La ‘Cascina Miera’, sotto la gestione della famiglia di Nicolò Solia, compie un anno e festeggia offrendo agli ospiti uno spuntino e bevande. La Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia è un gioiello di natura, storia e leggenda forse poco conosciuta e soprattutto poco frequentata rispetto a quanto meriterebbe. Bisognerebbe fare promozione. Con che soldi ? I nuovi gestori stanno facendo fino in fondo la loro parte, con impegno, serietà, spirito di iniziativa. A cominciare dalla cucina semplice, genuina, rigorosamente del territorio. Anzi del loro orto. Prezzi più che onesti. E ora ‘ arrivato Adelasia Express al servizio dei clienti. Piccolo bus navetta. Alla guida anche Sandra Ottonello, cuoca e autista.
Per chi non si sente di camminare.Un’altra bella notizia per le famiglie Solia e Romero. Clara si è laureata alla Facoltà dei Beni Culturali di Genova (leggi…..). Ha concluso il triennio e per regalo i genitori le hanno donato un viaggio – premio in Irlanda. L’auspicio è che oltre agli italiani, ai liguri, anche gli stranieri che percorrono l’Alta Via possano scoprire il patrimonio straordinario in cui è emersa la Cascina. La Riserva prende il nome dall’omonima rocca così chiamata in onore della principessa Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia. Una storia carica di leggende, la fuga in Liguria con l’amato Aleramo, lo scudiero che aveva sposato contro il volere del padre proprio in questi boschi trovò un sicuro rifugio prima di raggiungere la costa dove fondo la città di Alexia, l’odierna celebre Alassio.
Nel parco che ospita la ristrutturata Cascina non c’èì soltanto la buona tavola (minestrone con le verdure nostrane, secondo l’antica ricetta degli avi), c’è una fauna selvatica rappresentata da mammiferi: cinghiali, daini, caprioli, volpi, tasso, puzzola, chirottero. E poi uccelli, tra cui lo sparviere, il falco pecchiaiolo, il picco verde, il picchio rosso maggiotre, il picchio muratore, il merlo acquaiolo, il martin pescatore. Ci sono inoltre anfibi (ambienti acquatici) ormai rarissimi: tritoni, salamandra gialla e nera, gambero del fiume. E lungo i 5 sentieri da 5 a 30 km. c’è spazio per gli escursionisti normali e gli ‘esperti’ Il percorso ad anello permette di raggiungere i prati, visitare le trincee napoleoniche, Cima Chiappa ed il suo habitat particolare di pino silvestro, ginepro, sorno montano, brugo. Infine Rocca Adelasia, biotòpo tra i più significativi dell’Appennino savonese, visitare i prati dell’Amore, punti panoramici per eccellenza. E, per finire, senza la nevrosi della città. Un silenzio sepolcrale, ricco di momenti di totale relax. Non solo turismo delle domenica o dei fine settimana. Qui la cura ambientale si può fare sette giorni su sette. La Cascina ovviamente ha i suoi giorni di apertura, i suoi orari ed è opportuno telefonare per le prenotazioni.