Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Molti anziani con handicap derubati a Loano
Tra le vittime la moglie del prof Pietro Oliva
E raffica di furti notturni in negozi di Dante


Confermano i rivenditori di pneumatici di Loano: “Da qualche mese le auto di anziani, parcheggiate nella zona di Loano Salute, sono prese di mira da malviventi; un taglio laterale ad una gomma posteriore, con coltello o punzone…”. Tra le vittime la moglie dell’ex presidente del consiglio comunale di Loano, prof. Pietro Oliva e per lei non è neppure la prima volta. Non solo, domenica notte raid notturno ai danni di due negozi di via Dante e diverse auto in sosta con rottura del vetro. Le telecamere hanno ripreso un ladro solitario con passamontagna. Bottino: salumi, prosciutti, prodotti alimentari, spiccioli. Un modus operandi messo a segno in altre circostanze. La cura loanese della prevenzione ? Il silenzio stampa. Sensibilizzazione ? Le dichiarazione dell’assessore commercialista.

Via Dante, è rimasta una solo insegna a pagamento nella cartellonistica stradale e il segnale che i vigili urbani ‘vegliano’ sulla strada che ha un record di furti ad un solo negozio

Dire che Loano è una città insicura e pericolosa sarebbe un’esagerazione. Ma è incomprensibile il diffuso ‘silenzio’ su quella che è una piaga odiosa in atto da parecchi mesi. Con alcune decine di impotenti vittime e gran lavoro per i rivenditori di pneumatici. E’ incessante la processione di automobilisti con una gomma tagliata. Obiettivi prescelti automobilisti anziani, meglio se con problemi di deambulazione agli arti inferiori. La tecnica dei malviventi che imperversano nei parcheggi di chi gravita negli ambulatori di Loano Salute (sette i medici di famiglia dell Asl 2, oltre  ad una dozzina di specialisti, ma anche  ambulatorio infermieristico per terapie) è provocare un danno ad una ruota posteriore, distogliere chi è alla guida che esce per controllare e con mossa fulminea impossessarsi della borsa. “Vengono prese di mira donne e uomini – dicono i gommisti – di una certa età, di preferenza se hanno problemi alle gambe….tutti descrivono quasi lo stesso copione. Manco a dirlo, la gomma va sostituita. Non sempre riescono a rubare la borsa, resta il danno e lo sconforto, l’impotenza”.

Di recente ne è rimasta vittima, e non è la prima volta,  Daniela Fucito, ex impiegata del Comune di Albenga ai tempi della giunta di Angioletto Viveri. La sua Alfa  147 era parcheggiata nelle aree a monte della chiesa di Sant’Agostino dove sono ospitati da tre settimane un gruppo di migranti che non c’entrano affatto nei colpi. E’ la moglie del prof. Pietro Oliva, una figura popolare non solo a Loano, dove è stato amministratore comunale dal 1993, vice sindaco, assessore alle Finanze, da ultimo presidente del Consiglio, volontario della Croce Rossa, già presidente dell’ Avis, per poco più di un anno consigliere regionale con le dimissioni dell’on. Franco Orsi, poi decaduto per il ricorso di Graziano Falciani.  Oliva, hobby del giardinaggio e dell’orto in frazione Verzi, segretario provinciale di Forza Italia dal 1997 al 2005,  tra i primi consiglieri della Comunità Montana del Pollupice, chiamato a far parte del Cda della Filse regionale e dell’IPS di Savona. A suo tempo promotore di uno studio per la sicurezza urbana e l’organizzazione del corpo della polizia municipale intercomunale.

Nell’ultima settimana teatro della microcriminalità la zona alta dei Gazzi: via Dante dove si affacciano diversi esercizi commerciali, artigianali, tra palazzine, ville e villette. Una zona già bersagliata con uno schema da manuale. Come non bastasse, la nuova caserma dei carabinieri dista a 300 metri. Non c’è abitante del quartiere che non sia informato del raid e rischio furti. Nella sola notte di domenica, quinto ‘assalto’ al market gestito dalla famiglia Sardo, originari di Garessio, marito, moglie e due figli, che gestiscono pure un ‘alimentari’ a Boissano. Si sono difesi rafforzando di volta in volta le inferriate, porte e finestre, montato telecamere. Tutto inutile. Nel filmato, subito consegnato ai carabinieri, si vede un uomo di media statura, piuttosto snello, viso travisato da passamontagna. Pare che la stessa persona, con identiche caratteristiche e modalità, compaia pure in altri filmati. Per ora le indagini e la ‘caccia’ non hanno dato esito.  Difficile immaginare che il mister non abbia un basista, quantomeno per la fuga. E la merce sottratta avrà un ricettatore e venduta al  mercato nero. Nella stessa notte irruzione ( per la terza volta) nel negozio di frutta e verdura, sempre di via Dante, della famiglia Bolla. E per non farsi mancare nulla hanno infranto, con spaccata, un vetro a 4 – 5 auto in sosta. Su una Peugeot il proprietario aveva lasciato parte della spesa- provvista: repulisti mangereccio.

Il market di via Dante a Loano con un record di 5 irruzioni notturne riprese invano dalle telecamere del titolare, il ‘mostro’ è ancora a piede libero

C’è da dire che se ‘Loano piange‘ per il susseguirsi di furti ed odiosi ‘borseggi’ ad anziani,  altri non ‘ridono’. Proprio nella città di confine di Pietra Ligure si è letto sul Secolo XIX di sabato 11 febbraio di “Vigilanza notturna contro i furti sulle auto, con i residenti di via Piave che si organizzano.  Hanno dato vita su whatsapp al ‘gruppo sicurezza via Piave’ con “l’obiettivo di creare una sorta di vigilanza di vicinato che permetta di controllare, a vicenda, le abitudini  anche in caso di assenze prolungate; con una decina di residenti, già aderenti, che si incontrano al residence Sant’Anna della famiglia Rembado, per  estendere l’iniziativa anti- ladri a tutti i residenti della via, autotassandosi per l’acquisto di telecamere di videosorveglianza ad alta definizione”.

