La Conchiglia, ristorante pizzeria, ha festeggiato i suoi 30 anni ‘vestita di nuovo’. Un compleanno da regina come meritava. Con centinaia di ospiti, clienti commensali. Di ogni età, estrazione sociale. Appuntamento con il passaparola. Non c’è stato bisogno di annunci web o sulla carta stampata. La popolarità, la nomea, la clientela conquistati ogni giorno grazie alla pratica:’Cliente soddisfatto, è un cliente che torna’. Un formidabile indice di fidelizzazione e marketing. Il ‘maitre’ di sala ? Lo stesso dominus del primo giorno dell’inaugurazione nel 1987: Luigi Lombardo, orgoglioso della sua terra d’origine, siciliano di Gela. Lo ‘chef della maison’? Non è mai cambiata, Domenica Amatruda: cognome da dinastia in quel di Savona e cuoca per passione, per amore. Il pizzaiolo dipendente ? E’ lo stesso dal primo giorno, vera istituzione napoletana, Vittorio Apicella: gran maestro del forno a legna e gran tifoso del calcio giocato.
Nuovo look e una serata con i fiocchi, da album dei ricordi quella di venerdì 7 aprile 2017 che ha visto impegnati da attori e protagonisti tre generazioni e quattro cognomi: Lombardo, Amatruda, Colla, Apicella. Una storia di famiglie, di lavoro, pizzerie, ristorazione, che racconta e descrive un mondo prezioso da una parte, una rarità dall’altra. Trucioli il 3 ottobre 2013 aveva fatto un reportage: l’Amatruda dinasty a Savona (vedi….) , articolo letto da 3.495 persone. Alle soglie del quarto anno La Conchiglia torna alla ribalta ‘vestita’ di colori e arredamento riservato alle ‘signore della ristorazione‘. Tre mesi di lavori, arredatori e tecnici all’opera. Il buon gusto dei figli, dei giovani timonieri; a loro del resto è affidato il destino, le sorti future del locale che sorge sulla via Aurelia, nel territorio di Vado Ligure, sui confini con la città capoluogo, Savona. Una zona resa accogliente dal nuovo lungomare che ha valorizzato il quartiere, a cominciare dalla storica ‘Conchiglia’.
Papà Luigi, mamma Domenica, meriterebbero la pensione, il riposo da nonni di due stupendi nipotini e che hanno coronato un loro sogno: i figli Laura e Gianfranco sono al timone, lei cucina, lui in sala. Lei giovane mammina, sorridente e premurosa, mette a frutto la scuola di una mamma semplice, laboriosa, ricca di virtù, tra lavoro, casa e famiglia. Lui, Gianfranco, dopo aver vissuto l’esperienza degli italiani a Cuba, non ha voluto dare un dispiacere a chi non lo meritava, i genitori appunti. Fratello e sorella uniti nel buon esempio, nell’orgoglio gioioso di essere fedeli alla tradizione famigliare: Lombardo e Amatruda. Consapevoli che La Conchiglia è uno dei simboli del successo culinario in quest’angolo di Liguria. Qui i nove anni di crisi del Bel Paese, descritti sui media e in tivù, svelano la forza di un motto mai tramontato: serietà, qualità, professionalità, prezzo equo, pagano sempre. Anche in tempi di recessione, di sacrifici e rinunce per tante famiglie; quando si sa lavorare, la ricompensa si manifesta con il cliente che torna ed apprezza. E poi quella gentilezza, quella premura, quel sapere anche dire ‘mi spiace’,’ ci scusi’.
Una strepitosa dimostrazione di folla ha voluto onorare, con la sua presenza, la festa dei 30 anni con La Conchiglia rinnovata, ma ben salda nella tradizione. Si dirà, quando si ‘mangia gratis tutti accorrono’…..Non è così. Lo può testimoniare il vecchio cronista che alla Conchiglia era entrato la prima volta nei primi anni ’80. E non ha voluto mancare il fotoreporter per antonomasia della Baia del Sole, Silvio Fasano che un tempo avremmo definito il ‘paparazzo delle estati alassine’. Nel suo archivio oltre mezzo secolo di Riviera by night, tra feste, manifestazioni, cerimonie, brindisi, paparazzate quando Alassio era la regina incontrastata del divertimento, locali notturni, caffè concerto, delle vichinghe e dei latin lover, ma anche l’arenile delle ricche famiglie del Nord Italia e del Nord Europa. Non c’è personaggio dello spettacolo, dello sport, dei vip anni ’50 – ’70 che sia sfuggito al suo obiettivo. Ebbene, Fasano testimone e attore dei bei tempi passati mai più immaginava di ritrovarsi in un alveare di clienti, nell’area che un tempo era la capitale del comprensorio industriale del ponente ligure: Vado Ligure. Fasano con l’intuito del fotoreporter ha colto i momenti clou della serata. I tanti abbracci, gli omaggi floreali, le foto ricordo, i ritratti di chi felice ha voluto gioire nella comunità della Conchiglia. Non c’era posto per tutti, chi si è munito di pazienza ha atteso anche un paio d’ore per potersi sedere. Altri hanno salutato, si sono congratulati, sarà per un’altra occasione. Nonostante la moltitudine, il forno di ‘don Vittorio’, maestro pizzaiolo e pizzaiolo bizzarro quanto basta per renderlo un personaggio eccentrico, ha sfornato pizze a ritmo incalzante; dalla cucina un vassoio dopo l’altro di penne all’arrabbiata e profumatissime. Il buffet degli antipasti e appetizers rifornitissimo. E gran finale la squisitissima mega torta di compleanno della Conchiglia.
Gli auguri, i ricordi, gli affetti, i baci di tanta salute e fortuna. Il caloroso applauso in onore di quanti si sono prodigati per una serata riuscitissima, che da lustro ad una grande famiglia, ma soprattutto è la dimostrazione di come si possa arrivare al successo umano e commerciale. Nella semplicità e nel calore popolare. Forse mancava la stretta di mano del primo cittadino di Vado Ligure. E si perchè un plauso ed un ringraziamento di ammirazione è davvero dovuto. La società tutta, oggi più di ieri, ha bisogna di ‘Conchiglia story’. Grazie al buon esempio e allo spirito di sacrificio che non tramonta. (L.Cor.)