Un imprenditore che non amava i riflettori della ribalta. Franco Murialdo, a Ceriale, non era soltanto l’inventore delle Caravelle e del Villaggio Turistico Il Paese Di Ciribi. Impersonificava il cittadino intraprendente e facoltoso che non ti guardava dall’alto al basso. Non aveva il nasino all’insù. Non alzava la voce, ma sapeva essere determinato e lungimirante. Se sgomitava era perchè chiedeva quello che gli era dovuto. Tutto sommato è stato il personaggio che nel dopoguerra ha dato lustro alla cittadina che non ha saputo sottrarsi alla locomotiva immobiliare di cui Murialdo ha fatto parte già giovanissimo, ai tempi del boom palazzinaro a Borghetto S. Spirito in società con Silvio Sarà, democristiano di sinistra. Un moderato e riflessivo come lo era Murialdo.
Franco Murialdo di cui lo cronache si sono occupate ripetutamente quando sembrava che l’operazione edilizia porto di Ceriale ed aree attigue (Hotel Perelli, residence, pensioncina) e quella del porticciolo – approdo di Borghetto entrassero nell’orbita del gruppo imprenditoriale – industriale che fa capo ad un super big, quale Aldo Dellepiane. Le trattative sembravano avviate a buon punto, con l’ingresso nelle società interessate alle operazioni edilizie e portuali dei nuovi soci. Evidentemente ci sono stati ostacoli che alla fine hanno prevalso. La famiglia Murialdo pare abbia fatto tutto da sola, grazie alla solidità patrimoniale e bancaria. Altri sono finiti nel mirino, coinvolti in inchieste giudiziarie, nello scandalo dei fidi facili erogati da banca Carige – Carisa all’epoca di patron Berneschi pure finito in carcere. Franco Murialdo non faceva parte degli imprenditori d’assalto, mordi e fuggi. Oggi il patrimonio e i suoi valori etici sono portati avanti dalle due figlie, dal giovane nipote, dai fedeli e bravi collaboratori della prima ora. Silvio Fasano, anche a Ceriale, ha voluto dare testimonianza del suo volontariato. Affidando la fotocronaca ai suoi ricordi, ai cittadini importanti e quelli comuni. Così come era solito fare Murialdo con l’esempio di vita, lontano dai riflettori. Lavorar tacendo.