Non è la prima e non sarà neppure l’ultima volta che i media riportano notizie di estemporanee iniziative “anticriminalità”. Che nel tempo, va aggiunto, sono palliativi. Per un certo periodo fanno da deterrente e tranquillizzano, basta avere un po’ di memoria storica per scoprire come è andata a finire. Serve a poco se i colpi si trasferiscono in altre aree della città o in località vicine. Semmai bisognerebbe invocare una rete antidissuasiva che ha nelle forze dell’ordine coordinamento e presidio reale del territorio. Utili videosorveglianza e collaborazione dei cittadini, non sempre però sono sufficienti. Dipende dagli obiettivi e dalle spessore della criminalità. Quante volte si è letto della costituzione di ronde ?  Cosa è successo mesi e anni dopo ? I furti sono cessati ?

Due settimana fa trucioli.it aveva dato il resonto, la sintesi, di una serata organizzata dalla lista di opposizione consiliare LoaNoi con un intervento circostanziato del consigliere Daniele Oliva. Alcuni passi del suo allarme apparivano esagerati.  Con alcune ‘perle’: riunioni per il ‘Tavolo della sicurezza’ (vedi….) dove però erano assenti i carabinieri, 60 telecamere della videosorveglianza costata negli anni 400 mila euro senza che si sia provveduto al riscontro di atti criminosi in rapporto alle installazioni e utilità, statiche. Si è parlato del presumibile fallimento della proposta di istituire a Loano il ‘Controllo di vicinato’ che in altre località (Sarzana) ha dato esiti soddisfacenti.

C’è l’impegno nel programma elettorale (promosso dagli elettori loanesi alle Comunali del 5 giugno 2016) della lista del sindaco Luigi Pignocca. Con lo slogan “Una città giusta è una città sicura”.  C’è una diretta incidenza, si ricorda, sulla qualità della vita dei cittadini e, a fronte di un aumento della micro – criminalità diffusa e della percezione di insicurezza, “è necessario approntare strumenti e risposte adeguati, anche a scopo preventivo”. “Impegno per la costituzione  di un ‘Tavolo permanente/osservatorio con la partecipazione di amministratori, associazioni e cittadini al fine di monitorare la situazione ed elaborare strategie di contrasto al fenomeno della insicurezza urbana.  Ammodernamento e potenziamento della centrale operativa e dell’impianto di videosorveglianza comunale che oggi conta 60 telecamere (meno dunque di 80 indicate da Oliva n dr) e quattro telecamere mobili anche per il controllo del conferimento dei rifiuti. Coinvolgere i privati con compartecipazione di spese nella videosorveglianza.  Contrasto al commercio ambulante abusivo, in collaborazione con i comandi di polizia locale dei comuni limitrofi.”  Questi in linea di massima gli impegni prioritari.

Non si fa cenno alla sensibilizzazione dei cittadini, anche e soprattutto attraverso lo strumento dell’informazione. A Loano, non è una novità, le ‘brutte notizie’ non vanno diffuse. Sottoposte alla cura della sordina. E chi si dissocia non è ben visto. Capita inoltre di leggere strane notizie purgate di nomi e cognomi. Di recente la Marinella Disco Beach, sul lungomare di levante, che negli anni ha rappresentato più di un problema (clamoroso il contenuto dell’esposto denuncia al sindaco, alla Procura della Repubblica, al prefetto, al questore, al comandante dei carabinieri presentata, per conto del Comitato Civico Loanese, dell’avvocato Stefano Carrara Sutour, ex parlamentare, ex vice sindaco a fine anni ’60 con la giunta Elice, esperienza da consigliere comunale ed assessore provinciale), è stata colpito da provvedimento di chiusura del questore per 10 giorni. La notizia è stata data dall’autorevole e indipendente IVG.it, e dagli altri media ma all’insegna delle omissioni. Nuova frontiere del giornalismo.

Parla il titolare della società Marinella Srl, ma si omette il nome. Si preannuncia il ricorso al Tar dell’avvocato, a sua volta senza nome. Ricorso che mentre mettiamo in rete il blog è stato accolto, con sospensiva del provvedimento. Insomma giornalismo con protagonisti anonimi. Manco a dirlo tutto in buona fede, alla gentleman. Che c’è di male essere titolari della Marinella ? Soprattutto se uno si difende da un provvedimento ritenuto ‘abnorme’ ? Come non fa notizia che resta l’unico locale della zona frequentato da giovani fonte di problemi soprattutto per il parcheggio selvaggio. Il lungomare Nazario Sauro trasformato, pur in presenza di un Grand Hotel, con viabilità precaria di fronte ad emergenze in tutta l’area di Piazza Cadorna e accesso  al centro storico di levante. Il Comitato Civico aveva sollevato il problema del “grave e persistente inquinamento acustico“. Se è stato risolto è una buona novella per tutti, cittadini e turisti.

Loano, utile riproporlo, non è una località insicura e pericolosa, rispetto ad altre realtà rivierasche, semmai c’è incoerenza tra il dire ed il fare sul fronte della legalità.  Mai considerata priorità dalla maggioranza di elettori che si reca alle urne.  I candidati ed eletti finiscano per ‘adeguarsi’? Capita il furto nel negozio del centro storico, si finisce sulla locandina per un giorno. Poi tutto come prima.  Per chi ha il dovere di informare e per i lettori, il dimenticatoio non costa nulla, è gratis.


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