Il 27 giugno 1944, verso le ore 4,10 il comandante Sunner (Mario Garbero) partiva con 6 uomini per un’imboscata al gruppo di soldati nazifascisti posti all’avvistamento e difesa del Castello di Cosseria.
I suoi uomini venivano disposti a semicerchio ed individuato il nemico si portavano sotto ai muri del vecchio rudere ove, per mezzo di un pastore del luogo, si provvedeva ad inviare al presidio nazifascista, composto di 13 uomini, una lettera con cui si intimava la resa e si lasciavano 10 minuti di tempo per arrendersi.
I nazifascisti accettarono e mandarono un soldato con la richiesta di inviare un partigiano a parlamentare; il comandante Sunner acconsentì, fece disarmare l’uomo che era arrivato e dispose che per 20 minuti nessuno dei suoi dovesse sparare un colpo.
Temendo nel frattempo un’imboscata, faceva ritirare i suoi uomini al sicuro, mentre armato di sola pistola si recava egli stesso dai repubblicani della RSI.
Sembrava che tutto procedesse bene, invece Sunner veniva attirato in un tranello da parte del comandante il posto di avvistamento che l’aveva invitato a vedere il suo armamento.
Sunner per non dimostrarsi pusillanime, senza indugio accettava l’invito; estraeva la pistola e facendosi scudo del comandante senza esitare sparava sul mitragliere che gli puntava la mitraglia e a bruciapelo sparava anche contro il comandante repubblicano uccidendolo sul colpo.
Presa la mitraglia la lanciava nel sottostate burrone mentre gli veniva fatta da tutte le parti dai neofascisti una forte reazione.
Il comandante Sunner ebbe scampo perché col suo sangue freddo si lanciò nel burrone sfuggendo in tal modo a morte sicura. In tale azione, mentre Sunner non riportava alcuna perdita di uomini, il nemico perdeva due militari.
Il 29 dello stesso mese di giugno, verso le ore 7,35 il comandante Mario Garbero (Sunner) per rappresaglia all’imboscata tesagli due giorni prima dai repubblicani del posto di avvistamento del Castello di Cosseria, si recava ancora in quel luogo dopo aver disposto gli uomini a ventaglio.
Giunti colà verso le ore 9,40, attaccarono di sorpresa il posto di avvistamento con lancio di bombe a mano.
Catturarono un repubblicano e una donna del servizio ausiliario che vennero passati per le armi sul posto.
L’azione fu condotta in modo repentino e durò circa tre quarti d’ora.
Bruno Chiarlone Debenedetti Carle