sulla via Aurelia la fabbrica per la conserva di pomodoro e marmellate , con un’alta ciminiera, i carri con le ceste di pomodori arrivano fino ad Albenga e molti Cerialesi vi lavorano .
Si costruisce una casa per un’ acquedotto agricolo sul S. Rocco vicino alla via Romana con pozzi molto profondi , alcune case in paese sono in stile Liberty o del ventennio , il cantiere Patrone diventa più grande facendo barche importanti . Si l’acqua della sorgente del Cuore , nella zona delle Ville si costruiscono due vasche per servire l’acquedotto del paese , un ponte sul rio Fontana per uscire dal paese.
Si piantano i pini nella pineta e si inizia la passeggiata, nel 1927 un fulmine colpisce il campanile demolendolo in parte , viene deciso di spostarlo in fondo alla piazzetta allargando la strada , in seguito il podestà avv. Santino Durante demolisce la facciata della casa “dù grisciù” portandola all’attuale larghezza, nella casa c’erano vasche per l’olio rivestite in ardesia , comuni ad altri paesi che producevano olio, il castello Borelli è affittato alla famiglia Ricordi quello degli spartiti musicali, nelle costruzioni viene adoperata molta pietra del Finale della Ditta Simonetti .
La vita dei Cerialesi sotto il fascismo non cambia molto , chi vuole lavorare per lo stato o per il parastato deve iscriversi al fascio , ci sono le adunate al sabato con fez e moschetto per i balilla e le giovani italiane , il premilitare con ginnastica , i bambini vanno in colonia in montagna , si gioca a calcio e lo sport fa parte della propaganda del regime, a San Rocco le regate con i grandi gozzi a sei remi dei cetaresi e con i gozzi a quattro remi, si buttano delle oche in mare con le ali tagliate e a nuoto si devono prendere , l’albero della cuccagna, la festa a Capriolo con canti e merende , i primi baci alle bambine , i balli nella Nerea e dai combattenti , le gite in moto Guzzi , Ariel , BSA , Gilera , la caccia , la pesca , venivano i genovesi a caccia sul capo per il passaggio dei colombi ed altri uccelli e vicino a Ravera dei tubi dalla Cameriera , pensione osteria, per cacciare nella palude di Pineo con ” e ramee” e gli uccelli da richiamo nelle gabbie , nei fossi c’erano le tartarughe ” bisciasgroscia” alcuni ragazzi lavoravano per tenere le gabbie , i cani e preparare le postazioni .
Si lavora e l’Italia acquista importanza a livello internazionale , le vittorie sportive nel calcio , nella boxe ed in altri sport , le colonie in Africa , gli emigranti nelle Americhe , i Cerialesi vanno in Argentina ed in altri stati Sud Americani , pochi negli States , molti ritornano con nomi spagnoli , tipo Quansitin , Quansittu , a Pietra Ligure un grande Ospedale Lombardo il S. Corona ed a Finale una Fabbrica di aerei la Piaggio offre lavoro , in comune erano in quattro più qualche operaio ed un spazzino , l’agricoltura è sempre la maggiore attività degli abitanti di Ceriale , in edilizia ci sono tre ditte edili “pepito”, “ ù rissù”, “ ù steva” . l’ingegnere “Mascinetto” consiglia il Sasso il figlio du “sciù tognin “ “ ù sciù nino”. Il cantiere Baglietto compra il terreno dell’attuale Colonia Veronese per farci una succursale del cantiere navale di Varazze , poi scoppia la guerra e tutto finisce.
Al sabato ci si lava dentro una vasca di zinco e vestiti di bianco si và a ballare ad Alassio in bicicletta , le fiere , quella di S. Michele e quella del 2 Luglio ad Albenga che ricorda il miracolo che fece scappare i Turchi , quella di S. Rocco a Ceriale sono momenti importanti di divertimento, spesso si finisce con una bella rissa , si comprano i testi delle canzoni con musica e parole , il cinema con la settimana Icom , i balli d’estate Natalino Otto , il tranvai a cavalli , il militare 24 mesi in marina e 20 mesi gli altri .
La prima automobile è stata comprata da “ù sciù tognin” , una SCAT , la persona più ricca del paese con proprietà a Cuba , a Savona , frantoi , mulini , terreni e case. Nel 1926 il primo taxi di Ascoli Angelo poi uno di Vittorio ” ù levatrice” marito della Giuseppina la levatrice del paese che ha fatto nascere la maggior parte dei bambini di quel periodo, un altro taxi ,in periodi diversi , era di Quacquarini fratello del marito della mitica “pettenetta” che aveva la trattoria Ferrari in piazza , il sopranome deriva da uno strumento tipo pettine che serviva a lavorare la canepa che il padre del Quacquarini aveva portato dall’America , da “ù coccù “ pensione e bar , il bar Piacentini . Ascoli Michele apre una banca vicino alla chiesa. Nella Braia “ Nino Amej “ aveva istallato una fabbrica di ghiaccio .
A sciare a Bardineto con scarponcini , calzettoni con risvolti , calze di lana e pantaloni alla zuava , camicia bianca con cravatta o farfallina , giacca , berretta . A vedere le foto , le facce allegre , semplici e spontanee , le adunate , la patria le nuove mode , le macchine e un futuro di grandi illusioni , le amicizie sincere senza molti soldi in tasca ma tanta voglia di fare e di lavorare , chissà.
Dal lato dei rapporti l’uomo era il capo famiglia e non si discuteva , i figli erano cercati e voluti ma a Ceriale le famiglie numerose erano poche , numerose erano quelle venete e meridionali , i signori avevano il riscaldamento a carbone e la domestica , le auto , vestivano con eleganza , gli altri lavoravano sodo ma cominciava il consumismo , le prime radio , gli apparecchi fotografici , le gite sociali , le case avevano mobili dignitosi , il mangiare era più curato e la pubblicità allargava il mercato , si spediva la verdura nelle grandi città e c’era un certo benessere , c’era entusiasmo e l’Italia era una nazione rispettata e ammirata , avevamo una flotta da guerra imponente , anche se la Marina era filo inglese , per tradizione e cultura , il Rex aveva vinto il Nastro Azzurro , Balbo aveva trasvolato l’Atlantico , Carnera era un campione e la nazionale aveva vinto il mondiale. Molti italiani erano andati in Africa avevamo portato la civiltà , purtroppo anche con i gas , vengono costruite città ed grandi opere , aziende agricole .
Giovanni Cerruti
(segue terza puntata)