Le numerose e discordanti valutazioni espresse sul progetto di by-pass in corso di definitiva approvazione, ne investono in modo così ampio ogni aspetto coinvolto, tanto da indurre ad una riconsiderazione generale chiarificatrice.
Si tratta di convalidare o meno una scelta tra le possibili alternative analizzando in modo non preconcetto i risvolti tecnici socio eonomici ed ecologici, alla luce delle corrette procedure e in base alla rispondenza di ogni tipo di obiettivo perseguibile, nel rispetto degli interessi di tutti e delle norme democratiche. fondamentali.
Il modello strutturale di riferimento della mobilità delle regioni costiere, fa riferimento a tre percorsi longitudinali stradali più una linea ferroviaria a doppio binario, tutti integrati con le vie trasversali verso i territori interni.
In Liguria in primis manca il prioritario raddoppio ferrroviario tra Finale e Imperia, un ritardo realizzativo gravissimo poiché riguarda una linea internazionale verso la Francia e la Spagna, mentre riguardo al trasporto su gomma esiste un’autostrada, con i sensi di marcia su due sedi separate, collegata con la rete interregionale, senza particolari criticità
Viceversa, lungo la costa la storica statale Aurelia presenta criticità anche gravi e ricorrenti in luoghi e tempi diversi, poiché sopporta il traffico anche dei mezzi pesanti, locale, di medio e lungo percorso, di ogni tipologia dal pubblico, al privato, al commerciale, al turistico.
La terza via intermedia, indispensabile per aumentare l’efficienza e la sicurezza del traffico, ma che ancora non esiste in molti tratti della regione , consentirebbe di assorbire la maggior parte delle criticità soprattutto quelle legate al sovraccarico turistico e del fine settimana, oltre a quelle delle situazioni di emergenza.
Di non secondaria inportanza risulta inoltre, la necessità di completare un percorso ciclo-pedonale regionale.
Dunque se si sovrappone questo modello di riferimento alla situazione di Noli, emergono aspetti e considerazioni utili ad orientare le iniziative.
Immediata è la constatazione della mancanza della stazione ferroviaria soppressa da circa mezzo secolo, così come non esiste l’Aurelia bis e neppure la superficie per la sua realizzazione eventuale.
Infatti tutto il traffico scorre sulla strada napoleonica che separa il Borgo dalla spiaggia, sua struttura turistica fondamentale, percorrendo da due secoli il tratto del promontorio roccioso di Capo Noli, con alcune saltuarie interruzioni causate dalla caduta di massi.
In tali emergenze la cittadina è collegata alla provinciale che da Spotorno raggiunge Finale passando per l’altopiano delle Manie, mediante la strada che risale verso il Castello del monte Ursino, adatta ai soli mezzi leggeri.
Questo quadro analitico della situazione offre l’opportunità di valutare le soluzioni e di scegliere al meglio tra le due estreme, una di tipo Organizzativo-immediato e l’altra di tipo Strategico-di lungo termine, tra di loro non contrastanti, per molti aspetti coattive e che possono iniziare e prosegure in modi e tempi indipendenti in funzione dei finanziamenti specifici disponibili.
Comunque i criteri ineludibili per entrambe le iniziative prevedono in sintesi:
°La definizione dei reali obiettivi e delle priorità, compatibilmente con le possibilità e valutando i rischi.
°Il rispetto dei diritti generali e degli interessi di tutti, cittadini, enti e imprese. Nolesi e non, evitando soluzioni errate e uso improduttivo di risorse oggi tanto scarse quanto preziose
-Progetto organizzativo
E’ LA SOLUZIONE PIU’ ECONOMICA E IMMEDIATA PER EVITARE LE FREQUENTI CODE DI 60 KM SU AUTOSTRADA ED AURELIA.
Mira alla netta diminuzione dell’uso dell’auto per raggiugere le spiagge lungo tutto il litorale,
offrendo condizioni vantaggiose per promuovere l’uso dei mezzi pubblici.
Infatti il trasporto ferroviario (rete sottoutilizzata) coordinato con quello pubblico su gomma e con
l’uso dei posteggi di prossimità ( vicini ai caselli autostradali e alle periferie dei centri rivieraschi ), costituisce un modello funzionale sinergico che può drasticamente ridurre il flusso auto balneari.
Quindi più treni da Piemonte e Lombardia, oltre ai praticissimi convogli metropolitani lungo la riviera, coordinati con le NAVETTE comunali dalle stazioni e dai parcheggi peri-autostradali alla spiaggia.
In aggiunta ai mezzi pubblici e alle piste ciclabili in via digraduale completamento.
Per Noli oltre ad un simile progetto organizzativo opportunamente calibrato, è proponibile un’iniziativa di più lungo periodo.
-Progetto strategico
PREVEDE L’ AURELIA BIS IN GALLERIA in parallelo al nuovo tracciato ferroviario in uso da Spotorno a Finale, con tempi di realizzazione a medio termine.
Mentre la messa in sicurezza del Capo può essere garantita con l’attuazione di una Manutenzione Programmata basata sul monitoraggio delle parti rocciose pericolanti e delle protezioni già installate, operazioni comunque necessarie con o senza il tunnel di Noli, ma che di fatto lo rendono inutile, a maggior ragione.
Infatti è noto che il tunnel approvato non elimina il pericolo, in quanto sbocca in piena zona franosa e pertanto appare incomprensibile l’esigenza della sua realizzazione e immotivato il notevole dispendio di risorse.
Inoltre la sua prevista realizzazione per 2 -5 anni, conferirà un colpo mortale al turismo di Noli e Spotorno, ma anche di Finale se la cantierizzazione e il tasporto con i Tir avvenisse da quel lato.
Dunque se proprio tunnel deve essere allora sia quello lungo, che risolve definitivamente il problema del traffico di Noli, Varigotti e Finale, bay-passandoli.
Comunque in tal caso, pur restando il pesante problema dell’impatto della cantierizzazione con circa 600 mila metri cubi di materiale da trasportare, equivalente a 30 mila doppi passaggi di mezzi pesanti, tuttavia data la soluzione logistica divisa in due zone prossime agli accessi autostradali di Spotorno e Finale, gli effetti negativi sarebbero molto più ridotti, ed avrebbero almeno una ragionevole giustificazione.
Infine non del tutto irrilevante appare la consistenza giuridica di queste proposte, in quanto corrispondono equamente al rispetto delle fondamentali Norme Costituzionali. Da una parte quelle relative al diritto al lavoro e alla promozione delle condizioni che lo rendano effettivo per tutti i cittadini e enti coinvolti, secondo l’art.4. Dall’altra esse conciliano, le determinazioni e le esigenze delle autonomie Locali con quelle Regionali e Nazionali nel rispetto dell’art.5.
Pertanto, sebbene in conclusione ne risulti sofferente la tutela del paesaggio prevista dall’art.9, almeno in questo caso essa soccomberebbe ad esigenze politiche democraticamente condivise e utili.
Giovanni Maina