11 agosto 2016 i media locali titolano “Loano, caccia agli abusivi con vigili e guardie private. Spiagge battute a tappeto contro il commercio di griffe false”. 7 ottobre 2016 sulla via Aurelia un camioncino di frutta e verdura (definiti impropriamente melonari) sosta in una zona centrale per vendere un prodotto che, a quanto pare, proviene dalle terre campane. In quelle stesse aree dove opera la camorra e dove il traffico ortofrutticolo sfugge ad ogni controllo sanitario.
Partiamo dal presupposto che sia tutta merce sanissima, che provenga contrariamente a quanto fanno credere dai mercati del Nord Italia, c’è da chiedersi perchè in assenza di qualsiasi autorizzazione gli uni possano vendere, gli altri sono perseguiti. Ora nessuno può pensare che a Loano ci siamo infiltrazioni camorristiche tra chi ha il dovere di far rispettare la legalità e l’imparzialità. C’è semmai da domandarsi per quale ragione a Loano (ma non solo come abbiamo spesso documentato sempre con l’ausilio di immagini ) gli ambulanti dell’ortofrutta possano vendere a destra e a manca senza temere che la merce, come dovrebbe accadere, sia posta sotto sequestro e sanzionati gli abusivi. In altre circostanze avevamo fatto rilevare che i ‘melonari’ osavano prediligere una zona di Loano dove si trovava l’ufficio di un assessore leghista, non più rieletto. Una volta, due volte, può anche accadere, meno comprensibile l’abitudine, la noncuranza, il senso di impunità anche verso i cittadini ligi alla legge.
Il neo assessore alla Polizia Urbana, Enrica Rocca, commercialista, titolare di un avviato studio, non ha certo bisogno di farsi dire cosa potrebbe accadere ad un suo cliente commerciante nei panni di ‘abusivo’. Gli ‘ambulanti’ napoletani che girano con gli automezzi, muniti persino di altoparlanti, non si nascondono. Non sono magliari. Sfidano senza tanti giri di parole quanti dovrebbero tutelare la convivenza civile, a partire dalle leggi. Sulle spiagge, più o meno opportunamente, si mandano i vigili urbani “anche per dissuadere i turisti dall’acquisto di merce proveniente da vendita abusiva” ; sulle strade si permette di fatto che altri abusivi smercino illecitamente prodotti della terra. Si aggiunga anche l’aspetto della concorrenza sleale verso i commercianti di frutta e verdura regolari. Verso i produttori contadini. Altro piccolo particolare, il 7 ottobre era giorno di mercato, con decine di bancarelle che vendono ortaggi. Un interrogativo: gli ambulanti regolari del mercato settimanale, lo sanno bene le massaie, praticano prezzi concorrenziali rispetto a quanto si paga solitamente in negozio. Come è possibile che i ‘melonari’ siano ancora più convenienti ? E’ vero non hanno tasse, non hanno affitti, non pagano suolo pubblico, qualcuno dovrà pur darsi qualche risposta.
Tutti abbiamo letto che i servizi che hanno impegnato i vigili urbani nel corso della stagione estiva sono “stati al centro del primo ‘Tavolo della sicurezza’ istituito a Loano e fortemente voluto da associazioni di categoria e dai cittadini”. Tutto bene, peccato non applicare lo stesso metro di prevenzione e repressione contro il dilagare di un fenomeno caratterizzato da diramazioni nel mondo della criminalità organizzata. Nell’estremo ponente dove i tentacoli del malaffare sono più radicati nel tempo, a settembre era stato dato alle fiamme un camion dei ‘melonari’. Curiosamente è accaduto che nei giorni immediatamente successivi non ci fosse più traccia di venditori nonostante l’assidua presenza sulla Riviera e con una base in quel di Ceriale. Bisogna ammettere che ci sarà pure un motivo se gli ‘ambulanti’ napoletani oltre a prezzi imbattibili possano anche scorrazzare da levante a ponente un giorno si e l’altro pure, da mattino a sera, spostandosi da un punto all’altro delle città. Incuranti della presenza di pattuglie di vigili. Un commercio in nero, esentasse. Una sfida alla luce del sole, ma la legge, anche quella fiscale, non dovrebbe essere uguale per tutti ?