Eppure il vento soffia ancora… Giulio Diomedi, presidente del Circolo Nautico di Albenga, insegna ai giovani l’amore ed il rispetto per il mare e la natura.
<Il mio desiderio più grande, equivalente ad un’utopia, è che tutti i ragazzi della costa puntassero, una volta l’anno, la sveglia prestissimo per osservare l’alba. Uno spettacolo emozionante, che vale più di un milione di sms inviati con il cellulare>.
Giulio Diomedi è perdutamente innamorato del mare e strenuo difensore del patrimonio naturale della nostra costa, mai così in pericolo per colpa dell’uomo. Non c’è tempo da perdere, non c’è più spazio per dibattere in convegni che non approdano a nessuna conclusione, se non a dichiarazioni (molto teoriche) d’intenti. E Giulio, al timone del Circolo Nautico di Albenga che ha festeggiato da un paio d’anni il mezzo secolo di vita, si rivolge ai giovani ed in particolare a quelli che frequentano il sodalizio per i corsi di vela, seguiti da valenti istruttori.
<Ai nostri ragazzi insegniamo i segreti della vela, ma il nostro scopo non è quello di creare dei campioni anche se, e lo dico con grande orgoglio, il Circolo Nautico di Albenga ha portato un suo atleta, Giorgio Poggi, alle ultime Olimpiadi. Noi vogliamo insegnare i valori che sono necessari nell’andar per mare con la speranza che questi vengano trasmessi alle nuove generazioni>.
Si adira Giulio quando vede il patrimonio costiero sempre più a rischio: <I nostri pescatori, quelli che rispettano le regole del mare, sono disperati, ogni giorno di più. Vedono le loro reti sempre più vuote perchè la pesca a strascico, con le moderne tecnologie, ha ripulito i nostri fondali con un danno incalcolabile. Ci sono specie ormai estinte ed altre che lo saranno a breve se, ma ne dubito, non interverremo con urgenza>. Prosegue Giulio: <L’Isola Gallinara, con i suoi fondali, deve diventare un’oasi protetta dove le specie più a rischio possano vivere in tranquillità e ripopolare un mare sempre più povero. E’un tema che mi sta a cuore, ma vedo che le istituzioni se la prendono comoda, come se fosse un problema d’ordinaria amministrazione”.
Ed anche sul clima Diomedi vuole lanciare un allarme: <Una volta, a luglio ed agosto, si usciva in barca e si aspettava il ponentino che, dopo mezzogiorno, cullava le nostre vele. Adesso è raro osservarlo perchè sono cambiate le stagioni ed i fenomeni estremi, che sono la vendetta della natura all’azione dell’uomo, sono sempre più frequenti. La Liguria sta pagando e temo pagherà un altissimo prezzo>. Ma nonostante tutto questo Giulio confida nelle nuove generazioni: <Non è vero che i giovani sono insensibili ai temi ecologici, anzi. E questo è davvero incoraggiante. Il vento soffia ancora, nonostante tutto e dipenderà dai ragazzi far si che la natura non sia oltraggiata e offesa>.
Guglielmo Olivero