Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una interpretazione disgustosa di un fatto che ha visto come protagonista don Antonello Dani, il parroco di Piani, una persona molto conosciuta in città e molto apprezzata dai fedeli, impegnata nel sociale, che gestisce anche una casa d’accoglienza per rifugiati. Si tratta del sacerdote “trovato a letto in mutande”.
Vediamo la ricostruzione dei fatti così come risulta ufficialmente. E’ la notte di quattro giorni fa. Don Antonello, originario di Viozene (Ormea), torna a casa dopo una cena. Fa caldo. Apre il frigo e si beve una birra ghiacciata. Poco dopo si sente male, probabilmente è una congestione. Vomita. In casa ospita, in due diverse camere, un extracomunitario ed un educatore della cooperativa. L’extracomunitario cerca di soccorrerlo ma il don continua a vomitare. Allora chiama i soccorsi. Esce di casa e dimentica di prendere le chiavi, così rimane chiuso fuori. Suona il campanello ma nessuno apre. Arrivano i soccorsi: devono sfondare la porta. Entrano e trovano il don a letto, in mutande, circondato dal vomito. Fa fatica a riprendersi ma non è grave, e rifiuta di andare all’ospedale, invitando i soccorritori ad andarsene. Il mattino dopo, alle 7 è in chiesa a celebrare Messa.
Fin qui i fatti come sono stati ricostruiti ufficialmente e – almeno per grandi linee – come sono apparsi sui giornali on line della nostra zona. Noi (focusimperia.it) non l’abbiamo pubblicata perché non ci sembrava una grande notizia. Ma qualcuno ha voluto “approfondire”, ed è partita così l’escalation delle interpretazioni pruriginose: 1) Il sacerdote è stato trovato a letto con un extracomunitario. 2) nella canonica di Piani era in atto un festino gay.
E via, a vomitare fango, al massimo con qualche condizionale….
Al giochino si allineano prontamente, anche su Facebook, alcuni “nemici” del parroco. Non sopportano che don Antonello aiuti gli extracomunitari, i rifugiati, i profughi. Che procuri loro piccoli lavori, in regola con i suggerimenti della Prefettura e con le possibilità sancite dalle leggi. Si accodano altri, molti ingenuamente in buona fede, e la notizia “interpretata” fa il giro della città.
Don Antonello diventa un parroco “da sempre chiacchierato”. Lui, aperto e disponibile, sempre pronto a dare una mano a chi ne ha bisogno. Lui, cercato dai giovani per celebrare le loro nozze. Lui, cercato dagli anziani che gli fanno promettere di celebrare i propri funerali. Lui, che ha sempre aiutato tutti.
Ma per qualcuno – evidentemente – andava bene solo finché non si è messo in testa di aiutare anche i profughi… (dal blog focusimperia.it)