Un solo fotoreporter, un giornalista, entrambi con i cappelli bianchi, presenti all’assemblea degli alluvionati a Pieve di Teco. Il minimo che meritassero gli ‘sfollati’ dell’apocalisse di Monesi di Mendatica. I primi ‘foresti’ che dagli anni ’60 hanno scoperto quella che era la ‘malga’ estiva per eccellenza dei pastori mendaighini. E’ qui che a fine ‘800 e primi del ‘900, oltre ai ‘tecci’, aveva aperto un’osteria per viandanti. E’ qui che dopo la Grande Guerra divenne terra di confine, con una postazione di Guardia di Finanza e Dogana. E’ qui che hanno comprato la seconda casa decine di famiglie della Riviera, da padre in figlio, ai nipoti. Per molti un legame affettivo, spesso di sudore della fronte, sacrifici, speranze. E’ tornato a fotografare i volti di Monesi il reporter più popolare della Riviera, Silvio Fasano. L’ultima volta era stato per un evento gioioso. Anzi, lacrime di gioia: la festa dei 60 anni della Nuova Monesi di Triora (vedi…..). Un legame indissolubile ha sempre unito le due Monesi.